Ciao a tutti amici di GamesRadar,
oggi (non perché non sappia cosa fare) volevo esporvi un problema che mi sta piuttosto a cuore, forse non è tanto un problema, ma lasciate che mi spieghi…
Quello di cui vorrei discutere con voi è un argomento che penso interessi diverse persone oltre a me: come si diventa “creatori di videogiochi”?
Ok, forse questo non è il luogo più appropriato per parlarne, ma pensavo che magari qualcuno ne sapesse qualcosa, in particolare a me interessa il campo della programmazione-ideazione e cerco di costruirmi delle basi studiando amatorialmente qualche linguaggio (in particolare Visual Basic e HTML) ho fatto anche alcune esperienze in campo di grafica 3D (seppur limitate a Blender), ma come si suol dire “il primo amore non si scorda mai”, ed infatti io continuo a “lavorare” con RPG Maker 2000, lo so no è il massimo ma a me piace! A proposito di questo volevo dirvi che attualmente col mio ristretto team di 4 persone me compreso Chimera sto portando avanti un progetto per un GdR (gioco di ruolo), c’è per caso tra voi qualcuno che è interessato? Se si fatemelo sapere, potete unirvi a noi sia che conosciate il programma o che non lo conosciate, richiediamo solo tre requisiti alle persone che vogliono partecipare: in primo luogo la voglia e il tempo di partecipare allo sviluppo, nonché la perseveranza, in secondo luogo la pazienza di imparare (o di insegnare, non si sa mai), infine almeno un po’ di passione per i GdR, altrimenti rischiereste di annoiarvi… Detto questo vi illustro brevemente la trama:
Allora, questo gioco narrerà la storia di un ragazzo che per comodità chiamerò Ruben, che abita in un piccolo paese al limitare del bosco (il periodo in cui si svolge la storia lo paragonerei al nostro medioevo rinascimentale, un po' come quello di Final Fantasy IX). Vive un vita formato standar, Tolkien direbbe: "mai avuto avventure o fatto cose strane". Solo una cosa lo differenzia dagli altri: non ha più i suoi genitori. Sua madre è morta poco dopo averlo messo alla luce, suo padre alcuni anni dopo di una grave malattia. Fatto sta che lui adesso vive con la sua matrigna, che però detesta, in effetti lei fa di tutto andargli contro al fine di ottenere in eredità la casa del padre di Ruben (questo avverrebbe se lui lasciasse il paese). Ma Ruben è forte e sopporta, sopporta perchè in quella casa abita anche la sua ormai molto vecchia nonna e, visto che è lui a occuparsene non può permettersi di abbandonarla. Passano allora per lui i giorni uno dopo l'altro, praticamente tutti uguali, facendo qualche commissione per sua nonnna e alcuni lavoretti per raccimmolare qualche spicciolo. Un giorno tornando a casa dopo una giornata passata a spaccare legna che avrebbe in parte poi venduto sottoprezzo ad un rispettabile signorotto del paese, udì delle voci concitate provenire dalla sua abitazione. Senza pensarci due volte abbandonò il suo carico e si precipitò a casa. Non ci volle molto per comprendere quello che era accaduto: sua nonna era morta. Il motivo non era chiaro, pareva fosse caduta dalle scale (in effetti debole come era anche una piccola caduta gli sarebbe stata fatale). Ma a Ruben comunque non interessava, tanto cosa sarebbe cambiato per lui? Il dovore sarebbe divenuto più lieve? Le sue sofferenze minori? No, ora lui era solo e niente aveva più senso.
Pochi giorni dopo ci fu il funerale, lui non ci andò, era rimasto solo tutto il tempo, chiuso nella sua camera senza parlare con nessuno. Pensava; pensava a cosa avrebbe fatto ora che era solo, ora che non aveva più legami con quel luogo e con quelle persone. [Qui pesavo di aggiuntarci qualche tipa con amore non corrisposto] Fu così che decise di andarsene, cosa però più facile a dirsi che a farsi, perchè in effetti (scusate se lo ripeto, ma non trovo sinonimi) dove sarebbe potuto andare? E come avrebbe vissuto? Ma stabilì che quelle erano questioni secondarie, quello che contava adesso era andarsene, cambiare vita, lasciare la casa che dalla morte dei suoi genitori era diventata una prigione, lasciare la gente che non lo aveva mai considerato, la gente che lo riteneva un inetto, una mezza cartuccia, un'incapace. Non avrebbe indugiato, non avrebbe atteso, quella notte sarebbe partito, si sarebbe lasciato tutto alle spalle e avrebbe cominciato una nuova vita.
Bene se l’idea vi stuzzica contattatemi, vi passo un paio di link:
www.vgmaker.com -> La più grande comunità italiana dedicata a RPG Maker
http://www.forumfree.net/index.php?c=5268 -> È il forum del mio team, ma se non vi va il forum potete anche mandarmi un’e-mail (possibilmente con un’oggetto tipo “RPG Maker”) all’indirizzo [email protected] , come ultima possibilità potete rispondermi direttamente qui sul forum, ma mi raccomando, contattatemi(ci).
Detto questo torniamo al primo argomento del mio topic, ovvero “come si diventa creatori di videogiochi”, spero qualcuno sappia rispondere alle mie domande che seguono principalmente due strade: la prima è: che studi si devono fare? Che scuole seguire? Che corsi frequentare? Che libri leggere?... La seconda invece è: come si può entrare nel mondo di lavoro? Come si entra in una software house?...
Spero che qualcuno sappia illuminarmi, ma ora vi lascio, vado a mettere un po’ di ghiaccio sui miei poveri polpastrelli, c’è un’altra mappa da disegnare, dialoghi da scrivere… (ci si sente ciao!).