E’ normale avere delle proprie idee, formate nel corso della propria esperienza, intelligenza, intuito. Ed è altrettanto normale esporle ai propri interlocutori. Il problema, secondo me, è quando uno dei due interlocutori cerchi di imporre le proprie idee all’altro. Lo so, è molto facile incorrere in questo pericolo, io stesso ci cado continuamente, ma bisognerebbe cercare di non farlo. In fondo, di cosa si ha ragione? Delle proprie idee su un mondo soggettivo, basato da variabili come esperienza, intuito, esperienze, luoghi delle persone conosciute? Se le nostre idee dipendono da variabili appunto, come si può dire “Il mio pensiero è migliore?” Potrà essere un pensiero logico, corretto e senza apparenti falle, ma ci sarà sempre un contro-pensiero, e ognun di noi, secondo il valore delle nostre variabili, penserà o che il primo discorso fosse corretto, o il contro meglio, oppure che abbiano lati positivi e negativi tutti e due.
Ma allora, che senso ha discutere, di questo argomento come altri? Beh, per qualcuno per arricchire la propria conoscenza di altre idee, per qualcun altro imporre le proprie idee, per altri cercare di dare più logicità e correttezza ai propri pensieri attraverso le opinioni degli altri. Ma una cosa penso sia chiara: nessuno ha ragione in assoluto. O forse tutti. Tutti, perché essendo un pensiero soggettivo in un mondo soggettivo ha sempre ragione: è chiaro che ha seconda delle famose variabili che ho citato, non potrà che giungere a una conclusione, quindi sempre vera per la SUA realtà, come la mia è la più giusta per il modo di vedere, come per Tizio la sua, ecc.
Nessuno, perché è impossibile giungere all’oggettività partendo da basi soggettive, tracciando dei pensieri assoluti per tutti. Ma forse in una cosa si ha una ragione obbiettiva: discutere con calma e argomentando le proprie idee, senza sparare le proprie idee estremiste per fare un po’ di scalpore.