Uraniogate, Kelly scrisse: "Si deve rovesciare Saddam"
In un articolo postumo pubblicato per la prima volta oggi sull'Observer, lo scienziato Davi Kelly, morto il 17 luglio, ammise: "L'Iraq possiede armi. L'unico modo per fermare Saddam è una guerra"
LONDRA - Un articolo potrebbe aiutare il governo Blair a risorgere dalle sue stesse ceneri, dopo il discredito in cui è caduto agli occhi degli inglesi per l'affare Uraniogate. Nell'intervista, pubblicato per la prima volta sull'Observer, lo scienziato David Kelly dice che in effetti una guerra contro l'Iraq era giusta "perché Saddam rappresenta una minaccia". Certo, una minacia modesta, ma, dice Kelly, "un intervento militare consentirebbe di portare a termine il disarmo del Paese".
Lo scienziato, trovato morto, probabilmente suicida, il 17 luglio scorso, aveva confidato a un giornalista della Bbc che il governo Blair stava gonfiando i dossier sulle armi irachene per giustificare un attacco militare.
Nell'articolo, lo scienziato dice anche che Saddam potrebbe avere armi chimiche e biologiche e che un cambio di regime, così come previsto nella strategia americana, era l'unico modo per fermare il dittatore iracheno.
L'Observer ha ottenuto solo oggi l'articolo dall'autrice dell'intervista, la giornalista Julie Flint, esperta di Medio Oriente e amica personale dello scienziato.