Grecia vs Roma
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Discussione: Grecia vs Roma

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  1. #1
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    Grecia vs Roma

    TOPIC UFFICIALE




    Lo ri-posto perché ci sono stati problemi la prima volta...





    Quella che segue è una mia prima stesura, a rileggerla ora la trovo superficiale e confusa, chiedo a chiunque fosse interessato alla lettura di tenerne conto.
    Non posso modificare il testo con la versione attuale che è (molto) migliore perche non sta nei limiti, quindi amen


    Siccome presto ci sarà un sito: http://storiaantica.altervista.org/Index.htm





    LA CIVILTA’ GRECA

    IN GENERALE
    La civiltà greca prende forma attorno 2.000 a.C. nell’Egeo con i Cretesi e i Micenei pionieri nell’arte, nella cultura e nella società che in seguito alle colonizzazioni/migrazioni/invasioni di popoli dal nord in special modo dei Dori (ma anche Ioni e Eoli) devono cedere il passo e scompaiono, la Grecia perde gran parte della civiltà, la scrittura ecc… Inizia il medioevo ellenico con un generale imbarbarimento della Grecia, questa è un’epoca molto confusa conosciuta in parte grazie all’Iliade e all’Odissea che ci trasmettono la filosofia di vita basata sul coraggio, la lealtà, la devozione e l’onore in un territorio diviso in numerosi stati.
    Attorno all’anno mille riappare la scrittura e un’organizzazione politica-sociale, inizia l’età arcaica caratterizzata da molti ceti emergenti che vogliono prendere parte alla vita politica, numerose sono finalmente le leggi scritte per limitare i vantaggi ai ricchi in una sorta di proto democrazia; inoltre appaiono le polis, città indipendenti ed autosufficienti (nasce l’agorà piazza dei cittadini per le decisioni e affari di rilievo) dove ogni cittadino aveva il diritto di far sentire la propria voce, importante l’isonomìa che intende: la legge deve valere per tutti, ogni persona ha il diritto di esercitare i propri diritti e ha la facoltà di parola nelle assemblee (era più un dovere del cittadino che un diritto)
    Dall’800 al 600 la seconda colonizzazione, dalla prosperosa Attica alla ricerca di colonie, cause: sovrappopolamento e ricerca di avventura per una cultura come quella Greca (ma anche ragioni economiche e politiche)

    SPARTA
    Attorno all’anno 1000 a.C. viene fondata Sparta da popolazioni di stirpe Dorica, in una fertile vallata, da una serie di villaggi rurali si trasforma in un centro urbano (la mancanza di mura ed edifici monumentali portano a resti archeologici insignificanti)
    L’ordinamento politico-sociale degli Spartani viene da loro riconosciuto alla quasi mitica figura del legislatore Licurgo(colui che da la luce); ad ogni spartiate è assegnato un lotto di terra(Kleros) ereditario, solo gli spartiati erano uomini liberi, uguali tra oro con diritti e proprietà mentre le popolazioni del luogo non di origine dorica erano da loro soggiogati (iloti e perieci); si calcola che attorno al 600 a.C. vivevano 9.000 spartiati, 100.000 perieci, 200.000 iloti.
    Gli iloti erano privi di alcun diritto, costretti a lavorare nei Kleros mentre i perieci erano relativamente liberi con l’obbligo però in caso di necessità di partecipare alla guerra
    La civiltà spartana si basò sempre sull’esaltazione delle virtù guerriere, morire in battaglia per la città era il massimo dell’onore, dai 7 ai 20 anni lo spartiate era sottratto alla famiglia e soggetto all’addestramento militare (ogni comodità era bandita), la famiglia perse ogni valore ma la donna senza più doveri domestici e di prole aveva notevoli libertà e raggiunge considerevoli poteri politici (per il tempo).
    Tallone d’Achille di questa società era che l’educazione militare bloccava la possibile formazione di uomini politici e artisti, di fatto Sparta fu sempre condizionata da una società chiusa e rigida
    Sparta fu sempre rivale di Argo, anche durante le guerre persiane e combatté 2 guerre messeniche con i…Messeni che Sparta vinse entrambe
    Attorno al 500 a.C. Sparta che influenzava l’intero Peloponneso nel periodo di suo massimo splendore fondò la lega peloponnesica, un’alleanza puramente militare permettendo comunque l’autonomia delle città e non chiedendo tributi

    ATENE 1
    Come molte città greche all’inizio la popolazione di piccoli villaggi si unì fino a fondare la città: Atene, viene fondata attorno al 1100 a.C. e per secoli sarebbe stata principale centro di cultura, arte e società per l’intera Grecia anche nei periodi più bui
    Attorno al 700 a.C. la situazione politica e sociale era oltremodo confusa, si assunse il compito di riportare ordine Dracone stabilendo norme e divulgando leggi senza però creare una costituzione
    Le sue leggi rimasero famose per la loro severità (l’aggettivo “draconiano” ancora oggi indica un atteggiamento di grande durezza) ma rimaneva un momento di grande tensione ed emerge sulla scena politica Solone, questi cancello tutte le ipoteche sulla persona e sui beni (molti ateniesi avevano contratto ipoteche che non potevano pagare), Solone proibì che un cittadino potesse diventare schiavo di un altro per estinguere un debito; proibì l’esportazione di prodotti indispensabili al nutrimento degli strati poveri e introdusse unità di misura per gli alimenti con relativi controllori: i metrònomi
    Ancora Solone abolì le distinzioni basate sulla nascita, i diritti e i doveri erano ora in relazione al censimento e la popolazione viene divisa in 4 parti; tramonta il regime aristocratico e per la prima volta in Grecia nasce un principio di democrazia grazie al tribunale popolare
    Solone compiuto il suo dovere si allontana da Atene per 10 anni per non influire sul corso delle vicende politiche della città, ritorna per poi morirvi proprio quando Pisistrato stava ponendo le basi della sua “lungimirante” tirannia
    Lo scontento dei nobili per le riforme Soloniane era tale che non fu neanche più possibile eleggere rappresentanti del popolo e nell’intera Attica il disordine regnava sovrano tanto che si crearono tre partiti in lotta tra loro: gli abitanti della costa, della pianura e delle regioni montuose
    Pisistrato che si era distinto durante un conflitto con Megera sfrutta la sua popolarità per impadronirsi del potere di Atene, riesce a procurarsi una guardia armata con la quale occupò l’acropoli e assunse poteri assoluti.
    Tuttavia dopo 5 anni viene esiliato ma dopo diversi disordini interni ad Atene dei quali i nemici ne approfittano per sottrargli territori Pisistrato entra nella città da trionfatore dopo aver sbaragliato un esercito mandato per fermarlo, rimane al potere per 18 anni nei quali la sua “tirannide” portò una regolazione di governo equilibrata e saggia, mantenne le riforme della costituzione Soloniana riservando a se ogni decisione; inoltre sotto di lui Atena vide sorgere costruzioni imponenti e favorì il lavoro degli artisti
    Il figlio Ippia però non riesce a seguire la linea equilibrata del governo del padre, perde molti territori e trasforma la sua linea politica in una sanguinosa dittatura tanto che venne chiesto l’intervento armato di Sparta per cacciarlo
    Gli Spartani però erano un alleato scomodo: non lasciarono Atene, appoggiarono un colpo di stato in loro favore e lasciarono un contingente armato che fece insorgere la città fino alla loro fuga
    Successivamente Clistene che in un certo senso fu fautore della vera democrazia ad Atene, ristrutturò radicalmente la società, divise la popolazione in nuove unità sociali e amministrative alle quali i cittadini appartenevano in base alla nascita e non più al censimento, queste divisioni erano a più “strati”: demos, tribù e le tre zone (pianura,costa,monti); nasce la democrazia rappresentativa
    Il governo è fondato dall’ecclesia che è l’assemblea del popolo la quale approvava leggi, eleggeva magistrati ecc… Invece il potere giudiziario venne delegato a diverse corti di giustizia
    La Boulè o consiglio dei 500 (50 per ogni tribù, non potevano essere rieletti per più di 2 volte) vigilava sulla sicurezza del territorio, decideva della pace o della guerra e stendeva leggi che venivano sottoposte all’approvazione del consiglio dei 500
    Per combattere e scongiurare il pericolo della tirannide nasce l’ostracismo che decreta l’esilio di cittadini giudicati come pericolosi per la città, l’esilio durava 10 anni nei quali il patrimonio dei condannati rimaneva intoccabile
    Ultima modifica di Devil 87; 19-06-2004 alle 14:56:03
    Si vive per scoprire nuova bellezza, di solito tanta quanta se ne dimentica.

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    LE GUERRE PERSIANE

    -Prima guerra persiana
    Attorno al 500 a.C. per la prima volta i Persiani si affacciano sull’Egeo, mai un impero così vasto e potente ha minacciato tutte le polis della Grecia
    Le due civiltà erano inconciliabili, da una parte piccole città stato, associazioni di liberi cittadini gelosi della loro indipendenza; dall’altra parte un impero sconfinato retto da una monarchia assoluta che mirava a espandersi (soprattutto verso occidente)
    La scintilla dello scontro greco-persiano si accese sulle coste della Ionia: Il tiranno (greco) Aristagora di Mileto propose al satrapo governatore di provincia persiano di organizzare una spedizione contro l’isola di Nasso, Mileto avrebbe ampliato i suoi domini e i persiani avrebbero avviato alla conquista delle isole dell’Egeo
    La spedizione si risolve in un fallimento per i persiani, fu raccolta una flotta con l’aiuto delle città greche sottomesse ma i continui conflitti tra ufficiali greci e persiani non portarono a nulla
    Aristagora disperato per l’imminente vendetta del re persiano Dario gioca la carta della ribellione e incitò alla rivolta le città greche d’Asia contro i persiani
    La ribellione dilaga fulmineamente in tutte le città, i satrapi vengono cacciati via e si spingono al contrattacco, gli aiuti dalla Grecia sono scarsi e nella battaglia decisiva
    davanti a Mileto la città che era attaccata per mare e per terra non ha scampo, come punizione fu rasa al suolo e tutti i suoi abitanti venduti come schiavi o uccisi
    Le colonie Greche si sottomisero di nuovo a Dario e ovunque tornarono i tiranni a lui fedeli
    Dario capì che un'altra ribellione con il supporto dei greci del continente avrebbe potuto avere successo, per eliminare futuri pericoli consigliato dall’ex tiranno Ippia(vedi Atene) che si era rifugiato alla sua corte allestì una poderosa spedizione militare con l’obbiettivo sottomettere Atene e da li il resto della Grecia
    Intanto ad Atene prende il potere Milziade che stringe una forte alleanza antipersiana con Sparta
    Dario riunisce un’immensa armata sotto il comando di Dati e si attesta a Maratona, 42 km da Atene
    Gli spartani tardavano a giungere e Atene dovette combattere da sola contro i persiani con “soli” 10.000 uomini, però la falange oplitica ateniese (uno schieramento sconosciuto ai persiani) costringe alla fuga per mare i persiani che subito tentano di attaccare a sorpresa Atene che era rimasta incustodita per la battaglia, le truppe di Milziade erano comunque già tornate il giorno stesso e quando Dati vide gli opliti di Maratona a difesa della città si convinse dell’impossibilità della vittoria, decise di abbandonare la Grecia
    Una sola città era stata capace di sostenere e vincere la sfida con l’immenso impero persiano mostrando la sua formidabile saldezza militare, politica e morale incarnata nell’oplita, il cittadino in armi che lottava per la propria libertà

    -Seconda guerra persiana
    Poco dopo Milziade armò una spedizione per liberare le isole Cicladi, fu un disastro e al ritorno Milziade viene sottoposto a processo con l’accusa di avere ingannato il popolo e di essersi accordato con i persiani, viene solo costretto a un’enorme multa e muore poco tempo dopo
    In città si contrappongono due partiti e vince quello di Temistocle che vuole un’Atene potente e rispettata sui mari, viene allestita una poderosa flotta che potesse competere con quella persiana
    Arestide a capo della seconda fazione si oppone e viene ostracizzato (vedi Atene) e Temistocle ebbe il completo via libera
    Intanto muore Dario e lo sussegue il figlio Serse che allestisce una nuova spedizione non solo via mare ma anche con una parte via terra, nel 480 a.C. 300.000 soldati si muovono, Serse in persona ne è alla guida
    In Grecia di fronte alla grave minaccia quasi tutte le città stabiliscono una tregua di tutti i conflitti in corso anche se alcune poleis stipularono trattati segreti con i persiani; al comando della difesa c’erano gli Spartani anche se la flotta rispondeva a Temistocle
    Si decise per una linea di difesa alle Termopili che però non poteva reggere e tutti gli alleati greci si asserragliarono più indietro abbandonando la Tessaglia, rimasero solo 300 Spartani al comando di re Leonida che per tre giorni resistettero a ogni attacco davanti ai 300.000, ogni uomo morì con le armi in pugno e nessuno fuggì
    La difesa delle Termopili contro un nemico 1000 volte più numeroso entrò per sempre nella memoria e nella leggenda
    I persiani dilagarono nell’Attica comunque abbandonata dagli abitanti e Atene venne occupata(gli ateniesi si erano rifugiati in alcune isole), i fuochi appiccati nell’acropoli dai persiani erano visibili ovunque
    I persiani avevano però necessita di controllare il mare per muoversi e per questo a Salamina si combatté la battaglia decisiva
    Temistocle con intelligenza convinse i greci allo scontro diretto, le navi persiane grandi e poco maneggevoli furono attirate in un angusto braccio di mare dove persero ogni capacità di manovra, pesantissima fu la sconfitta per i persiani che dovettero ritirarsi dal mare lasciando comunque il contingente di terra in Tessaglia che l’anno seguente forti dell’appoggio di alcune città come Tebe marcò in Attica
    A Platea si schierarono 70.000 soldati greci sotto il comando dello spartano Pausania contro 200.000 Persiani
    La falange e gli Spartani furono decisivi, ancora una volta i Persiani cedettero, l’esercito ne uscì distrutto e allo stesso tempo la restante flotta Persiana che era rimasta a secco venne distrutta
    Tebe che aveva tradito venne conquistata e i suoi capi uccisi, le coste dell’Asia vennero riconquistate e i tiranni asserviti alla Persia cacciati
    L’esito della guerra fu trionfale per i Greci
    Si vive per scoprire nuova bellezza, di solito tanta quanta se ne dimentica.

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    ATENE 2
    Atene mise a frutto la vittoria sui Persiani per emergere come potenza dominante in tutto il mondo greco, Temistocle che fu al comando per altri 10 anni è stato uno dei principali ispiratori alla politica d’espansione di Atene.
    Primo obbiettivo era liquidare Sparta e la Lega Peloponnesica, per questo Atene espanse il dominio sul mare controllando vie commerciali e rafforzando il porto
    ma il partito degli aristocratici contrario alla guerra con Sparta fa ostracizzare Temistocle che si rifugia in Persia alla corte di Artaserse .
    Cimone lo sussegue al comando della flotta e in seguito a importanti vittorie sui persiani raggiunge molta popolarità, tutte le città più importanti dell’Egeo entrano a far parte della Lega di Delo: Atene ottiene il dominio sul mare.
    Dopo una rivolta degli iloti a Sparta che hanno approfittato di un terremoto questa chiede aiuto ad Atene e Cimone manda un contingente, però gli spartani reputano pericolosa e inutile la presenza di soldati greci e li congedano bruscamente, questo è molto umiliante per Atene che fa ostracizzare Cimone
    Nel 461 a.C. sale al potere Pericle che avrebbe fatto di Atene la capitale del mondo civile
    Questi introdusse diversi provvedimenti rivoluzionari;per cominciare i rappresentanti del “governo” ebbero una sorta di paga nel periodo in cui erano eletti (somma modesta…ma allargò la partecipazione dei cittadini alla vita politica) e anche le classi inferiori ora potevano accedere a tutte le magistrature.
    Il coinvolgimento dei cittadini alla politica accrebbe come il loro senso civico e la responsabilità nei confronti delle sorti delle poleis
    Atene combatteva ora su due fronti molto impegnativi, contro i Persiani e contro Sparta nemica di sempre.
    Con Sparta in seguito a svantaggiose operazioni militari venne stipulato un trattato di pace valevole per 30 anni, Atena rinunciava ad ogni ambizione sul Peloponneso e in cambio gli era riconosciuta la sua egemonia sul mare, si stabilirono anche rapporti commerciali tra la Lega Peloponnesica e la Lega di Delo
    Mentre con la Persia durante una rivolta dell’Egitto contro la dominazione…Persiana, Atene inviò una squadra navale che venne annientata da una gigantesca flotta Persiana, dopo questo disastro Pericle avvia trattative di pace (449 a.C.) che prendono il nome dall’ambasciatore inviato: pace di Callia, Atene riconosceva il dominio persiano sull’Egitto e su Cipro; i Persiani in cambio non avrebbero più inviato navi nell’Egeo e riconoscevano l’autonomia delle città greche in Asia
    Con la pace di Callia decaddero le ragioni che avevano spinto a formare la Lega di Delo che però non venne sciolta, le somme che le città continuavano a versare di fatto divennero un tributo ad Atene che impose anche la sua moneta in tutta la Lega: la dracma
    Il tesoro della Lega ammontava ormai a una somma enorme e Pericle realizzò una campagna di spese grandiose per abbellire Atene (iniziò la ricostruzione dell’acropoli di cui ancora oggi ci restano le testimonianze) e dargli un volto che corrispondesse al suo primato politico ed economico
    Gli alleati a questo punto si trasformarono in sudditi, scoppiano anche alcune ribellioni che vengono però subito represse, a volte nel sangue

    LA GUERRA DEL PELOPONNESO: SPARTA vs ATENE

    -Parte prima “in principio”
    La causa fondamentale dello scoppio della guerra anche a detta di Tucidide fu l’eccessivo potere acquisito da Atene e il timore che esso suscitava, a Sparta pesava l’espandersi in Grecia della potenza militare, economica e culturale di Atene che era giunta a influenzare il Peloponneso zona di competenza “esclusiva” di Sparta, la quale aveva anche lei bisogno di espandersi
    Atene necessitava di materie prime per ingrandirsi e si riteneva faro di civiltà e cultura della Grecia, quindi destinata al suo dominio; doveva assicurarsi tutte le principali fonti di rifornimento di materie prime
    Molteplici furono le ragioni che portarono al conflitto per entrambe le parti, anche Pericle ormai voleva a tutti i costi la guerra con Sparta e l’atto decisivo per la guerra fu la decisione di Atene di bandire da tutti i porti della Lega di Delo Megara la quale come città commerciale sarebbe andata presto in rovina; questa era una palese violazione del trattato di pace con Sparta che prevedeva la libertà di commercio tra le città delle due Leghe; nel 431 a.C. Sparta dichiara la guerra
    Sparta (e alleati) metteva in campo un esercito superiore per terra in quantità e qualità mentre Atena (e alleati) con un esercito inferiore faceva affidamento soprattutto sulla flotta che era la più potente del mondo allora conosciuto, inoltre Atene aveva ingenti risorse finanziarie
    Gli Spartani tentavano operazioni militari terrestri ma Atene rifiutava scontri di grandi dimensioni e con la flotta manteneva il dominio sui mari, Pericle contava molto sulle risorse per logorare alla lunga gli Spartani
    Nel 431 a.C. Tebani e Spartani entrarono in Attica e la devastarono, Atene raccolse numerosissimi profughi nelle sue mura ma le tremende condizioni di sovraffollamento favorirono l’insorgere di un’epidemia di peste che decimò la popolazione e si diffuse anche tra i marinai (da 315.000 abitanti a 170.000), nel 431 a.C. muore anche Pericle di peste, Atene si trovò privata in un momento drammatico del grande politico che per tanti anni l’aveva guidata
    Assume ora il controllo Cleone nonostante la forte opposizione di Nicia e del suo partito; intanto si ribella la potente città di Mitilene
    Con alterne fortune Cleone prosegue la guerra fino alla tregua annuale del 423
    Il generale spartano Brasida sostenitore per guerra a oltranza aveva occupato parte delle coste della Tracia, Cleone organizzò una spedizione e sia Brasida che Cleone vennero uccisi (lol) ; venendo a mancare ad Atene e a Sparta i due più grandi sostenitori della guerra si possono intavolare trattative di pace, nel 421 la pace di Nicia dal nome del rappresentante di Atene: Nicia. Si raggiunge l’accordo che tutte le conquiste da ambo le parti fossero restituite, ma più che una pace fu una pausa armata

    -Parte seconda “ancora guerra!”
    La situazione di Atene era grave sul piano sociale ed economico, il tesoro della Lega si era di molto assottigliato e la popolazione dell’Attica era decimata dalla guerra e dalla peste
    Emerge ora un nuovo leader politico Alcibiade che subito strinse con Argo un’alleanza antispartana, si opponeva il partito conservatore di Nicia ma la volontà di guerra tornava a prevalere
    Nel 418 gli Spartani marciano contro Argo, Atene invia un contingente armato a sostenere la città alleata (partì anche Alcibiade). Vicino a Mantinea scesero in campo circa 20.000 uomini per parte, era la più grande battaglia che la Grecia avesse mai combattuto: Sparta ottenne una vittoria schiacciante e molte città lasciarono la guida di Atene e la democrazia
    Per una serie di alleanze Atene dichiara guerra a Siracusa, si presentava l’occasione per stabilire il predominio in Sicilia anche come ponte per una futura espansione in occidente
    Nel 415 a.C. una grande flotta sotto Alcibiade, Nicia e Lamaco salpa per Siracusa, però Alcibiade venne accusato e processato per presunti atti sacrilegi, timoroso di una pena severa decise di scappare e ottenne accoglienza presso gli Spartani mentre veniva condannato a morte da Atene .
    Siracusa era comunque assediata e quando volgeva alla sconfitta un contingente spartano riuscì a forzare il blocco da terra degli Ateniesi; nonostante i rinforzi la situazione era ormai compromessa.
    I Siracusani passarono al contrattacco e imbottigliarono la flotta ateniese nel porto, fu un massacro; nessuno riuscì a fuggire e nessuno fu risparmiato: i capi, tra cui Nicia, vennero uccisi subito mentre gli altri prigionieri vennero fatti morire di fame in gigantesche cave o venduti come schiavi
    Dei 20.000 e passa uomini ateniesi partiti pochissimi tornarono e le navi vennero tutte affondate o conquistate dal nemico

    -Parte terza “crepuscolo”
    Dopo la disastrosa guerra contro Siracusa la situazione politica ad Atene era oltremodo tesa, si decise però di continuare la guerra con Sparta e venne allestita una nuova flotta.
    Intanto Alcibiade si era riconciliato con la città e al comando della flotta tentò di riconquistare le città greche dell’Asia Minore, ma non riuscì a ingaggiare battaglia; perdette prestigio e non venne più rieletto .
    Nel 406 la flotta ateniese si lasciò intrappolare dagli Spartani nel porto di Mitilene subendo notevoli perdite; ad Atene vennero fusi i doni dei templi, le statue d’oro e d’argento e vennero arruolati gli schiavi, presso le isole Arginuse Atene vinse l’ultima battaglia su Sparta.
    I Persiani per sconfiggere definitivamente Atene misero a disposizione degli Spartani una somma enorme per ricostruire la flotta peloponnesica, Lisandro condusse contro gli Ateniesi 200 navi perfettamente armate ed equipaggiate e lo scontro segnò la disfatta risolutiva di Atene che pochi mesi dopo assediata e circondata nel 404 a.C. firmò la pace: la guerra del Peloponneso era finalmente conclusa
    Le condizioni per Atene furono durissime, dovette rinunciare a tutti i suoi possedimenti fuori dall’Attica, abbattere le mura e le fortificazioni oltre ad abolire la costituzione democratica; d’ora in poi Atene sarebbe entrata nella Lega del Peloponneso come città sottomessa a Sparta

    Sparta però non era in grado di gestire il potere assoluto che la vittoria le aveva procurato, non era all’altezza di sostituire Atene, rimaneva uno stato di guerrieri che dominava una massa di schiavi; si poteva pensare a una riforma costituzionale per permettere a Sparta di evolversi ma rimase rigida e conservatrice, venne solo fatto allontanare Lisandro che stava acquistando troppo potere
    Ovunque fu possibile Sparta abolì la costituzione democratica e impose regimi oligarchici a lei fedeli

    La forma di governo ad Atene retrocedette al punto che le classi abbienti avevano un potere assoluto; trenta uomini con a capo Crizia avevano il compito di rielaborare la costituzione, il governo che venne ribattezzato dei trenta tiranni instaurò un clima di terrore, ogni giorno condanne a morte, esili e pubbliche umiliazioni di cittadini democratici.
    Un contingente armato permetteva a Crizia di agire indisturbato e i diritti politici vennero ristretti a tremila Ateniesi
    Molti oppositori al regime si erano rifugiati nelle città vicine, Trasibulo raccolse con se un gruppo che occupo il porto, subito convennero migliaia di oppositori, nello scontro che seguì morì Trasibulo che era a capo delle milizie improvvisate ma la costituzione di Clistene e Pericle venne restaurata
    Sparta non intervenne perché ormai Atene oligarchica o democratica non era più un pericolo dato che non poteva insidiare il suo dominio

    In Persia sale al potere Artaserse II che per poter riassimilare le colonie Greche in Asia doveva eliminare la potenza di Sparta, prese accordi con Atene, Tebe , Argo Corinto tutte tradizionali nemiche di Sparta
    Sparta reagì immediatamente per mare e nel 394 venne duramente sconfitta dalla flotta persiana, in Grecia la guerra terrestre tre gli Spartani da una parte e Atene, Tebe, Argo, Corinto dall’altra durò per parecchi anni senza che nessuno riuscisse a prevalere
    Atene intanto riarmatasi con gli ingenti finanziamenti persiani e crescendo economicamente ricominciò ad accarezzare i sogni di una nuova Lega di Delo
    Tuttavia nel 387 a.C. venne firmata la pace di Antalcina dal negoziatore spartano: tutte le città Greche tornavano sotto il dominio persiano e le leghe tra città erano sciolte a parte quella peloponnesica
    Sparta nel massimo del suo splendore si avvicinava sempre più al crollo ora che era senza l’appoggio persiano, il suo dominio basato sull’oppressione e sulla minaccia si sarebbe dissolto al primo assalto vigoroso

    Nel 382 Sparta occupò Tebe imponendo un regime oligarchico che durò per tre anni fino a quando due tebani di valore Pelopida e Epaminonda scacciarono gli Spartani e ristabilirono le libertà democratiche
    Tebe rifondò una lega tra le città della Beozia e strinse un’alleanza con Atene che diede vita alla seconda Lega di Delo nel 378 a.C. la Lega però lasciava piena autonomia alle città alleate
    Sparta preoccupata per la crescita della potenza di Tebe le mosse contro con un forte esercito, nella battaglia di Lauretra (371) Epaminonda riportò una vittoria schiacciante grazie alla nuova tecnica della falange obliqua che sfondo la falange spartana: per la prima volta un esercito di terra spartano subì una rovinosa sconfitta. Come risultato i presidi spartani vennero cacciati da tutte le città che ancora controllavano
    Epaminonda però non si ferma e dopo un anno scese addirittura nel Peloponneso, i Messeni insorsero contro Sparta e vennero aiutati dal condottiero Tebano
    Convinto che solo col dominio dei mari Tebe avrebbe potuto cominciare una politica di egemonia fa costruire una flotta ma non ebbe il tempo di attuare il suo progetto
    Nel 362 a Mantinea ebbe luogo una battaglia enorme, con la solita falange obliqua i Tebani stavano avendo la meglio su Atene e Sparta ma quando Epaminonda cadde ucciso in battaglia si stipularono frettolosamente trattati di pace.
    Sparta rifiutò di firmare e da quel momento scomparve dalla scena Greca, anche Tebe privata della guida di Epaminonda rivelò basi troppo fragili e scomparve bruscamente; la breve avventura di Tebe aveva inginocchiato Atene e annullato Sparta
    Si vive per scoprire nuova bellezza, di solito tanta quanta se ne dimentica.

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    LA FINE DEL PREDOMINIO GRECO
    I Cartaginesi approfittano delle difficoltà in Grecia e soprattutto di Atene per conquistare la supremazia sul Mediterraneo e tra il 413 e il 405 a.C. si accende uno scontro fra le forze cartaginesi e le ricche città greche siciliane, l’epoca del predominio greco in Sicilia era finito

    La Grecia era ormai sempre più indebolita, le lotte in seguito alla guerra del Peloponneso non avevano portato una potenza egemone stabile e avevano consumato grandi energie, ogni poleis tendeva a chiudersi in se stessa gelosa della sua autonomia, inoltre le città erano dilaniate da lotte interne tra i “ricchi” che volevano l’oligarchia e il popolo che voleva la democrazia; da nessuna parte emersero grandi uomini politici, c’era ovunque solo più crisi civile e corruzione

    LA MONARCHIA MACEDONE
    La Macedonia è una regione montuosa che è sempre rimasta arretrata rispetto alle città della Grecia, basata sempre sulla stessa struttura sociale, politica ed economica di quella Micenea descritta nei poemi omerici; la maggior parte della popolazione era composta da contadini sui quali dominava un’aristocrazia di tipo guerriero, il potere politico era detenuto dalle famiglie aristocratiche che eleggevano il re, il quale non era un monarca ma un condottiero: il guerriero più valoroso mentre gli altri nobili erano suoi compagni d’arme e non sudditi
    I Macedoni non praticavano né il commercio né la navigazione e vivevano di un’agricoltura povera e allevando bestiame ma qualcosa stava per cambiare
    Mentre la guerra del Peloponneso e i successivi conflitti indebolivano sempre di più il mondo greco delle polis la monarchia Macedone acquistava potere, il tutto in brevissimo tempo sotto il regno del grande sovrano Filippo II
    Filippo salì al trono poco dopo la battaglia di Mantinea, sotto la sua guida da regno marginale e arretrato la Macedonia sarebbe diventata una grande potenza.
    Subito si diede alla riforma dell’esercito, ispirata alla falange tebana nasce la falange macedone che supportata dalla fanteria leggera e dalla cavalleria fece diventare l’esercito macedone invincibile
    I figli delle famiglie nobili vennero fatti crescere nei palazzi reali, i più fidati e valorosi formavano la guardia personale del re; nasce un aristocrazia guerriera di corte legata al re che elargisce riconoscimenti e premi in funzione all’onore dimostrato sul campo di battaglia
    Filippo voleva intervenire in Grecia senza apparire uno straniero oppressore, voleva apparire ai greci come fratello di sangue, un protettore greco lui stesso; dopo aver conquistato le ricche miniere d’oro in Tracia interviene nella guerra santa, un conflitto tre Tebe e Focide per il santuario di Apollo a Delfi, Filippo scese al fianco di Tebe e nel 352 vinse i Focesi, dilago in Tessaglia e raggiunse le Termopoli che introducevano alla Grecia centrale, la gli Ateniesi si schierarono a difesa ma Filippo non raccoglie la sfida dato che si era assicurato le miniere della Tracia, il controllo della Grecia settentrionale e il diritto in qualità di alleato a intervenire nei rapporti tra le città greche

    Fortissimo era il partito antimacedone capeggiato da Demostene, oratore di fama che sosteneva che se Atene si fosse piegata a un’alleanza avrebbe perduto la sua libertà, forte era la sua argomentazione con infuocate orazioni (le Filippiche), questi inoltre pagava oratori per perorare la sua causa e si illudeva delle forze residue di Atene che era diventata, per dirla con le parole di un altro famoso oratore: “una vecchia che prendeva decotti e s’avanzava in pantofole”; l’azione di Demostene antimacedone prevalse comunque sull’opposizione

    Dopo alcune scaramucce tra Atene e la Macedoni nel 446 a.C. venne stipulata una pace e poco tempo dopo Filippo divenne il capo della Lega Boetica
    Nel 441 Filippo assali Bisanzio e gli Ateniesi per paura di perdere la zona che era il tradizionale granaio dell’Attica dovettero intervenire, Atene si alleo con Tebe e Cheronea, nel 338 si fronteggiarono 30.000 uomini per parte, gli Ateniesi e i Tebani vennero annientati e la Grecia cadde definitivamente sotto il dominio macedone; nella battaglia si distinse per la prima volta il giovane figlio di Filippo: Alessandro
    Filippo era il padrone incontrastato della Grecia, strumento politico per il suo dominio fu una Lega a cui dovettero aderire tutte le città
    La Grecia per la prima volta sotto un solo re poteva ora attaccare e non più solo difendersi; venne rilanciata l’idea della guerra contro i barbari nemici di sempre: i Persiani
    Nel 336 a.C. quando fervevano i preparativi per la spedizione Filippo viene assassinato e il trono passa al figlio Alessandro

    L’IMPERO DI ALESSANDRO MAGNO(The best)

    -Un potere centrale in Grecia
    Alessandro venne acclamato re dalla corte macedone poche ore dopo la morte del padre, soprattutto dai due potentissimi generali Antipatro e Permione, subito con decisione si rivolse a reprimere i popoli Geti, Bulgari e Illiri che cercavano di ribellarsi; dopo questa campagna era già evidente il punto forte di Alessandro: la velocità con cui si spostava l’esercito, tanto da disorientare i nemici
    Dopo la campagna si sparse la voce che Alessandro era morto, mentre alcune città optarono per un approccio più prudente i Tebani assassinarono il contingente macedone nella città, Alessandro in pochi giorni era sotto la città e la distrusse completamente, solo la casa del poeta Pinardo venne risparmiata per il rispetto che il re macedone portava alla memoria del grande poeta
    La terribile punizione inflitta a Tebe valse da esempio a tutti i greci


    -L’impero persiano sconfitto
    I tempi per riprendere il disegno di conquista della Persia erano maturi,
    Alessandro col suo esercito nel 334 raggiunse l’avanguardia di Permione arroccata nella costa asiatica; da quel momento non avrebbe mai più fatto ritorno in patria
    L’esercito di Alessandro contava “solo” 40.000 uomini ma era perfettamente organizzato composto da soldati che combattevano da anni secondo schemi collaudati mentre l’esercito Persiano che poteva contare su un numero maggiore di uomini e navi era però formato da uomini provenienti dai più remoti angoli dell’immenso impero, di fatto poco coeso e continuamente soggetto a contese e dissidi tra comandanti
    I Persiani decisero per lo scontro diretto e poco più a sud del luogo di sbarco di Alessandro, presso il fiume Granico si combattè la prima battaglia: la vittoria dei macedoni fu schiacciante; da quel momento tutte le città greche della Ionia caddero sotto il dominio di Alessandro che venne accolto come paladino della loro libertà
    Ripiegando in Anatolia nella città do Gordo era custodito un nodo che nessuno era mai riuscito a sciogliere e a detta di un oracolo, chiunque fosse riuscito a scioglierlo avrebbe regnato sull’intera Asia; dice la tradizione che Alessandro sguainò la spada e semplicemente troncò il nodo conquistandosi la predizione
    Dopo aver ripiegato sulla costa l’esercito macedone nella pianura di Isso nel 333 a.C. si imbatté in uno nuovo schieramento Persiano guidate dal Grande re Dario III; ebbe luogo una lunga ed epica battaglia nella quale uscì vincitore ancora una volta in trionfo Alessandro; Dario riuscì a stento a fuggire ma la sua famiglia e un ingente tesoro caddero nelle mani del condottiero greco.
    A questo punto la Siria e la Fenicia caddero senza che si dovesse combattere, solo la ricca città di Tiro resistette strenuamente per sette mesi, venne rasa al suolo e tutti i suoi abitanti venduti o uccisi
    Successivamente Alessandro discese in Egitto senza colpo ferire e acclamato come liberatore, sul delta del Nilo fondò la sua prima città che avrebbe portato il suo nome: Alessandria
    Dopo essersi recato dall’oracolo di Ammone(un dio considerato simile a Zeus dai greci) Alessandro venne proclamato figlio di Zeus, monarca per diritto divino ovvero faraone d’Egitto; compaiono i primi segni della trasformazione in monarca assoluto di tipo orientale
    Alessandro riprese la sua marcia e Dario tentò di scende a patti con lui offrendogli il riconoscimento delle terre conquistate in cambio di poter conservare la parte orientale del suo impero, tuttavia Alessandro non intendeva scendere a compromessi, presso Guatemala si combatté l’ultima battaglia che ancora un volta vinse Alessandro, ormai tutta la Mesopotamia si apriva senza difese davanti al macedone, il quale marciò e occupo Babilonia senza combattere, conquistò con facilità Susa e Perseopoli, la sede della reggia persiana che venne saccheggiata di tutti i suoi tesori e data alle fiamme; la guerra era ormai finita, l’impero persiano non esisteva più

    -Unione
    Dario che era fuggito venne poi ucciso a tradimento da un suo satrapo, il corpo ritrovato da Alessandro vennè seppellito con tutti gli onori
    La sete di conquista di Alessandro non si era placata e la marcia riprese verso est, in 3 anni completò la conquista dell’Iran e dell’Afghanistan dove trovò e giustiziò l’assassino di Dario; nel punto più remoto del suo impero fondò Alessandria Escata ovvero “l’ultima” e sposò Rossane per dimostrare la volontà di fondere assieme popoli diversi con la cultura e la lingua greca
    Ancora Alessandro marciò verso l’india sottomettendone i confini combattendo contro un monarca locale, avanzando ancora il suo obiettivo era raggiungere le sponde del mitico mare orientale che era considerato la fine del mondo.
    Nel 325 sulle spalle di Alessandro e il suo esercito pesavano 9 anni di guerre e 20.000 km di marce, il malcontento regnava nell’esercito esausto che si rifiutò di proseguire oltre, per la prima volta Alessandro si è fatto sconfiggere davanti al suo sogno di unificazione del mondo; dividendo in tre spezzoni il suo esercito fece ritorno in Persia
    Nel 324 Alessandro ritorna a Susa e poi a Babilonia dove pone la capitale del suo immenso regno, dovette ancora riportare l’ordine nelle terre conquistate, con mezzi crudeli fermo la corruzione e per sancire la fusione tra la civiltà greca e quella persiana decise che 10.000 soldati del suo esercito sposassero altrettante donne persiane o di altri popoli orientali, lui stesso sposò Statira la figlia di Dario (in oriente era consentita la poligamia)

    -La fine di un sogno
    A Babilonia Alessandro progettò altri grandiosi progetti di conquista, sulla sua strada c’era Cartagine, l’unica che avrebbe potuto contrastarlo; da li chissà dove sarebbe potuto arrivare…perché nel 323 a.C. Alessandro il Grande: re dei macedoni, egemone panellenico, faraone d’Egitto, re dei re e re di Babilonia a 33 anni muore colpito da febbri violentissime, forse malariche o forse causate da un avvelenamento
    Man mano che Alessandro si addentrava in oriente accentuò sempre di più il carattere assolutistico e divino del suo potere, questo legittimava il suo potere presso ipopoli orientali ma suscitò malumore e un’opposizione aperta nel suo esercito al quale venne richiesta la prostrazione al suo cospetto; Macedoni e greci si rifiutarono per la loro cultura che rifiutava questo servilismo che era dovuto soltanto agli dei
    Altra ragione di malcontento verso Alessandro era che aveva arruolato in gran quantità Persiani nel suo esercito con dignità pari ai Macedoni; in molti erano contrari alla fusione etnica e culturale dei popoli greco-macedoni con quelli persiani

    Dopo 12 anni e 7 mesi di regno, dopo aver compito le gesta con le quali superò tutti coloro che furono prima di lui e quanti ne vissero dopo fino all’età nostra, Alessandro è stato sconfitto dalla morte in controtempo frantumando un sogno di unità, di crescita e di ordine; all’alba della nascita di una nuova era di prosperità dove le barriere delle distanze, della lingua e della differenza sarebbero state abbattute lascia un impero sconfinato che con parole sue lascia “al più degno”, nessuno fu in grado di riprendere stabilmente la sua immane eredità

    L’ ETA’ ELLENISTICA
    Alessandro non lasciò eredi che potessero subito assumere la guida dell’impero, la mogie Rossana aspettava un figlio che però necessitava di un reggente fino alla maggiore età quindi Perdiaccia, uno dei suoi generali avrebbe dovuto conservare il regno per poi consegnarlo al figlio di Alessandro
    Tutti i luogotenenti di Alessandro nutrivano ambizioni di potere e si aprì un logorante periodo di discordie e di guerre; molte città greche d’Asia tentarono di ribellarsi alla monarchia assolutista macedone ma Antipatro(altro generale) sconfisse i ribelli ed ogni città dovette accettare un presidio macedone
    Negli anni successivi Antigono si conquisto con le armi un grande dominio arrivando a conquistare Atene che venne riconsegnata alle libertà democratiche aumentando il suo prestigio verso i greci; la famiglia reale era stata sterminata e anche Perdiaccia era morto assassinato, pareva che ormai Antigono fosse destinato a riprendere l’eredità di Alessandro ma timorosi del potere che stava acquisendo gli altri generali si coalizzarono contro di lui e lo sconfissero nella battaglia di Ipso dove Antigono trovò la morte
    Finiscono così le lotte dopo la morte di Alessandro e l’impero viene smembrato in 2 grandi regni: l’Egitto e la Siria più altre monarchie minori
    Il regno d’Egitto istituito da Tolomeo fino alla conquista romana sarebbe stato il più importante, la capitale fu posta ad Alessandria dove venne trasportata la salma di Alessandro, sempre qui sorse il museo dove operavano artisti, letterati, scienziati, matematici e astronomi; il loro supporto più il mecenatismo dei Tolomei diedero vita a un enorme biblioteca deposito del sapere dell’epoca
    La Grecia continentale perdeva intanto sempre più importanza a parte Atene, le polis si spopolano in favore dei grandi regni; si perde il senso di appartenere alla comunità dove il cittadino è diventato suddito, si cercano vie per la felicità personale e le religioni perdono i loro caratteri civili verso culti orientali che sono vere e proprie sette
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  5. #5
    Utente L'avatar di Devil 87
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    CONSIDERAZIONI PERSONALI
    Cosa posso dire sulla civiltà greca? Che è stata il faro di civiltà del mondo antico? Che per secoli con la sua cultura a influenzato ogni popolazione l’abbia incontrata? Che ha creato la democrazia di cui ancora oggi andiamo tanto fieri? Che i suoi ideali di libertà non si sono mai piegati?
    Ebbene la civiltà greca è stata pioniera in un mondo che è sempre rimasto indietro rispetto a lei, a lei dobbiamo i più importanti sviluppi sociali, politici, artistici e culturali che hanno permesso di arrivare al punto in cui siamo oggi; in Grecia sono nate le basi della civiltà, ancora adesso ne siamo inferiori, virtù scomparse quali l’onore, la fedeltà e il rispetto si sono dissipate nel tempo tanto che la loro cultura può quasi sembrarci aliena…in realtà sono e saranno sempre le nostre basi, il punto di partenza e il punto di arrivo







    -Il parallelo Roma-Grecia è pretenzioso per le differenze spaziali e temporali, nel 200 a.C.(circa) la Grecia è stata sottomessa da Roma, due civiltà per certi versi anche vicine, la Grecia esausta ha consegnato la fiaccola a Roma ancora fresca ma neppure questa a saputo sfruttarla appieno, che si sappia c’è mai stata una democrazia duratura e di spessore a Roma? Quanti filosofi romani portano i loro insegnamento a noi ancora oggi? Sono mai stati eletti a capo della popolazione gli uomini più degni del comando? Quante riforme sono durate dopo che un qualunque pazzo poteva distruggere lavoro di secoli per il suo piacere/ricavato personale senza dover rispondere di niente?
    Certo i romani erano eccelsi strateghi potentissimi in battaglia ma i Grecia dal primo cittadino all’ultimo governante scendevano in battaglia per difendere la propria polis, i propri ideali di libertà; i romani unificavano territori vastissimi sotto le armi e minacce, i Greci erano condottieri di uomini disposti alla morte per il bene generale
    In conclusione dico che la Grecia abbia portato ai massimi livelli la società mentre i romani al limite la tecnica
    Interessante sarebbe stata una fusione totale tra le due civiltà che avrebbe portato ad una maturità e stabilità che oggi sarebbe imparagonabile




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  6. #6
    Utente L'avatar di Devil 87
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    Io mi sono divertito...vi sfido voi a leggerlo (almeno leggete l'ultimo post)


    15 pagine di word
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  7. #7
    Utente L'avatar di vegeth85
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    uppo l'altro topic perche' non mi va di ri-postare tutto...|)
    “Dunque, la vera e perfetta comprensione del bello nell'arte non può ottenersi se non attraverso la visione degli originali stessi e, più che altrove, a Roma. A tutti quelli che dalla natura sono stati dotati della capacità di comprendere il bello e che a ciò sono stati sufficientemente istruiti, è da augurarsi che facciano un viaggio in Italia. Fuori di Roma bisogna, come molti amanti, contentarsi d'uno sguardo e d'un sospiro, cioè apprezzare il poco e il mediocre.”[J.J.Winckelmann];

  8. #8
    Bannato L'avatar di GUNLUCKY
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    [OT]
    preferisco giocare ad Age of Empire, piuttosto che leggere tutta sta roba
    [/OT]

    cmq penso che tutte le civiltà hanno portato benefici a loro modo.
    l' impero Romano per me è il più affascinante, storicamente parlando.

  9. #9
    Utente L'avatar di Devil 87
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    La domanda era importante...non affascinante





    Quà c'è il sondaggio...e doveva essere questo quello ufficiale; muoviti e riposta tutto! came on!
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  10. #10
    Rivoluzionario L'avatar di Gendo Ikari
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    Roma ha solamente imposto la propria egemonia bellica sul resto del mondo.
    La Grecia ha imposto la sua egemonia culturale, filosofica, artistica, sul resto dell STORIA UMANA.
    Quindi, non posso che votare la Grecia.
    Viva l'Itaglia!

  11. #11
    Bannato L'avatar di GUNLUCKY
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    importante? be allora la grecia, da lì è venuto il concetto di democrazia, che è la cosa più importante o sbaglio?

  12. #12
    Utente L'avatar di Devil 87
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    Inviato da Gendo Ikari
    Roma ha solamente imposto la propria egemonia bellica sul resto del mondo.
    La Grecia ha imposto la sua egemonia culturale, filosofica, artistica, sul resto dell STORIA UMANA.
    Quindi, non posso che votare la Grecia.
    Come ho detto io...



    Posta Vegeth
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  13. #13
    Utente L'avatar di Devil 87
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    Inviato da GUNLUCKY
    importante? be allora la grecia, da lì è venuto il concetto di democrazia, che è la cosa più importante o sbaglio?
    Non solo la democrazia...LA CIVILTA'
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  14. #14
    Premier di Prussia L'avatar di 8Squall7
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    Di sicuro Roma, ha conquistato tutto il mondo, ha avuto gli uomini più importanti della storia, ha sottomesso chiunque l'ha sfidata, anche i barbari si sono arresi alla sua organizzazione politica, militarmente siamo stati sconfitti perchè oramai Roma stava decadendo perchè gli imperatori credo pensasserò più ai soldi che al bene di Roma, ma cmq tracce di Roma ne abbiamo fino ad adesso, il diritto civile, le tattiche militari e le invenzioni belliche.
    Ma soprattutto sono i nostri antenati italiani
    PS2 e XBOX RULEEEEEZZZ
    FABLE: The power to become a legend


    PADRINO DELLA MAFIA PRUSSIANA

    MOLTI SI SARANNO CHIESTI PERCHE' NON POSTO, BEH, STO GIOCAMDPO A ULTIMA ONLINE, QUINDI CAPITE, LA SUA BELLEZZA RAPISCE CHI GIOCA, QUINDI NON SO' QUANDO E SE TORNERO',CIAO RAGA.

  15. #15
    Oggettivista L'avatar di space king
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    Ehm... qual è la differenza fra i due topic?
    Ahi serva Italia di dolore ostello, nave senza nocchiere in gran tempesta,
    non donna di provincie ma bordello! (VI Purgatorio)

    Di rider finirai pria dell'aurora!


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