Se qs NON accade, come NON è accaduto nelle fila della sx in qs anni, ed io NON mi riferisco alle marce della pace, allora chi si comporta cosi’ lo chiamo FAZIOSO, vedo in lui il valore negativo della “partes”, della partigianeria, della faziosità, che porta a NON organizzare marce per i diritti a cuba ed in cina, due “paradisi” che negli anni 70 molti, inebriati dal libretto rosso” di Mao additavano come esempio del socialismo reale……ecco gendo, quei rappresentanti della sx che mi possono trovare d’accordo nel manifestare contro il conflitto di interessi del signor B, contro un uso personale del potere esecutivo, contro lo sgretolamento dello stato sociale in ambito sanitario, contro la non legittimazione dell’avversario, NON mi trovano d’accordo quando rimangono sordi ed immobili di fronte alle nefandezze liberticide perpretate a Cuba ed in Cina, quando di turano il naso per non sentire il puzzo di morte che si leva alto dalle galere cinesi e cubane, dove il concetto di garanzia dei diritti dell’imputato, del giudice terzo, della separazione delle carriere, di primo gardo, appello e Cassazione sono concetti sepolti sotto i colpi della violenza e della repressione……
Qs sx la chiamo FAZIOSA, lo grido con forza, la stessa sx che a parole condanna (NON tutta) Castro ed il rappresentante di turno della nomenclatura cinese, qs sx NON riesce a mettere in pratica le sue belle parole, la sua vicinanza con i popoli cubani e cinese, si abbevera nei diritti, SACROSANTI, concessi lei da qs vituperata democrazia così mal ridotta, ma NON riesce o meglio NON vuole portarsi in piazza per dimostrare a se stessa la propria coerenza, il proprio essere critica ANCHE con i propri colori, con le proprie bandiere, con i propri amici….
Ecco gendo la risposta alla tua domanda: la sx NON scende in piazza vs cuba non x’ tanto non risolve nulla, visto che là c’è una dittatura che si fa beffe delle ns proteste, ma x’ in qs momento è un tipico esempio di FAZIOSITA’, di chi è critico con l’avversario ma indulgente nei fatti con l’amico….
Io non chiedo molto, chiedo solo un po’ di coerenza, solo un po’ di onestà personale, solo un guardarsi dentro e capire che non esistono diversi colori di diritti, diverse sfumature di libertà, un dittatore rimane tale anche se indossa la bandiera cubana o canto l’inno cinese…….manifestare per la libertà deve essere un imperativo per tutti, anche se il negante le libertà risulta essere a noi vicino per tradizione, cultura, pensiero politico, aspirazioni, idee, ideali…..
Saluti, Bilbao….
Ps….che strano, le persone che legittimamente manifestano contro chi ritengono un pericolo per la ns democrazia, vs chi ritengono un servo degli usa, qs stesse persone NON hanno il coraggio di prendere il primo aereo per cuba e manifestare per gli stessi diritti richiesti qui in Italia……forse sanno che seduta stante a cuba sarebbero arrestati per il solo fatto di esprimere il proprio dissenso, sarebbero sottoposti ad un processo farsa, come detto dalle stesse autorità cubane, e sarebbero, se va bene loro, condannati a 20 anni di reclusione……ma almeno protestassero qui in Italia, in modo solidale con chi non ha neppure il diritto di essere opposizione, visto che qs concetto non esiste nella democrazia cubana….
Il bella della ns democrazia è che deve, giustamente, essere concesso il diritto ai Comunisti Italiani di manifestare la loro solidarità con Cuba: se cosi’ non fosse io sarei il 1 a scendere in piazza a oppormi alla negazione di qs diritto, ben sapendo che io NON condivido le loro posizioni sul regime cubano, ma rispetto la loro forma di pensiero……che bello se Diliberto condannasse il regime cubano, partisse alla volta di cuba e spiegasse al leader maximo che nella ns Italia cosi’ scalcinata almeno puoi votare, puoi esercitare il diritto di scelta…..(con tutti i limiti insiti ed evidenti della ns forma di governo, si intende)
(se non si è capito io sono uno di quel 25 % che è andato a votare al referendum, e di ciò ne sono orgoglioso, nonostante quasi tutto l’arco costituzionale spingesse per l’astensione; ho votato, ho esercitato quel diritto dovere che per tanti nel ns passato è stato una conquista)
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