THIEF 2
Anno: 2000
Casa: EIDOS
Sviluppatori: Looking glass studios
Distributore: Leader
Genere: Azione 3D
Requisiti di sistema: Processore a 400 MHz, una qualunque scheda video 3D, 64 Mb RAM
Traduzione: Nulla, ma è disponibile una Patch
Il panorama videoludico soffre da tanto, troppo tempo di una certa mancanza di innovazione. Sembra che l’azzardo innovativo non vada per nulla tentato, pena un clamoroso flop di vendite. Gli appassionati guardarono con interesse all’uscita di questo titolo, che ebbe il merito di presentare situazioni ed ambientazioni completamente (o quasi ) innovative. Thief 2, fu il primo titolo a far scoppiare su PC la moda degli stealth game, che furoreggiavano sulla, mai tanto rimpianta, PSX. La console di casa Sony, vedeva, tra le fila dei suoi capolavori, titoli come Metal Gear Solid ( di cui potete leggere una recensione del sottoscritto ) e la serie Tenchu, della nipponica Namco. Ed è quest ultimo titolo la fonte di maggior ispirazione di questo prodotto videoludico, almeno per quanto riguarda l’ambientazione. Thief 2 vi vede nei panni (per la seconda volta) di Garrett il Ladro, astuto “mariuolo” medioevale che presta i suoi servigi ai migliori offerenti, senza disdegnare azioni a scopo di lucro puramente personale. La sensazione di trovarsi in un borgo medioevale è resa in maniera impeccabile dalla grafica del titolo. Questa è davvero splendida ed offre effetti di luce stupefacenti, se si pensa ai requisiti di sistema. Le ombre soffuse, il chiarore della luce di una torcia infuocata, le armature dei nemici, le loro armi: sarete completamente immersi nel mondo quattrocentesco di Garrett. Appena comincerà la prima missione rimarrete estasiati dalla grafica, ma appena muoverete il vostro primo passo, vi chiederete se vi sarete mossi o no. Il problema è presto spiegato: avete l’agilità di un bradipo addormentato sotto il pesante effetto di narcotici, alcool e della buona valeriana della nonna. Anche tenendo premuto il tasto a cui corrisponde all’ordine “corri!”, il vostro personaggio ( che Non vedrete, vista la prospettiva in prima persona ) si muoverà con un ritardo mostruoso e con una lentezza generale incredibile. E non basta! Anche i nemici soffrono degli stessi problemi di reattività, tanto che per sferrare una spadata impiegheranno secoli. I movimenti furtivi ( e quindi lenti ) dovrebbero essere normali in un gioco di questo tipo, ma sinceramente tutta questa lentezza appare, più che una scelta degli sviluppatori, un vero e proprio bug di programmazione. Bug che viene reso ancora più evidente dal macchinoso sistema di controllo, che, ci spiace dirlo, ma fa davvero pena. Sebbene i comandi che gestiscono il movimento siano i classici “WASD”, la gestione dell’inventario è terribile ed insulsa. Dovrete spesso staccare la mano dal mouse per poter selezionare un’arma particolare, cosa davvero frustrante, soprattutto durante i combattimenti concitati contro una guardia troppo zelante. Il sistema di combattimento risulta quindi molto macchinoso rispetto ad altri titoli dello stesso genere, contro i quali esce stracciato. Anche aprire una porta sarà un’impresa titanica nel mondo di Garrett, tanto che spesso capita di pigiare furiosamente sul mouse senza riuscire nell’intento. Certo, il sistema di controllo può essere personalizzato, ma sinceramente configurazioni decenti sembrano non esisterne, o almeno il sottoscritto non ne ha trovate. Comunque, se dovreste riuscirci voi, vi risparmiereste numerose blasfeme imprecazioni verso il team di sviluppo del titolo in questione. Ma solo se dovreste riuscirci a trovala questa configurazione favorevole…
Il comparto audio del titolo è però davvero ben fatto. Sembra quasi che i Looking Glass Studios si siano impegnati anima e corpo in questo aspetto, portando poi frettolosamente a termine gli altri componenti tecnici del loro prodotto. E non credete che questa sia un’esagerazione, fidatevi! Il comparto audio del titolo, dicevamo, è davvero notevole e riesce a farvi sentire davvero degli intrusi (un po’ goffi ) in una magione medioevale, nel tentativo di rubare preziosi ed ignoti tesori al riccone di turno. Il rumore dei vostri passi ovattati da un bellissimo tappeto, il dolce e tenero sibilare di una freccia scoccata ed andata a segno dritta dritta nel cuore del nemico di turno, lo scricchiolare del legno e della corda del vostro fidato arco tesi insieme ai vostri nervi nel tentativo di portare a segno un colpo mortale, il fragoroso rumore delle spade che si scontrano tra loro; vi sentirete davvero partecipi dell’azione. Forse, da questo punto di vista, il coinvolgimento è superiore perfino ai più moderni esponenti-capolavori del genere Stealth 3D. Anche il parlato dei personaggi ( sebbene la versione testata sia quella anglosassone ) è fatto bene ed gli intenditori della lingua d’Albione si divertiranno non poco ad ascoltare i commenti delle guardie e delle sentinelle che popolano i manieri dove entreranno in opera. L’intelligenza artificiale dei nemici è tutto sommato ben fatta. Questi reagiranno bene allo scricchiolare di una porta, ad un rumore metallico e ad ogni vostra cavolata improvvisa. Se feriti gravemente, cercheranno di sfuggirvi, e sarà meglio gettarvi all’inseguimento dato che questi cercherà di dare l’allarme generale urlando a squarciagola “there’s a thief!”. Tuttavia, gettandovi all’inseguimento, potrebbe capitarvi di trovarvi di fronte un intero battaglione nemico; situazione che non è esattamente la più piacevole da affrontare per un videogiocatore. Queste ed altre variabili rendono necessaria la presa in considerazione, da parte del giocatore, di utilizzare un pizzico di strategia per portare a termine gli incarichi. Certo, potete sempre essere dei Rambo medioevali, ma non dimenticate che in diverse missioni non potrete uccidere nessuno, pena la visione, frustrante, dell’odiata scritta “mission failed”, qui sostituita da un ben più inquietante teschio umano. Tuttavia, parlando dei nemici, bisogna dire che sarete in netto svantaggio rispetto a loro, soprattutto nei confronti degli arcieri, i quali vi colpiranno sempre e comunque. Non basteranno i classici movimenti “strafe” per evitare le loro sibilanti frecce dato che la loro mira sembra essere impeccabile. Perfino quando riuscirete a scansarvi e a mettervi in una posizione teoricamente sicura ( ad esempio al fianco del nemico ), questi vi colpirà in pieno petto, nonostante stia puntando l’arco dritto davanti a se! Come già detto, la versione provata dal vostro Vulcan, è quella in lingua inglese. Per anni questa è rimasta l’unica versione disponibile, ma adesso, grazie all’eccellente lavoro della redazza di Giochi per il mio Computer, la rivista edita da Future Media Italy, ora potrete gustarvi l’avventura anche in italiano, grazie al download dell’eccellente patch. Tirando le somme, si tratta di un gioco che offre emozioni contrastanti ( esattamente come il gioco di casa Eidos “hitman codename 47”, recensito anch’esso dal sottoscritto e facente parte pure lui del genere Stealth ), emozioni che vanno dalla frustrazione pura alla scarica di adrenalina dovuta ad un’eliminazione degna del miglior Diabolik. Come scrissi nel caso di hitman, sta a voi decidere se rischiare un attacco di nervi, compensato però da emozioni uniche, oppure se dedicarvi ad un rilassante solitario.
Grafica 7
Giocabilità 4
Sonoro 9
Traduzione S.V.
Trama 7
Longevità 6
Globale 6
+ sonoro mozzafiato
+a tratti molto coinvolgente
+grafica gradevole…
-…ma senza alcuna fluidità
-a tratti noioso e frustrante
-difficile imparare a giocare
consigliato a… i provetti “mariuoli”
sconsigliato a… gli amanti dei titoli immediati
Alessandro S.
Alias
Vulcan Raven