Haruki Murakami, un autore che non conoscevo, ma che, scoprendolo, mi ha regalato la voglia di continuare a leggere e a fare molte altre cose.
Tokyo Blues - Norwegian Wood.
Lei me lo portò senza che io glielo chiedessi. Rimasi un po' titubante dalla lettura quasi forzata di questo libro, tant'è che lo iniziai alquanto controvoglia. Credevo di liberarmene a poco a poco, pensando che fosse uno di quei testi sentimentalistici banali. Mi sono dovuto ricredere. Ho divorato questo libro come pochi. E' uno dei rarissimi casi in cui sono stato letteralmente dispiaciuto di averlo terminato. Un libro davvero stupendo, che sa mescolare sapientemente introspezione psicologica ed elementi musicali e contemporanei. Vi sono una marea di citazioni di artisti degli anni '60/70 (periodo in cui è ambientato il libro): da Miles Davis ai Beatles. Tutti i personaggi, in qualche maniera, colpiscono l'attenzione del lettore: dal protagonista Watanabe, a Naoko, a Midori, a Reiko, passando per Kizuki, Nagasawa, Hatsumi, "Sturmtruppen". Di pochi libri sono rimasto così entusiasta come di questo. E' un consiglio che rivolgo a tutti, ma proprio a tutti, appassionati di fantasy, horror o sentimentalisti che siano. Sarei felice di condividere quest'esperienza con altre persone (così come un'altra persona credo sia stata felice di condividerla con me).