Enter The Matrix
Produttore: Atari
Sviluppatore: Shiny Entertainment
Genere: Azione multievento
Formato: PAL (manuale e testo a schermo in italiano, dialoghi e hacking system in inglese)
Giocatori: 1 (modalità multiplayer disponibile)
Supporto: DVD-Rom
PHS – T1 Personal Computer [1] 1999
ROM BIOS LOADED v 8.19 – rav 3
RAM CRC check: [000000h]
Drive – Serial: D45855 – DETECTED
INPUT SYSTEM – DETECTED
Rooting
Ports SECURE: [TAPS: 00]
Encryption: [ENABLED – 256 BIT]
Virus Scan - *CHECKED*
SCAN
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[...................]
Scan PASSED
WARNING – Virus Definition Database: ERROR 421
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A:/> DIR
A:/> SYSTEM/LOGIN.EXE
LOGIN:
Pillola azzurra: fine della storia. Domani ti sveglierai in camera tua e crederai a quello che vorrai. Pillola rossa: resti nel paese delle meraviglie e vedrai quanto è profonda la tana del bianconiglio.
Una pillola rossa. Una mera pillola rossa. La sola possibilità di addentrarsi nella tana del bianconiglio. La sola possibilità di carpire la verità... per entrare nella matrice. Questo finché Shiny Entertainment ed i fratelli Wachowsky non si sono adoperati per sostituire a quella insulsa pillola un agevole supporto siliceo da inserire comodamente nella piattaforma casalinga ed accedere, in questo modo, alla matrice. Preparatevi a ruzzolare nella tana del bianconiglio e scoprire se magari era meglio svaligiare una farmacia ed ingollare quella maledetta pillola...
*ENTERING THE MATRIX*
Niobe, capitano della Logos (hovercraft della flotta di Zion), nonché abile combattente e pilota, e Ghost, esperto nell’uso delle armi da fuoco e componente dell’equipaggio della Logos, sono i 2 personaggi che potrete interpretare in Enter The Matrix per immergervi nella 3rd Person Stylish Action del summenzionato titolo. Enter The Matrix si compone di 4 fasi: esplorazione, combattimento (fulcro del gioco), guida (nel caso interpretiate Niobe) o 1st Person Shooter (se interpretate Ghost). Ma ora bando alle (debite) premesse and get ready to enter the Matrix…
B:/> ANALYSYS.EXE
B:/> ANALYSIS/Enter The Matrix
*ANALYZING*
Per quanto consapevoli che nella matrice la percezione consiste in impulsi bioelettrici inviati da una macchina al cervello umano, non pensate di ritrovare in Enter The Matrix quella razionalità e perfezione formale cui la matrice, tra The Matrix e The Matrix: Reloaded, vi ha oramai avvezzati... Coerentemente alla logica della matrice potreste anche pensare che questi impulsi siano stati in qualche modo alterati, ma se volete un tangibile responsabile dovreste indubbiamente rivolgervi a Dave Perry della Shiny Entertainment e alla scarsa cura impiegata nella realizzazione tecnica di questo gioco. Ambientazioni mediocri e generalmente scialbe. Sistema di collisione ed inquadrature automatiche deficitari. Qualità dell’illuminazione e dettaglio delle texture bassi. Frame rate instabile e animazioni legate e complessivamente irrealistiche. Difficoltà connesse alla gestione di ingenti quantità di poligoni su schermo. Realizzazione delle sequenze cinematiche in hardware e dei modelli poligonali dei personaggi secondari assolutamente biasimevole. Se non fosse per le sequenze recitate in Full Motion Video e per la discreta cura nella realizzazione dei modelli poligonali di Niobe e Ghost e di alcune suggestive ambientazioni (la Chateau del Merovingio ad esempio), il comparto grafico avrebbe demoralizzato anche i maggiori estimatori della creatura dei fratelli Wachowsky, ai quali Enter The Matrix potrebbe interessare solamente come mero frammento dello sconfinato universo partorito dalle geniali menti dei suddetti. Per quanto ancora riguarda la cosmesi di Enter The Matrix, a meritare un plauso particolare sono le musiche che accompagnano le scene recitate e le entusiasmanti fasi d’azione. Ma, per quanto eccelso come accompagnamento musicale, questo comparto falla a causa di effetti sonori che, pur non tradendo oltremisura le aspettative in quanto a qualità e quantità, reagiscono in modo piuttosto inopportuno ai movimenti dei personaggi (ad esempio vi capiterà di sentire il suono generato dal movimento del personaggio perpetuarsi anche a movimento concluso).
B:/> READ.EXE
[B:/> READ/Enter The Matrix
*READING*
Fulcro di Enter The Matrix, come accennato in precedenza, è l’azione pura ed immediata. E per quanto riguarda questo aspetto il gioco non delude. La varietà delle azioni eseguibili, per quanto esigua (un tasto per il salto, uno per eludere gli attacchi avversari, uno per estrarre ed usufruire delle armi da fuoco, e due tasti dedicati al combattimento corpo a corpo), viene ampliata notevolmente dalla possibilità di focalizzare la propria mente per piegare la matrice al proprio volere ed eseguire le spettacolari acrobazie che hanno reso, a suo tempo famoso, il film. Questa possibilità (denominata Focus) non è chiaramente illimitata, ma il problema di esaurirla non sussiste, in quanto questa si ricarica automaticamente, come l’energia vitale, nel corso dei combattimenti e degli sporadici momenti di pausa.
Nonostante un gameplay alla base valido, Enter The Matrix falla anche sul piano ludico per vari motivi. Innanzitutto la ripetitività dell’azione: per quanto varie, le possibilità sono limitate dal fatto che, in quanto fulcro del gameplay, devono essere reiterate passivamente per tutta la durata del gioco. Questo problema avrebbe dovuto essere risolto per mezzo delle sezioni a bordo dei veicoli, ma la mediocre realizzazione di quest’ultime (in particolar modo quelle a bordo della Logos) le relega a mero ed inappagante riempitivo. Oltre ad essere insoddisfacenti sul piano tecnico, queste fasi risultano assolutamente deprecabili a livello di gameplay. Se interpretate Niobe nelle sezioni a bordo della Logos, dato che l’obiettivo è raggiungibile per mezzo della mera pressione di un tasto e la casuale rotazione della leva analogica sinistra, sono, oltre che inutili, deprimenti. Se interpretate Ghost, causa un approssimativo sistema di collisione, risultano generalmente frustranti.
Altro problema da segnalare, la facilità eccessiva di un gioco che, per fattori di diversa natura (quali la ricarica automatica del Focus e dell’energia vitale e l’IA degli avversari manifestamente limitata), non riesce ad offrire un livello di sfida soddisfacente, se non a modalità Hard. La longevità inadeguata (in parte conseguenza di questa facilità eccessiva la durata si attesta sulle 6 ore approssimative di gioco) ed uno scarso replay value (motivo la succitata ripetitività dell’azione) inficiano notevolmente un gameplay potenzialmente valido.
Uno degli aspetti all’apparenza più interessanti di Enter The Matrix sembrava quello di sviscerare i reconditi segreti della matrice mediante una rudimentale interfaccia testuale, simile a quella di DOS denominata Hacking System. Ma concretamente questa modalità si riduce ad una processione lineare di comandi al fine di sbloccare,oltre che amenità di varia natura, extra pertinenti l’universo di The Matrix. Breve e semplicistico non credo si possa definire una parte integrante dell’esperienza di gioco, ma piuttosto un interessante diversivo
A:/> SYSTEM/LOGOUT.EXE
LOGOUT: Nonostante i notevoli difetti che affliggono il comparto tecnico ed il gameplay di Enter The Matrix, il titolo riesce, senza eccellere, a soddisfare le basilari prerogative che si era preposto e, in particolar modo, le esigenze di chi intende questo titolo come un semplice tassello nella narrazione di The Matrix. Potete considerarne l’acquisto se confidate nel valore di un’esperienza che soddisfa tali prerogative, ma il valore ludico del gioco rimane piuttosto scarso... Dimenticate il silicio. Shiny Entertainment avrebbe fatto meglio ad indorare la pillola.
Voto: 5.5 su 10