Avevo iniziato a postare questa storia tempo fà su dailyrando... ma si sà com'è daily, se una cosa non fà ridere viene archiviata subito.
Magari questa non è proprio la sezione + adatta per postare una storia, ma almeno ci riprovo.
(X i mod: se questa non è proprio la sezione adatta, chiudetelo ma non spostatelo)
_________________________________________________
Capitolo 1
Non era affatto la giornata ideale per fare una passeggiata sulla scogliera; eppure Jenny aveva deciso che l’infrangersi delle onde sugli scogli fosse una cornice ideale al suo stato d’animo. Camminava con passo deciso, come se avesse fretta di raggiungere un qualche punto preciso. Il rumore del vento vibrava sulle sue orecchie, creando un mulinello nella sua folta chioma che a tratti si alzava violentemente e a tratti veniva sbattuta giù sulle spalle. Nella sua mente solo il ricordo ancora vivo di quelle parole buttatele in faccia da William: “sei solo una stupida ragazzina volitiva e insipida!” Perché si sentiva così ferita se, nonostante tutto, era felice di aver interrotto ormai quel rapporto consumato dal tempo che non le aveva procurato altro che angustie? Presa da tali pensieri, non si era resa conto di essersi allontanata tanto da casa, e presto il sole sarebbe tramontato lasciandola lì, con le ombre del suo recente passato; una compagnia niente affatto piacevole.
Riprese la strada del ritorno, allungando il passo. Il vento continuava a sibilare, facendo addirittura traballare la sua esile figura. Tutto accadde all’improvviso: un urlo, un tonfo, il rumore sordo di un auto che si allontanava. Cosa fare? Fingere che non fosse successo nulla e continuare per la propria strada, oppure recarsi verso il luogo…non finì nemmeno il pensiero che si affrettò a raggiungere una radura seminascosta dagli alberi e lì trovò un figura umana che giaceva supina, il capo reclinato e, sul viso insanguinato, una smorfia di dolore. Il suo primo pensiero fu di fuggire da quel luogo di orrore, prendendosela con se stessa per essere stata così stupida da non seguire subito il primo pensiero che le era balenato nella mente. Si guardò intorno atterrita, come in cerca di aiuto; avrebbe voluto gridare, ma non un suono uscì dalle sue labbra e, in tutto ciò, le gambe si rifiutavano di rispondere al comando di una impellente fuga. Respirò profondamente prendendo due boccate d’aria e finalmente si calmò...
Continua...