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Discussione: [Sito GrMusic] Articoli [IMG]

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  1. #1
    Godo L'avatar di Tenente_Pliskin
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    [Sito GrMusic] Articoli

    Cari utenti di Gamesradar.
    Fra breve sarà online il sito ufficioso e ufficiale di GrMusic. Ogni utente che voglia partecipare con recensioni o speciali, deve pubblicare qui il suo articolo, anche se è già stato pubblicato altrove (vedi thread "Ti piace un cd? RECENSISCILO!"). Indicare:

    Tipologia dell'articolo: (Recensione, Speciale)

    Se è una recensione:
    Autore del disco
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    Recensione
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    Se è uno speciale:
    Titolo dello speciale
    Speciale

    Le recensioni devono essere di un disoc nuovo o di un vecchio classico. Grazie.
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    la musica per me è la prova che c'è qualcosa di metafisico, che si chiami Dio, che si chiami Demiurgo o che si chiami Keith Jarrett.

  2. #2
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    ARTISTA: Cradle of Filth
    TITOLO: The Principle of Evil Made Flesh
    GENERE: Black Metal
    ANNO DI PRODUZIONE: 1994
    ETICHETTA: Cacophonous Records


    Tracklist:
    1. Darkness Our Bride ( Jugular Wedding )
    2. The Principle of Evil Made Flesh
    3. The Forest Whispers my Name
    4. Iscariot
    5. The Black Goddess Rises
    6. One Final Graven Kiss
    7. A Crescendo of Passion Bleeding
    8. To Eve the Art of Witchcraft
    9. Of Mist and Midnight Skies
    10. In Secret Love we Drown
    11. A Dream of Wolves in the Snow
    12. Summer Dying Fast
    13. Imperum Tenebrarum

    Line-Up

    Dani Filth-vocals
    Paul Ryan-guitar
    Paul Allender-guitar
    Robin Graves-bass guitar
    Nicholas Barker-drums
    Benjamin Ryan-keyboards
    Andrea Meyer-backing vocals



    Cradle of Filth-The Principle of Evil Made Flesh

    Non sarei di certo parziale nel descrivere questa opera ( chiamarlo disco è riduttivo ), come potrei esserlo con un album che mi ha dato tutto ma che lo farà anche in futuro. Questo è più di un semplice CD per me, in questo apparentemente insignificante tondo dischetto con una testa di baphomet incisa sopra trovate la mia anima musicale. Molto mi ci è voluto prima di decidermi a recensirlo, non pensavo di poter riuscire a descrivere a parole il disco più importante della mia vita. I Cradle of Filth incisero questo disco appena ventenni, appena diplomati, con un mucchio di pensieri ed esaltazioni per la testa, e con la passione per gli Emperor ed i MayheM. La Cacophonous aveva speso pochi soldi su di loro e li mandò in studio per una settimana. Di certo non pensavano a cosa sarebbe accaduto dopo, non l’avrebbero mai fatto: dopo una settimana si ritrovarono in mano il vero e unico Principio del Male Carnale, una gemma nera unica e irripetibile, 13 immortali canzoni, 13 piccole perle rappresentate da 6 ragazzi londinesi: Daniel ( voce ), Paul Allender ( chitarra ), Paul Ryan ( chitarra ), Robin ( basso ), Nicholas ( batteria ) e Benjamin ( tastiere ). Segnatevi questa formazione perché i Cradle of Filth sono loro. Lasciate stare tutto il resto i Cradle nascono nel ’94 e si congelano dopo questo album, con la dipartita di 3 membri.
    Inseriamo il cd nel lettori e veniamo accolti dalla semplice armonia di “Darkness Our Bride”, semplici linee di tastiera arricchite in seguito da strumenti sinfonici. Semplice, piacevole apparentemente inoffensiva, è il primo atto della carriera ufficiale dei Cradle. Poi, un tonfo, uno scoppio di batteria, un urlo lancinante e un esplosione di chitarre: il massacro ha inizio. La title track è una delle tracce più veloci ed aggressive scritte dai Cradle, gran lavoro di batteria e chitarre assassine. Song potente con un finale davvero esaltante, in cui Dani ci saggia delle sue doti di singer. Inizio morboso quello di “The Forest Whispers my Name”, una delle song più famose del combo londinese, e capire perchè non è difficile: cambi di tempo pazzeschi, voce incredibile e melodie oscure. La song parte in sordina per poi velocizzarsi e riempirsi di nera rabbia: La foresta chiama il mio nome…ancora e ancora. Iscariot è il titolo della traccia seguente, strumentale molto oscura con il rumore di un battito di cuore continuo e la tastiera in sottofondo che intesse una melodia molto vampirica supportata dal rumore della piogga e dei fulmini: una song che avrei visto benissimo come soundtrack per un film horror, magari proprio Dracula.
    “Ti invoco Dea Nera!” inizia così una delle canzoni più belle mai scritta dai Cradle, “The Black Goddess Rises”. Incipit di semplice tastiera lenta e accentuata, poi arricchita dal resto degli strumenti e dalla voce di Dani. Inizio molto black che poi sfocia in una melodia sinfonica costituite dalle tastiere di Ben: da brividi. Veramente bellissima nella sua semplicità viene poi supportata dalla chitarra e dalla batteria a scandire il tempo. Poi Dani comincia a cantare con la sua voce sporca, roca e dal timbro caldo ( in quel disco bella come non mai ) per poi lasciar posto alla voce femminile di Andrea Meyer:
    “Archangel, snare the flesh
    Suck dry the ebbing wound
    Leave theme lifeless
    And broken
    my beloved…”.
    E poi Dani continua:
    “Oh, come ho sete di te
    Tu sei così pura e distaccata dai beni di questo mondo col tuo profumo di Inverno
    Devo sanguinare fino a seccarmi per deliziarti?”.
    E si continua con una melodia bellissima e indescrivibile..per poi sfociare in un riff di chitarra veloce e maligno e dove Nick picchia come non mai sulla sua batteria. Il finale si mantiene su ritmi di media velocità ma con l’assenza delle tastiere.
    La vena più romantica e gotica dei Cradle viene fuori con la seguente “One final Graven Kiss”, breve strumentale di tastiere che, come suggerisce il titolo, è malinconca e romantica. “A Crescendo of Passion Bleeding” è la canzone più violenta ( anche nel testo ), aggressiva e veloce mai composta dai Cradle. Questa volta la parte sinfonica si fa da parte per dar spazio all’aggressività e la malignità pura, dove i Cradle ci esortano ad inneggiare “THE BLOOD IS THE LIFE”. Ottimo lavoro strumentale e soprattutto vocale (in questa canzone, secondo me, Dani si esibisce nella migliore prova vocale della sua carriera ).
    Non soddisfatti della mazzata sferrataci gli inglesi ci piazzano subito dopo la fantastica “To Eve the Art of Witchcraft”. Spesso sottovalutata, è invece una canzone ricca di spunti interessanti: inizio grandioso per poi sfociare in una song ricca di cambi di tempo, sfuriate aggressive e parti più pacate. Grandiosa nella sua nera aura magica e terribilmente perversa.
    Bach, ci ripropongono i CoF, in “Of Mist and Midnight Skies”, song che inizia proprio con un omaggio al compositore. È un’altra delle mie canzoni preferite, lenta e misteriosa, dalle atmosfere vampiriche e licantropiche e con un riff portante veramente morboso e nero. Il finale poi, è assolutamente incredibile, difficile descrivere tali emozioni a parole: Dani intona con voce straziante e suprema una frase che mi è rimasta da molto in testa: “Noi cavalcheremo ancora, nei cieli di mezzanotte…”. Altra prova superlativa per i vampiri.
    Sentiamo scorrere l’acqua dolcemente in “In Secret Love we Drown”, altra breve strumentale ma di grande effetto, di stampo ambient.
    “A Dream of Wolves in the Snow” inizia con una citazione dal “Dracula” di Francis Ford Coppola per poi spostarsi su territori estranei al black, con le clean vocals di Darren White ( ex cantante degli Anathema e grande amico della band, con cui aveva suonato anche alla batteria nel 91, formò in seguito i the blood divine con paul a., ben e paul r. ) molto lamentose di stampo decisamente doom. Molto bella seppur breve, nei suoi 2.10 di durata.
    “Summer Dying Fast” è un’altra grandissima song, veloce ma anche terribilmente malinconica nelle sue melodie di tastiera che ci trasportano alla fine di questo viaggio nelle menti perverse dei cradle of filth. Un disco che non poteva finire meglio con un’altra delle canzoni che preferisco.
    Per concludere un minuto dopo della fine di questa song c’è la bonus track, “Imperum Tenebrarum”, un discorso nel vento, non una canzone vera e propria ma comunque gradevole e interessante, peccato per la difficoltà di trovarne il testo. 49 secondi e finisce anche questa, ultima song.
    E quando il disco sarà finito ne vorremo ancora, come vorremmo succhiare il caldo sangue dal collo di una vergine. E ne vorremmo sempre di più come i vampiri vogliono sempre più sangue per andare avanti nella loro terribile immortalità. I Cradle hanno capito il vero principio del vampirismo, il vero principio del male carnale, e ce lo hanno messo in musica, lo hanno incastonato nella roccia immortale per morire subito dopo averlo composto. Tutto quello che viene dopo non ci interessa, i cradle hanno comunque sfornato album di qualità ma non erano più loro, specialmente dall’abbandono anche di Robin e Nicholas. Ora i Cradle sono rappresentati da Dani, che ormai non è più un vampiro ma un manovratore, essendo rimasto solo lui della formazione originale e svolgendo il ruolo di “dittatore”. Oltre che Paul Allender ( che io ritengo un grandissimo artista ) che è tornato in formazione dopo lo scioglimento dei The Blood Divine, partecipando alla composizione degli ultimi 3 album.
    Poco male perché i cradle la loro anima ce l’hanno data, e l’hanno incastonata in “questo apparentemente insignificante tondo dischetto con una testa di baphomet incisa sopra”

    10, 100 quanto volete, basta che sia il massimo
    SUPREME VAMPIRYC EVIL


    perkele
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  3. #3
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    AUTORE: Cradle of Filth
    TITOLO: Vempire, or Dark Faerytales in Phallestein
    GENERE: Black Metal
    ANNO DI PRODUZIONE: 1996
    ETICHETTA: Cacophonous


    Tracklist:
    1.Ebony Dressed for Sunset 2.49
    2.The Forest Whispers my Name 4.41
    3.Queen of Winter, Throned 10.27
    4.Nocturnal Supremacy 5.53
    5.She Mourns a Lengthening Shadow 3.42
    6.The Rape and Ruon of Angels ( Hosannas in Extremis ) 8.52

    Dani Filth-Voce
    Stuart Antsis-Chitarrista
    Robin Graves-Bassista
    Nicholas Barker-Batterista
    Damien Gregory-Tastierista

    Session Members:
    Jared Demeter-Chitarre
    Sarah Jeszebel Deva-Backing Vocals
    Cneajna-Backing Vocals
    Danielle, Rachel, Sarah-Chorus
    Eileen, Vida, Scarlet, Luna, Gabrielle-Models



    Cradle of Filth-Vempire, or Dark Faerytales in Phallestein

    Uscito nel 1996, Vempire è il secondo lavoro degli inglesi Cradle of Filth. Composto da 6 tracce per 36 minuti di musica viene spesso considerato come un EP, un tassello poco importante nella discografia dei vampiri londinesi. È invece un ottimo lavoro, forse il più legato a sonorità black metal. Il disco si apre con l’intro Ebony Dressed for Sunset, non male considerando che è una song vera e propria, e non la solita e inutile intro strumentale. Il brano seguente è una rivitazione di uno dei classici della band, The Forest Whispers my Name. Il brano viene velocizzato e vengono nascoste le parti superflue, per un risultato più pulito ed immediato. Anche la voce di Dani è cambiata rispetto al primo lavoro: i suoi scream sono meno sporchi che in passato e la voce sembra più tirata ed urlata. Non male questa riedizione quindi, forse non al livello della precedente ma comunque un’ottima song, dove l’oscurità è stata sostituita dall’aggressività. Queen of Winter, Throned è il vero simbolo dell’album, una song che sembra distaccata da tutto il resto della produzione dei cradle. È una canzone terribilmente vampirica e transilvanica, lunga e molto black metal, secondo me dopo “A crescendo of Passion Bleeding” ( che si trova nel debut album the principle of evil made flesh ) è la canzone più black composta dai cradle. Inizia nello stesso modo di “A Dream of Wolves in the Snow” ( anch’essa contenuta nel primo album ) con una citazione dal “Dracula” di Francis Ford Coppola, supportata da urla femminili e ululati in sottofondo, per poi esplodere in un potente riff del nuovo chitarrista della band, l’ottimo Stuart Antsis, che preannuncia l’inizio vero e proprio della song. Superlativa prova alla batteria per Nick Barker e anche Dani alla voce non perdona. Le tastiere si sentono poco questa volta, dando al coro femminile il ruolo di supporto melodico, anche se quando appaiono non sfigurano affatto, le melodie di “Vempire…” non sono le solite scontate e gotiche, ma sono invece molto magniloquenti e molto licantropiche, una caratteristica che non sentiremo mai più nei Cradle of Filth. Non mancano i cambi di tempo e di ritmica che non fanno pesare i 10 minuti e mezzo di durata della song. Una song che, se inserita nel debut, lo avrebbe reso assolutamente perfetto. La successiva Nocturnal Supremacy è un classico della band, essendo stata scritta nel Giugno del ’94 quando la band era in pieno periodo “Principle…”. La canzone inizia lenta con le voci femminili ( che in questo album si sentono più che mai ) per poi esplodere cattiva e violenta sotto i colpi di batteria di Nicholas ( che in quest’album da veramente il meglio di sé ) e gli urli di Dani. La traccia è più melodica della precedente e si sente di più l’alone delle tastiere, ma l’assolo di Stuart ad un minuto dalla fine della song non è affatto male e dimostra che la band ha trovato un ottimo sostituto a Paul Allender ( che attualmente è comunque tornato in formazione ). La successiva She mourns a Lengthening Shadow è un ottimo pezzo strumentale, uno dei migliori mai composti dai Cradle: è una song molto romantica, che si ispira non poco alla musica classica ma che potrebbe essere anche una perfetta colonna sonora per un film. Si spegne dopo quasi 4 minuti sfociando nell’aggressiva The Rape and Ruin of Angels ( Hosannas in Extremis ) che inizia con una violenta sfuriata per poi procedere a tempi alternati: ottimi spunti sinfonici e parti più aggressive e assassine, dove Nick picchia violentemente sulla sua batteria. È l’unica song ( escludendo l’intro e la strumentale) ad essere stata scritta nel 1995, circa un anno dopo di tutte le altre, e la differenza si sente, anche se comunque non è brutta. Finisce con le urla di disperazione/eccitazione delle fanciulle che preannunciano la conclusione di questo “Vempire, or Dark Faerytales in Phallestein”. È la conclusione anche del rapporto con la Cacophonous, con cui i Cradle avevano stipulato un contratto di due album, liberi di firmare con la Music for Nations pubblicarono pochi mesi dopo di questo EP “Dusk…And Her Embrace”, il loro requiem. Se già in questo album i Cradle non erano più loro ( ben tre elementi avevano lasciato la band dopo il debut per formare i The Blood Divine, gruppo death/doom con alla voce darren white [ che in passato aveva collaborato con i cradle ] che si sciolse dopo appena due album ) dopo “Dusk..” la band cedette al dio denaro, continuando a produrre lavori di media qualità ma non al livello dei precedenti. Se vi piacciono i Cradle prendete Vempire, è sicuramente il lavoro più Black Metal composto dalla band!


    90/100

    perkele
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  4. #4
    Godo L'avatar di Tenente_Pliskin
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    Ecco, la trakilist me l'ero scordata. Se ce l'avete mettetela! Anche i musicisti! I voti sono comunque a spette, da uno a 5 con i 1/2.
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    la musica per me è la prova che c'è qualcosa di metafisico, che si chiami Dio, che si chiami Demiurgo o che si chiami Keith Jarrett.

  5. #5
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    Ah, Apo, visto che stai facnedo tutte ste recensioni delgi album dei COF, falle proprio tutte così le mettiamo in uno speciale!
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    la musica per me è la prova che c'è qualcosa di metafisico, che si chiami Dio, che si chiami Demiurgo o che si chiami Keith Jarrett.

  6. #6
    Culo Natalizio L'avatar di Bzzo_
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    mi prenoto dark side of the moon,stasera la posto
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  7. #7
    Kelvan
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  8. #8
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    Inviato da Tenente_Pliskin
    Ah, Apo, visto che stai facnedo tutte ste recensioni delgi album dei COF, falle proprio tutte così le mettiamo in uno speciale!
    tenete visto che stavo progettando di fare un sito tutto su di loro ho anche pronta la biography che se vuoi ti posto subito e le rece di altri due album che però ce le ho su un altro pc.
    perkele
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  9. #9
    Culo Natalizio L'avatar di Bzzo_
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    Inviato da Kelvan
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    ha detto di postarli qua anche se sono là
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  10. #10
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    Ecco, la trakilist me l'ero scordata. Se ce l'avete mettetela! Anche i musicisti! I voti sono comunque a spette, da uno a 5 con i 1/2.
    secondo me i voti da uno a 5 sono troppo pochi, famo da uno a 10 con i 1/2
    perkele
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  11. #11
    Kelvan
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    ha detto di postarli qua anche se sono là
    Mi sembra inutile ricopiare.
    Voglio prima parlare con i capi del progetto. Se va in porto la mia idea, ve le ricopierò.

  12. #12
    confratello della Loggia L'avatar di M@rco
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    Per i voti, direi in decimi... con i 1/2...
    comunque, io avviso subito che non posso aggiornare molto frequentemente, massimo una volta alla settimana...
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    and eat the worms of the enemy
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  13. #13
    Godo L'avatar di Tenente_Pliskin
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    Inviato da M@rco
    Per i voti, direi in decimi... con i 1/2...
    comunque, io avviso subito che non posso aggiornare molto frequentemente, massimo una volta alla settimana...
    Non ti preoccupare, posso aggiornarlo anch'io!
    Kelvan, tu hai recensito:

    Time Machine - Act II
    Type O Negative - October rust
    Blind Melon - Blind Melon
    Porcupine Tree - In absentia
    Oasisi - Definitely Maybe
    Domine . Champion Eternal

    Se ho mancato qualcosa dimmelo!
    Citazione Thom Yorke Visualizza Messaggio
    la musica per me è la prova che c'è qualcosa di metafisico, che si chiami Dio, che si chiami Demiurgo o che si chiami Keith Jarrett.

  14. #14
    Evicaro
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    Re: [Sito GrMusic] Articoli

    Inviato da Tenente_Pliskin
    Cari utenti di Gamesradar.
    Fra breve sarà online il sito ufficioso e ufficiale di GrMusic. Ogni utente che voglia partecipare con recensioni o speciali, deve pubblicare qui il suo articolo, anche se è già stato pubblicato altrove (vedi thread "Ti piace un cd? RECENSISCILO!"). Indicare:

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    Se è una recensione:
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    Le recensioni devono essere di un disoc nuovo o di un vecchio classico. Grazie.
    io vorrei occuparmi delle news .... e dei concerti .... posso ???

    hail and kill

  15. #15
    Culo Natalizio L'avatar di Bzzo_
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    Re: Re: [Sito GrMusic] Articoli

    Inviato da Evicaro
    io vorrei occuparmi delle news .... e dei concerti .... posso ???

    hail and kill
    dei concerti posso dare una mano,anche per qualche news o pettegolezzo...
    ma il sito sarà solo rock-metal o di tutto?
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