[…]“Dimmi Legolas, perché intrapresi questa missione? Lungi ero dall’immaginare quale fosse il pericolo maggiore! Quanto veraci le parole di Elrond, quando ci disse che non potevamo immaginare quel che avremmo incontrato sulla nostra via. La tortura dell’oscurità era ciò che ch’io maggiormente temevo, e tuttavia partii, vincendo la mia paura. Ma se avessi conosciuto il pericolo della luce e della luce, non sarei mai venuto. Più non riceverò ferita profonda come quella causatami da questa separazione, dovessi oggi stesso recarmi dall’Oscuro Signore. Ahimè, misero Gimli figlio di Glòin!”
“No!” disse Legolas “ Miseri tutti noi! E tutti coloro che percorreranno il mondo nei giorni a venire. Esso è fatto in tal modo che ciò che trovi lo perdi subito, e ti par d’essere in una barca trascinata dalla corrente. Ma te, Gimli figlio di Glòin, io considero benedetto dal fato: tu soffri della perdita e del distacco di tua propria volontà! Avresti potuto far diversamente. Ma non hai tradito i tuoi compagni, e di ciò sarai ricompensato. Il minor premio che riceverai, sarà conservare in cuore il ricordo di Lothlòrien per sempre limpido e immacolato, intenso ed inalterabile.”
“ Può darsi” disse Gimli “ e ti sono grato di queste parole. Parole anche veraci, senza dubbio; ma simili esortazioni confortano poco. LA MEMORIA NON Può APPAGARE I DESIDERI DEL CUORE. ESSA è SOLO UNO SPECCHIO, anche se limpido come Kheled-zaram. Questo perlomeno è ciò che dice il cuore di Gimli il nano. Forse gli Elfi vedono le cose diversamente. Anzi, ho udito dire che rammentare è per loro più simile alla vita reale che ai sogni. Ma non è cosi per i Nani.” […]
La Compagnia dell’Anello, Libro II cap. VIII, J.R.R. Tolkien.
Questo brano di questo bellissimo libro, il signore degli anelli, il quale sto leggendo in questo periodo (azzo ho quasi finito la compagnia dell’anello, devo sbrigarmi…), mi da lo spunto per parlare di un argomento spesso sorto in topic del tipo “La mia ragazza mi ha lasciato”, oppure “Vivere nei sogni”, ossia la necessità dell’uomo di tessere e vivere illusioni per poi deludersi davanti al suo crudele risveglio. La domanda che spunta è “vale la pena lasciarsi trasportare dai sentimenti, di abbandonarci e cullarci e vivere in essi, sapendo che c’è la forte probabilità di perdere tutto ciò?”. Secondo me,è sbagliatissimo. Se da una parte magari subire qualche delusione può aiutare a maturare, dall’altra secondo me sapere controllarsi, restare distaccati da illusioni effimere è una grande prova di maturità. Vale la pena vivere questi momenti di sbandamento? Chi può dirlo. L’importante però è non ritrovarsi imbambolati e sofferenti al risveglio. È questo è quasi impossibile, da parte delle persone che preferiscono vivere il loro bel sogno. Un po’ come Matrix. Chyper, pur di vivere il suo sogno e nn voler stare davanti alle proprie difficoltà, preferisce tradire i suoi simili e “vivere” in Matrix. Un esempio eccessivo, ma penso che renda un pochino l’idea. Ma allora, come sarebbe vivere in un mondo senza sentimenti, capitanati dall’onnipresente amore, quel sentimento strumentalizzato e meno forte di quanto si creda? Ne peggio, ne meglio. Mi spiego: qualche forma primitiva deve per forza esistere per motivare la prosecuzione della vita, non assicurata ora dalla presenza non più dominante dell’istinto, ma se fossero limitate al minimo, non si potrebbe più essere sensibili ai fatti della nostra vita quotidiana, e ciò potrebbe rendere la vita monotona, ma dall’altra parte non saremmo più condizionati da fattori come sentimenti ed essere più liberi nel nostro giudicare. Ma non è questa la soluzione. Meglio aver amato e perso, o nn aver amato mai? La soluzione a mio avviso è: Meglio aver amato e perso, ma con le sensazioni del nn aver amato mai al momento della perdita. Insomma, bisognerebbe avere una buona padronanza dei propri sentimenti, lasciandoli liberi in un modo nn eccessivo quando possibile, ma sapendoli controllare nei momenti necessari. Difficile, ma secondo me si creerebbe un mono migliore, magari nn a livello collettivo ma a livello personale.
Vi ringrazio per la vostra pazienta lettura dei miei deliri; voi cosa pensate di quest’argomento?