Attentato alla sede Onu di Baghdad, muore De Mello
Un'esplosione, pare causata da un'autobomba, è avvenuta all'interno del Canal Hotel, sede del quartier generale delle Nazioni Unite. Almeno 20 morti, tra cui il rappresentante Onu Sergio Vieira de Mello.
BAGHDAD - Un devastante attentato ha colpito il quartier generale delle Nazioni Unite a Baghdad causando la morte dell'inviato delle Nazioni Unite in Iraq, il brasiliano Sergio Vieira de Mello. Un colpo durissimo alla diplomazia internazionale e all'Occidente, un attacco senza precedenti nell’Iraq ancora in guerra.
Un'autobomba è esplosa provocando almeno venti vittime. Tra i morti anche Sergio Vieira de Mello (nella foto a destra ), che per diverse ore è rimasto intrappolato dentro l'edificio. Tuttora decine di altri funzionari Onu sono ancora sotto le macerie.
Secondo alcune testimonianze sarebbe stato proprio Vieira de Mello l'obiettivo dell'attacco: il camion che - sulla base del racconto di alcuni testimoni - ha provocato l'esplosione, si è schiantato sotto la finestra del suo ufficio.
Erano le 16:40 locali (le 14.40 in Italia) quando - racconta Veronique Taveau, uno dei portavoce dell'Onu nella capitale irachena - la deflagrazione ha interrotto la conferenza stampa di Benon Sevan, direttore generale del programma "oil for food". Sul luogo teatro dell'attentato si sono alzate dense colonne di fumo e parte dell'edificio si è trasformata in un ammasso di macerie. All’interno del Canal Hotel, frequentato da circa duecento persone ogni giorno, c’erano numerosi funzionari Onu. A differenza di quello che si pensava in un primo momento, Sevan è rimasto illeso.
La dinamica dell'attacco: i racconti. Non è ancora chiara la dinamica precisa dell'attacco anche se sulla base dei racconti - inclusa la versione di un portavoce militare americano - l'ipotesi più accreditata è che la deflagrazione sia stata prodotta da un'autobomba. Un dipendente Onu ha raccontato di avere visto un veicolo che saltava in aria: "Era un furgone giallo che ha costeggiato il muro di cinta del Canal Hotel e che poi è improvvisamente esploso", ha detto. Secondo altri testimoni un camion guidato da un uomo avrebbe puntato dritto verso la finestra dell'ufficio del rappresentate Onu de Mello e sarebbe poi saltato in aria.
La notizia è stata confermata da un funzionario americano che si occupa di sicurezza: "E' stato probabilmente il gesto di un kamikaze", ha detto ai giornalisti.
Le reazioni al Palazzo di Vetro. Una giornata nera per le Nazioni Unite, ora in lutto per aver perso uno dei più brillanti fra i propri rappresentanti. Incredulità e sgomento hanno prevalso per l'intera giornata al Palazzo di Vetro di New York e alla sede Onu di Ginevra: il segretario generale delle Nazioni Unite Kofi Annan si è detto "sconvolto" e si è augurato che i responsabili dell'attacco rispondano presto dei loro crimini. "Una tragedia personale" e uno "scacco politico": così l'attentato di oggi è stato definito dal portavoce dell'Onu Fred Eckhard. "Il danno è sostanziale. La sofferenza umana grande", ha aggiunto ancora Eckhard.
Poi la condanna e la promessa che un atto di questo genere non fermerà il lavoro della più grossa organizzazione internazionale. L'Onu condanna "nel modo più forte" l'attentato di oggi a Baghdad ma afferma che "non cambierà la determinazione ad aiutare il popolo iracheno a ricostruire il paese", ha detto il presidente di turno del Consiglio di sicurezza dell'Onu, Faisal Mekdad. "L'Onu è in Iraq in missione di pace".
Bush chiama Annan e Bremer. Alla notizia dell'autobomba - ricevuta mentre era impegnato in una partita a golf - il presidente americano George W. Bush ha chiamato Annan e il governatore ad interim dell'Iraq, l'americano Paul Bremer, promettendo al primo il sostegno degli Stati Uniti.
L'attacco di oggi è il secondo contro sedi della diplomazia internazionale in Iraq e anche il secondo più sanguinoso: Il 7 agosto un furgone-bomba ha colpito la sede dell'ambasciata giordana in Iraq: dodici in tutto le vittime. Proprio oggi il numero due di Saddam, l'ex vicepresidente Ramadan, era stato catturato e finito nelle mani delle forze americane.