"L’IVA sui prodotti musicali varia attualmente in Europa dal 25 % di Svezia e Danimarca al 15 % del Lussemburgo. Tra i due estremi della forbice si collocano Finlandia (22 %), Irlanda e Belgio (21 %), Italia e Austria (20 %), Francia (19,6 %), Paesi Bassi (19 %), Grecia (18 %), Regno Unito (17,5 %), Portogallo (17 %), Spagna e Germania (16 %). "
Beh, come vedete non siamo quelli messi peggio.
Bisogna far qualcosa però:
"Per applicare a compact disc e DVD un regime di IVA ridotta (sotto il 5 %, riconosciuto a beni “culturali” come libri, riviste, biglietti per cinema e teatro), è necessaria una modifica alla direttiva europea, votata alla unanimità da tutti i ministri finanziari della comunità: la invocano, oltre ai rappresentanti politici di alcuni paesi (Francia in testa) e agli esponenti dell’industria, oltre 1.500 artisti europei che nei giorni scorsi hanno firmato un appello all’Unione Europea. "
Speriamo bene.
Facendo quattro conti se l'aliquota Iva fosse abbassata al 5%, un disco novità, che in media costa sui 18.50 euri, andrebbe a costare attorno ai 14.90.(ovvero come una decina di anni fa)
Sarebbe un buon passo in avanti.