Felix,complimenti x il nuovo avatar...Inviato da Felix486
ma ciò non toglie che berlusconi non c'entra nulla con telecom-serbia... se ne vuoi parlare vai nel suo topic unico... ma non qui. è off-topic.
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ma ciò non toglie che berlusconi non c'entra nulla con telecom-serbia... se ne vuoi parlare vai nel suo topic unico... ma non qui. è off-topic.
"I fascisti si dividono in due categorie: i fascisti e gli antifascisti"
Ennio Flaiano
era da troppo tempo che non lo cambiavo... da ottobre... e sfogliando tra i documenti ho trovato un mio screen in quella posa...Inviato da maverick84
Felix,complimenti x il nuovo avatar...
-=Felix486=-
Era un paragone sensato
Cmq chiedo scusa a tutti visto ke ho confuso Ariosto con la Alletto (che era quello dell' omicidio in biblioteca giusto?), il caldo, la memoria non son + quelle di una volta.....
Raistlin² ®
Basta non faccio + firme ke tanto me le cancellano.
"Su Telekom-Serbia Prodi deve deporre"
Il portavoce di Fi Sandro Bondi attacca: "Se il presidente Ue è innocente si difenderà meglio. Berlusconi non ha certo avuto sconti". Sulla commissione d'inchiesta sui giudici: "Ne va della sopravvivenza dell'Italia"
-PRODI: "TELEKOM SERBIA? BASTA ATTACCHI AGLI INNOCENTI"
ROMA - Il moderato arrabbiato. In vacanza, ma senza più voglia di "sopportare" gli attacchi della sinistra. Sandro Bondi, portavoce di Forza Italia, rompe ancora ogni indugio - dopo il caso della proposta si una commissione di inchiesta sui giudici eversivi - e attacca: " Prodi, oltre a Fassino e a Dini, deve presentarsi alla commissione parlamentare d'inchiesta e raccontare tutto quello che sa su Telekom-Serbia". In una intervista a il Messaggero uno degli uomini più vicini al presidente del Consiglio, spiega: "Questa vicenda è una storiaccia piena di punti oscuri e di via vai di tangenti. Conviene a tutti, e innanzitutto a Prodi, chiarirli". E siccome il presidente della commissione Ue dice che tutti sanno della sua innocenza, Bondi affonda il colpo: "Lo dimostri. Non vedo dov'è il problema... Se Marini avesse detto quelle cose di Berlusconi saremmo stati sommersi dalle richieste delle procure di mezza Italia. E come massimo avrebbero preteso le dimissioni da Palazzo Chigi. Berlusconi è stato ingiustamente costretto da anni a una via crucis nei tribunali. Non vedo perché Prodi non possa presentarsi, a dire la sua verità, a chiarire quel punto, a illustrare quell'altro aspetto, davanti al Parlamento".
Rispetto alla richiesta di Carlo Taormina di "coinvolgere" anche il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, Bondi subito dice: "Tirare per i capelli il capo dello Stato dentro questa brutta vicenda mi sembra una forzatura. Comunque è un'idea di un nostro deputato. E non del nostro partito". E se l'Udc non vuole "processi sommari" Bondi conclude: "E che cosa sono quelli contro Berlusconi? Questo di Prodi non ha nulla del processo e nulla del sommario. E' una richiesta di chiarimento".
In una seconda intervista, al giornale Libero, Bondi aggiunge: "Io credo nell'innocenza di Prodi, Fassino e Dini. Però non può esistere un decreto divino per cui chi è di sinistra è per definizione sopra ogni sospetto. Dicano come mai hanno deliberato di finanziare il regime di Milosevic". Rispetto alla sua proposta di istituire una commissione parlamentare d'inchiesta sulla magistratura dice: "Sarà per accertare l'esistenza di una associazione a delinquere a fini eversivi. Essa ha potuto contare su magistrati, politici di sinistra e parti del potere economico e finanziario di questo Paese. Questa proposta l'abbiamo fatta perché siamo moderati, vogliamo costruire una giustizia degna di questo nome e restituire prestigio alla magistratura".
In attesa delle repliche alle parole di oggi è Carlo De Benedetti a reagire alle dichiarazioni che Bondi ha rilasciato venerdì a Il Foglio. L'Ingegnere preannuncia azioni legali. "Giudico assolutamente inammissibili le affermazioni di Bondi, palesemente prive di qualsiasi rapporto con la realtà e dirette unicamente a gettare discredito su Repubblica e su di me personalmente. Ho dato mandato ai miei legali di tutelare la mia onorabilità e di verificare l' esistenza, nelle parole di Bondi, di fatti di rilevanza penale. Spero che Bondi abbia il coraggio delle sue parole e non si trinceri dietro l' immunità parlamentare".
Il portavoce di Forza Italia aveva sostenuto: "Si tratta di vedere se nel nostro paese ha operato e opera tuttora un'associazione per delinquere a fini sovversivi, costituita da parte della magistratura, allo scopo di sovvertire le democratiche istituzioni repubblicane"; tali magistrati - secondo Bondi - si sarebbero avvalsi "della complicità con settori dell' editoria" individuati nel quotidiano La Repubblica e nello stesso De Benedetti.
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Notizia fresca, fresca.....
Coooosa ?!?Inviato da vegeth85
stai riportando solo stupidi pettegolezzi...
Igor Marini è stato in GALERA diverse volte per riciclaggio di denaro, detenzione di stupefacenti e tante altre belle cose !
Questi sono FATTI che puoi verificare OVUNQUE !!
e allora?Inviato da cavallo goloso
Coooosa ?!?
Igor Marini è stato in GALERA diverse volte per riciclaggio di denaro, detenzione di stupefacenti e tante altre belle cose !
Questi sono FATTI che puoi verificare OVUNQUE !!
"I fascisti si dividono in due categorie: i fascisti e gli antifascisti"
Ennio Flaiano
Per delle dichiarazioni di pentiti della mafia persone ,anche innocenti , hanno dovuto subire anni di galera....
Quasi si parla sottovoce di questo problema, mentre con Berlusconi si è scatenato un putiferio immane.....
Come ha detto giustamente Bondi poco fa a Studio Aperto, è nello stesso interesse della sinistra dimostrare ke non centra nulla....
Io la vedo così la destra sta usando le stesse armi della sinistra
Raistlin² ®
Basta non faccio + firme ke tanto me le cancellano.
Affare Telecom-Serbia
Ecco alcune domande che si è posto il giornalista Angelo Pergolini, domande che sulla carta stampata non riusciranno a trovare mai una risposta.......
1 - È normale che una acquisizione come quella della Telekom Serbia (valore: 1.500 milioni di marchi tedeschi) sia stata effettuata per contanti?
2 - È normale che i soldi siano stati trasportati da Atene a Belgrado in sacchi di juta su un aereo privato? Ed è vero che questo è avvenuto sotto scorta di agenti dei servizi italiani?
3 - È normale che la Telecom Italia abbia anticipato la quota della Ote, compagnia telefonica greca, entrata poi nell'operazione con il 20 per cento?
4 - È normale che l'acquirente, ovvero la Telecom Italia, chieda al suo advisor, cioè la Ubs, di rivedere al rialzo la stima del bene che deve comprare?
5 - È normale che l'allora presidente della società, Guido Rossi, fosse del tutto all'oscuro dell'accordo?
6 - È normale che l'azionista totalitario della Telecom, il ministro del Tesoro Carlo Azeglio Ciampi, non fosse stato informato dell'operazione?
7 - È normale che un'acquisizione considerata «strategica» per l'azienda non sia stata discussa in consiglio d'amministrazione?
8 - È normale che un'operazione di questo rilievo sia stata effettuata tramite una piccola consociata estera, la Stet Netherland, e non dalla casa madre?
9 - È normale che Mario Agliata, ex direttore della Stet International dichiari: «Ricevetti l'ordine di recarmi a Belgrado per firmare... sono stato precettato... ho agito come una penna stilografica, maneggiata da chi sapeva»?
10 - È normale che pochi mesi dopo l'acquisizione la società di revisione Coopers & Lybrand, incaricata di certificare i bilanci della Telekom Serbia, rilevasse: «Non presentano una situazione contabile conforme a quanto prescritto dalla normativa»? In parole povere: questi bilanci sono falsi?
11 - È normale che la Telecom Italia non abbia ottenuto il controllo operativo della società, come di norma avviene sempre, secondo le regole di corporate governance internazionalmente accettate, in affari di questo tipo?
12 - È normale che Roberto Colaninno, numero uno Telecom, sia volato a Belgrado dopo l'esplosione dello scandalo per poi dichiarare: «Tutto ok»?
13 - Infine: è normale che non si sappia quali impegni ha preso Colaninno con i partner serbi?
Fin qui le stranezze - come dire, aziendali? - dell'affare. Ma ce ne sono anche altre. Forse ben più rilevanti. Che tirano in ballo il governo italiano.
14 - Nell'operazione furono pagate «commissioni» per una cifra variabile fra i 30 e i 50 miliardi di lire. I percettori furono le banche Natwest, Paribas e Barclays. Per conto di chi?
15 - Se il profumo di tangenti è forte, appare però evidente un'anomalia: in affari di questo tipo la regola è che la cifra relativa alla transazione economica sia pagata in chiaro (cioè tramite trasferimento bancario) e la percentuale d'intermediazione (la mazzetta) in nero, cioè in contanti oppure con accrediti su conti off-shore. Nel caso Telekom Serbia avvenne l'esatto contrario. Come si spiega?
16 - Quando fu conclusa l'operazione, al momento del brindisi, Milosevic protestò perché i «mafiosi italiani» avevano preteso il 3 per cento. «Poco» commentarono i suoi collaboratori: ma si trattava comunque di 45 miliardi. Dove sono finiti?
17 - Quando divenne numero uno della Telecom, Franco Bernabé ordinò un'inchiesta interna sull'affaire Serbia. Che fine ha fatto quel rapporto?
18 - È vero che alcuni protocolli dell'accordo con Belgrado furono secretati e quindi mai resi noti ai risparmiatori che sottoscrissero le azioni Telecom Italia al momento della privatizzazione dell'azienda?
19 - Che ruolo ebbero nell'affare l'intermediario italiano Gianni Vitali e Dojcilo Maslovaric, ambasciatore serbo in Vaticano? Entrambi erano intimi della famiglia Milosevic. Entrambi sono stati indicati, da varie fonti, come intermediari dell'operazione Telekom Serbia. A quale titolo?
20 - Zarko Korac, oggi vicepremier del governo di Belgrado, definisce «un atto di cinismo politico» l'operazione Telecom. C'è da capirlo: quei 1.500 miliardi di lire, in contanti e in sacchi di juta, servirono a Milosevic per pagare gli stipendi ai militari, annichilire l'opposizione democratica, vincere le elezioni e finanziare l'avventura del Kosovo. Domanda: il governo italiano ne era consapevole?
21 - Nonostante la Telecom fosse all'epoca una società pubblica, e operasse in un settore strategico come le telecomunicazioni, il ministro degli Esteri, Lamberto Dini, ha dichiarato di non aver avuto alcun ruolo nella transazione. Di più: ha sostenuto di essere stato informato di quanto avveniva solo dai giornali. Perché non ha mai letto i rapporti inviati dall'allora ambasciatore a Belgrado, Francesco Bascone, che denunciavano i rischi dell'operazione?
22 - Perché Piero Fassino, oggi ministro della Giustizia e candidato vicepremier dell'Ulivo, e allora sottosegretario agli Esteri con delega sui Balcani, molto attento ai rapporti fra le aziende italiane e la Serbia (come suo dovere), sostiene di non aver avuto nulla a che fare nel più rilevante affare concluso in quell'area?
23 - Perché l'ambasciatore Bascone è stato rimosso da Belgrado e trasferito a Cipro?
24 - Perché fu sostituito da Riccardo Sessa, ex segretario di Giulio Andreotti?
25 - È vero che Maslovaric (ambasciatore serbo in Vaticano e mediatore dell'affare Telekom) era in eccellenti rapporti con Andreotti?
26 - È vero che Maslovaric presentò Cesare Geronzi, presidente della Banca di Roma e amico di Andreotti, a Milosevic?
27 - È vero che sempre Maslovaric organizzò alcuni incontri riservati a Roma fra Milan Milutinovic, ministro degli Esteri di Belgrado, e Dini?
28 - Perché il ministro Dini, intervenendo alla Camera dei deputati per illustrare il ruolo del governo italiano nell'affaire Telekom Serbia (inesistente, a suo dire) ha parlato di «manovali della Cia» come ispiratori delle notizie riportate dalla stampa?
29 - I servizi segreti italiani hanno avuto un ruolo (e quale?) nell'operazione?
30 - Al momento della conclusione dell'affare era stato firmato da poco l'accordo di Dayton, che poneva fine alla guerra in Bosnia. Bastava questo fatto per definire (parola di Dini) «un regime più che legittimo» quello di Slobodan Milosevic?
(Fonte: Panorama)
"I fascisti si dividono in due categorie: i fascisti e gli antifascisti"
Ennio Flaiano
MA CHE CAVOLO STAI DICENDO !?? ??Inviato da maverick84
Il tutto ci deve fare riflettere su 2 cose principalmente:
1)non esistono politici non corrotti
2)che la sinistra prima di accusare berlusconi dovrebbe guardare a se stessa e al proprio passato(sporco)
Quanta faciloneria e superficialità.....
Che bello generalizzare così.....
Berlusconi è stato già processato diverse volte, e pure condannato , deve ringraziare la prescrizione (che non vuol dire assoluzione, anzi !) e le leggi sulla depenalizzazione del falso in bilancio, altrimenti sarebbe in galera !
SU PRODI, DINI E FASSINO NON ESISTONO PROVE !!! C'E' SOLO UNA TESTIMONIANZA, QUELLA DI UN FACCENDIERE ASSOLUTAMENTE POCO ATTENDIBILE !!
Sì tanto è vero che si è parlato molto di più di queste illazioni di un faccendiere inattendibile che della CONDANNA già avvenuta a 11 ANNI di Previti !! Le notizie sono degli stessi giorni !Inviato da Raistlin²
Quasi si parla sottovoce di questo problema, mentre con Berlusconi si è scatenato un putiferio immane.....
[/B]
infatti le reazioni degli esponenti della casa delle libertà sono state molto moderate .....
Questo è l'avvocato di Berlusconi, Taormina :
Questo è il "moderato" Bondi, sconfessato anche da quelli di AN e dell UDC !
Ultima modifica di cavallo goloso; 10-08-2003 alle 13:25:37
Chiariamo ke il falso in bilancio è ancora reato....
La nuova legge diversifica i diversi falsi in bilancio, uno dei quali è stato modificato da penale ad amministrativo....
Berlusconi non mi pare sia mai stato condannato, anzi da uno sui 15 iniziali è stato assolto.....giusto????
Della condanna di previti avvenuta un mese fa se ne è parlato un casino....
Ma cavallo capisci che quelle sono vignette??
uh aggiungo che c'è differenza tra quello ke dice Bondi : "bisogna accertare che la magistratura si obiettiva"
e quello che dicono certi esponenti di sinistra " in italia è dittatura, dobbiamo a ogni costo buttare giu berlusconi"
non ti pare?
Cavallo leggi il testo ke ha postato Mav plz...
Ultima modifica di Raistlin²; 10-08-2003 alle 13:28:21
Raistlin² ®
Basta non faccio + firme ke tanto me le cancellano.
Se trovi superficialita e faciloneria,argomenta!Inviato da cavallo goloso
MA CHE CAVOLO STAI DICENDO !?? ??
Quanta faciloneria e superficialità.....
Che bello generalizzare così.....
dimostrami dove sono superficiale...
Berlusconi non è mai stato condannato,infatti tra cadere in prescrizione e condannare c'e un abisso di differenza...Inviato da cavallo goloso
Berlusconi è stato già processato diverse volte, e pure condannato , deve ringraziare la prescrizione (che non vuol dire assoluzione, anzi !) e le leggi sulla depenalizzazione del falso in bilancio, altrimenti sarebbe in galera !
Veramente le prove ci sono,è sono in svizzera,inoltre ci sono MOLTISSIMI DUBBI espressi nel testo da me citato qualche post sopra questo...Inviato da cavallo goloso
SU PRODI, DINI E FASSINO NON ESISTONO PROVE !!! C'E' SOLO UNA TESTIMONIANZA, QUELLA DI UN FACCENDIERE ASSOLUTAMENTE POCO ATTENDIBILE !!
Inoltre non significa niente la vita privata di un uomo,con le vicende di questo caso...
Ah,dimenticavo...
Evita di gridare non serve a niente,quando discuti di politica con me...
"I fascisti si dividono in due categorie: i fascisti e gli antifascisti"
Ennio Flaiano
Esatto.Inviato da Raistlin²
Chiariamo ke il falso in bilancio è ancora reato....
La nuova legge diversifica i diversi falsi in bilancio, uno dei quali è stato modificato da penale ad amministrativo....
http://www.societacivile.it/primopia.../processi.htmlInviato da Raistlin²
Berlusconi non mi pare sia mai stato condannato, anzi da uno sui 15 iniziali è stato assolto.....giusto????
Con la satira non si fa politica.Inviato da Raistlin²
Ma cavallo capisci che quelle sono vignette??
"I fascisti si dividono in due categorie: i fascisti e gli antifascisti"
Ennio Flaiano
Vedo che ti piace darti la zappa sui piedi:Inviato da maverick84
Berlusconi non è mai stato condannato,infatti tra cadere in prescrizione e condannare c'e un abisso di differenza...
"La prima condanna di Silvio Berlusconi da parte di un tribunale arriva nel 1990: la Corte d’appello di Venezia lo dichiara colpevole di aver giurato il falso davanti ai giudici, a proposito della sua iscrizione alla lista P2"
"Nel settembre 1988, infatti, in un processo per diffamazione da lui intentato contro alcuni giornalisti, Berlusconi aveva dichiarato al giudice:"Non ricordo la data esatta della mia iscrizione alla P2, ricordo che è di poco anteriore allo scandalo". Per questa dichiarazione Berlusconi viene processato per falsa testimonianza. Il dibattimento si conclude nel 1990: Berlusconi viene dichiarato colpevole, ma il reato è estinto per l'intervenuta amnistia del 1989"
"Berlusconi è accusato di aver pagato tangenti a ufficiali della Guardia di finanza, per ammorbidire i controlli fiscali su quattro delle sue società (Mondadori, Mediolanum, Videotime, Telepiù). In primo grado è condannato a 2 anni e 9 mesi per tutte e quattro le tangenti contestate, senza attenuanti generiche. In appello, la Corte concede le attenuanti generiche: così scatta la prescrizione per tre tangenti"
"Tangenti a Craxi (All Iberian 1)
Per 21 miliardi di finanziamenti illeciti a Bettino Craxi (Ë la pi˜ grande tangente mai pagata a un singolo uomo politico in Italia), passati attraverso la società estera All Iberian, in primo grado è condannato a 2 anni e 4 mesi. In appello, a causa dei tempi lunghi del processo scatta la prescrizione del reato."
Potrei continuare...
Già c'è molta differenza tra prescrivere e condannare: con la prescrizione non si va fisicamente in galera a causa dei tempi lunghi, MA IL REATO RESTA.
Ultima modifica di cavallo goloso; 10-08-2003 alle 13:56:27
Panorama a chi appartiene ? Esatto !!Inviato da maverick84
Veramente le prove ci sono,è sono in svizzera,inoltre ci sono MOLTISSIMI DUBBI espressi nel testo da me citato qualche post sopra questo...[/B]
Leggiti l'articolo di Repubblica, che è stata la PRIMA a tirar fuori il caso Telekom Serbia:
Ecco le carte del "Conte Igor"
tra denunce, debiti e stangate
di CARLO BONINI
ROMA - Chi è davvero Igor Marini? Quali i suoi documentabili rapporti d'affari con l'avvocato romano Fabrizio Paoletti e il defunto notaio svizzero Gianluca Boscaro? Se si prova a rispondere a queste due domande, sarà possibile intuire quanto stia in piedi delle circostanze da lui riferite sulla vicenda Telekom Serbia. All'osso: se è vero - come Marini va dicendo - che tra la Serbia, Lugano, san Marino e Roma vennero giostrati 55 milioni di dollari di tangenti, esistono tracce documentali che consentano - oggi - di poter sostenere questa circostanza? O, quantomeno, documenti in grado di provare la solidità di quel rapporto d'affari Marini-Paoletti-Boscaro che, in definitiva, avrebbe consentito all'operazione di andare in porto? I documenti di cui Repubblica è in possesso, raccontano una storia un po' diversa. Con ordine. Di Igor Marini, in parte, già si sa: i suoi trascorsi di attore di "B movies", le sue innate capacità di affabulatore, la sedicente professione di promotore finanziario che lo porta nello studio romano di Fabrizio Paoletti, avvocato d'affari dalla clientela importante.
A ben vedere, la sua storia ricorda come un calco il goffo tentativo di indirizzare i lavori della Commissione di inchiesta di un truffatore, detenuto in Francia. Vincenzo Vittorio Zagami, alias signor Favaro. Sedicente agente dei servizi segreti che in cambio di carta straccia in grado di "provare" il versamento di tangenti a esponenti del centro-sinistra chiedeva la libertà e un colpo di spugna sul suo passato e presente giudiziario. Zagami (a suo tempo individuato e raccontato da Repubblica) non ce l'ha fatta. Igor? Igor si presenta come "Conte". "Conte Igor Marini". Titolo nobiliare gettato lì, come quello di "cavaliere" che lo sostituirà. Anche nel suo indirizzo e-mail - cavaliermarini (....) - . Del suo passato non ama parlare, almeno per come lo registrano gli organi di polizia secondo cui Marini risulta "fermato nel 1983 per detenzione e spaccio di stupefacenti", "indagato nel 1998, a Viterbo, per truffa", "impedito all'espatrio nel 2000 con provvedimento del Tribunale di Milano", perché accusato di "falso e contraffazione di sigilli di Stato".
L'uomo è affabile, ha fantasia, un'agenda fitta di "contatti" e potenziali "clienti", e nello studio Paoletti diventa di casa. Lo si vede spesso pranzare con l'avvocato nel ristorante alla Piramide Cestia (dove non paga mai di tasca sua). E non lontano, nella chiesa di santa Prisca, all'Aventino (dove Paoletti ha lo studio), si sposa con una qualche pompa nel settembre del 2000. Alla festa (il cui conto sarebbe ancora da saldare), che si celebra fino a notte alta nella sua villa di via Silvi Marina, a Fregene (sul litorale romano), partecipano l'avvocato Paoletti con il figlio, il notaio Boscaro con la moglie. Lo scenario è di cartapesta come la proprietà della villa, di cui Marini è solo affittuario. Ne verrà sfrattato perché il contratto preliminare di compravendita siglato con la società legittima proprietaria (la "Cea") non è stato rispettato. "Colore"? Forse. Di fatto, un legame con Paoletti e Boscaro esiste. Dunque, conviene indagarne la sostanza. Paoletti e Marini si conoscono sicuramente già nel '99. Ma a quella data (che per Paoletti segna l'inizio della frequentazione, mentre Marini la retrodata al '97) sicuramente - a dire dello stesso Marini - non un soldo delle asserite tangenti Telekom è stato movimentato.
Curioso. Perché oltre due anni sono passati dall'acquisizione di Telekom. Curioso, perché nel '99, indaffarati come dovrebbero essere nel riciclaggio di una tangente di 55 milioni di dollari, i due, o, meglio, i tre - Marini, Boscaro e Paoletti - si trovano al contrario in tutt'altre faccende affaccendati. E' documentalmente provato - per quanto Repubblica è in grado di ricostruire - che, in quell'anno, Marini si offre di negoziare una garanzia bancaria di 50 milioni di dollari della "Bank Negara Indonesia" emessa a favore di una società registrata a Bangkok, la "Pt Berkamo Bersana". Lo fa attraverso la sua società off-shore "Jundor Trading", di cui certifica di essere unico titolare e le cui carte sono depositate fiduciariamente presso lo studio Boscaro a Lugano. L'affare va male. Al punto che il promesso acquirente di quella garanzia, il discusso finanziere Curio Pintus (che Marini tira dentro la vicenda Telekom Serbia), con lettera indirizzata a Boscaro annuncia, nel marzo 2001, di prepararsi a denunciare l'operazione al Fbi e alla Federal Reserve ("La trasazione - scrive - si è persa in una serie di documenti rivelatisi inesistenti e falsi").
Fallita l'operazione, Marini - è l'autunno 2001 - tenta di negoziare con Boscaro una linea di credito di una decina di milioni di dollari emessi su garanzia di titoli dell'"Apostolic Order of Remnant house", ordine ecclesiastico Usa. Va male anche qui. E allora, nel gennaio 2002, tenta un'ultima "stangata". All'avvocato Paoletti, che ha il cliente (un uomo della diplomazia indonesiana), Marini offre di negoziare un certificato di garanzia in deposito della "Industrial Bank China", filiale di Shangai. Si tratta di 32 milioni di dollari che la banca cinese ha emesso a fronte del deposito di un rubino di 640 carati. Lo Ior - spiega Marini a Paoletti - offre in cambio del titolo il 40 per cento del suo valore e questo denaro, investito, nell'arco di 36 settimane, renderà il 368 per cento. Finisce malissimo anche qui. Marini denuncia Paoletti ai carabinieri per riciclaggio e lo fa arrestare il 2 maggio del 2002, quindi tenta senza successo di accaparrarsi in solitudine il cliente indonesiano rimasto senza contatto. Paoletti - subito liberato e scagionato dal gip per insussistenza del reato - lo denuncia per calunnia. Non basta. L'altra gamba dell'asserito tavolo delle tangenti - quella del notaio Boscaro (morirà in un incidente di deltaplano nell'agosto 2002) - si è spezzata come quella di Paoletti.
Scrive infatti all'avvocato romano il notaio Boscaro il 14 novembre 2001: "Il Marini Igor, sedicente Conte, ha portato a esaurimento la mia pazienza e l'amicizia che gli ho offerto. Mi avete rotto l'anima. (...) L'unica cosa tangibile in questa storia sono le menate del Conte (...) A Napoli, questo si chiama il gioco delle valigie o dei bauli. Voglio: il rimborso a forfait di 2 mila franchi per l'uso e l'abuso del Conte del mio ufficio; 15 mila franchi svizzeri che di volta in volta il Conte mi ha chiesto di versargli quale aiuto per benzina, pasti, luce e gas domestici; l'impegno del signor Conte a restituire a mio padre la Ferrari che si è portato a Roma. Anche perché ci sono quattro Mercedes nuove di pacca al concessionario Grancia che aspettano solo di essere ritirate dal Conte. La Ferrari non gli serve". Nell'autunno 2001, insomma, di tangenti non si parla e non si scrive. Il "Conte Igor" è un disperato. Inseguito, come è, persino dai benzinai.
Il 19 febbraio 2002, allo studio Paoletti, arriva una raccomandata di tale Giancarlo Giannotta, titolare della stazione di servizio "Ip" di via Prenestina, Roma. Reclama il "pagamento rifornimenti di carburante autovetture Bmw 730, Alfa Romeo spider e Citroen Ax di proprietà del sig. Marini Igor" per "10 milioni di lire, pari a euro 5.164,57", "entro e non oltre venti giorni". Il Conte Igor se l'è squagliata. Riapparirà il 28 marzo 2002 nella stazione carabinieri Aventino, dove denuncerà l'avvocato Paoletti e - annota la querela per calunnia contro Marini del professor Enzo Musco, legale di Paoletti - curiosamente "non risulta mai identificato con documenti". Il Conte Igor non è più Conte. E' ora "promotore finanziario per conto dello Ior". Un altro falso.
(20 maggio 2003)