Final Fantasy VII-2 : SEPHIROTH
Sono passati 2 anni da quando Cloud ha salvato il mondo insieme ai suoi amici. Tuttavia la situazione non è delle migliori. Il Lifestream che ha sconfitto definitivamente la meteora ha prosciugato la maggior parte del mako presente nel sottosuolo. Molti hanno capito che non possono vivere senza l’ energia Mako e per questo tentano di trovarlo in ogni modo. Barret ha fondato nuovamente l’ Avalanche che ora combatte contro coloro che vogliono estrarre la preziosa energia. Sembra che tutto quello che hanno fatto Cloud e gli altri sia stato inutile. Tutto, anche il sacrificio di Aeris. Anche Cloud lo ha capito e per questo se ne è andato via da New Midgar e ha iniziato a viaggiare fra i Paesi di un mondo ormai in rovina….
Piove. Piove talmente tanto che sembra che il cielo si stia vendicando di questo mondo. Un uomo incappucciato barcolla sotto la pioggia. Sembra ferito gravemente. Improvvisamente cade a terra ma cerca di trascinarsi per proseguire il suo cammino. Si rialza a fatica ma un colpo di vento gli toglie il cappuccio. Sotto di esso si nota un volto scavato, ferito e triste. Un volto che conosciamo bene, il volto del nemico, dell’ esperimento perfetto, del figlio di Jenova, di Sephiroth. Improvvisamente tutto sfuma e appare il Nort Crater. Si rivedono i momenti più importanti della battaglia finale. Dopo lo scontro con Cloud, Sephiroth vaga in un vuoto senza fine, fra pianeti e costellazioni. Improvvisamente appare il volto di Aeris che parla a Sephiroth. “Figlio di Jenova, questo non è il tuo posto, non devi più vagare, io ti ridarò la vita, che a così tanti hai tolto, e così capirai ….sappi che non lo faccio per te ma per lui. Solo tu puoi salvarlo, solo tu puoi. Salvalo dall’ oscurità, dall’ oscurità che tu stesso hai creato. Attorno a lui. Attorno a tutto” dice la ragazza. Sephiroth confuso chiede spiegazioni ma nessuno lo aiuta. Soltanto una luce lontana sembra notarlo, e questa luce lo attraversa nel corpo e nell’ anima, privandolo dei poteri oscuri e riportandolo al cratere, ferito, confuso ma vivo …. L’ immagine ritorna su Sephiroth. All’ improvviso si avverte un rumore in lontananza. Rumore di passi. Poi Sephiroth, stanco e ferito si addormenta. Intanto in accampamento si sentono due persone litigare. Sono voci famigliari. Sono Barret e Tifa che stanno discutendo. Barret vuole attaccare un gruppo di estrattori di mako sul monte Nibel ma Tifa sostiene che non devono scatenare una guerra e che devono risolvere i problemi senza usare la violenza. La conversazione viene interrotta da un piccolo gattino che si avvicina a Tifa che lo accarezza. “Abbiamo trovato un uomo con una grossa spada sulla strada per Nibelim, era ferito gravemente. Adesso è in infermeria” dicono degli uomini tornati dalla perlustrazione. Gli occhi di Tifa brillano, finalmente è tornato Cloud. La ragazza inizia a correre. Entra nell’ infermeria ma ad attenderla c’è qualcuno che non si sarebbe mai aspettata, il suo peggior nemico, l’ assassino di suo padre, Sephiroth. Il suo stupore è pari alla sua rabbia. Entra anche Barret, la rabbia lo assale e spara contro il nemico che però non tenta nemmeno di schivare i proiettili. Viene colpito a cade, rompe il vetro della finestra alle sue spalle e finisce all’ esterno dell’ infermeria. Subito Barret lo segue e gli punta il braccio meccanico a pochi millimetri dal volto. Tifa si avvicina ai due ancora sconvolta.” Perché sei ancora qui !? Perché sei ancora vivo ?! PERCHE’ ?????” grida Barret. “Aeris..” riesce a malapena a sussurrare Sephiroth. La rabbia si trasforma in stupore. “ Non ti credo, non è possibile !!” grida Barret. Intanto Sephiroth si sta rialzando si appoggia con fatica al muro di roccia dietro di lui e dice: “ Invece è vero… mi ha salvato e non capisco perché”. Sembra veramente disperato e Tifa prova per la prima volta pietà per lui.
All’ improvviso…. Un’esplosione, una grandissima esplosione. Molte case di Nibelim, oramai ricostruita completamente, vengono invase dalle fiamme. Le persone scappano, ma sembra troppo tardi…… troppo tardi per salvarsi. Tifa e Barret si guardano increduli, non capiscono cosa sia successo. Solo Sephiroth ha veramente capito. Il suo dito alzato indica le pendici del monte Nibel. Ecco, stanno arrivando, i nuovi padroni del mondo, coloro che sfruttano il Mako per i loro scopi. Gli estrattori, che si fanno chiamare SOLDIER non avevano mai attaccato ma questa volta c’è qualcosa di diverso, i loro occhi brillano di una strana luce, una luce che ricorda bene……… energia Mako. Sembrano posseduti, distruggono tutto quello che c’è sul loro cammino. Nibelim è ormai distrutta. Tutti scappano, tutti tranne Sephiroth. Fra le fiamme, alcuni degli estrattori si avvicinano al figlio di Jenova. Lui non può fare niente, un colpo lo ucciderà di certo, è troppo debole. Ma lui non cede, e con il suo sguardo fiero guarda il capo, l’ uomo che gli sta davanti con una pistola pronta a ucciderlo. Ma accade qualcosa, Tifa non riesce a star a guardare e decide di aiutare Sephiroth, il suo peggior nemico. Dopo poco gli uomini che attentavano alla vita del figlio di Jenova sono morti. “Avanti alzati” dice Tifa cercando portarlo via. Ma non vuole muoversi. Fra le fiamme lui vede qualcosa. Anzi, qualcuno. Fra le fiamme della morte riesce a distinguere Aeris, colei che lo ha riportato indietro. Sephiroth la insegue, lasciano Tifa incredula e sconcertata. Lei non ha visto Aeris, non poteva ma è sconvolta…. Ha sentito la sua presenza intorno a lei. Le lacrime scorrono sul suo viso, mentre vede Sephiroth correre tra le fiamme, cercando qualcuno che non esiste. All’ improvviso la ragazza appare di nuovo, questa volta proprio davanti a lui. “ Non cercare i morti, questo non è il tuo compito. Vai da lui…. Presto, ha bisogno di te. Quando lo troverai le tue domande riceveranno una risposta, forse. Ma la vera risposta la troverai nel viaggio, che ti mostrerà ciò che hai fatto a questo mondo” dice Aeris.”Lui???? Non capisco. Vuoi dire quel ragazzo, Cloud ??? Cosa c’ entra quell’ essere insignificante????” DICE Sephiroth adirato. “ Quando lo troverai lo saprai, i vostri cammini sono diversi, ma entrambi portano ad un punto, lo stesso punto” e così detto, la ragazza sparisce tra le fiamme, in tornado di fuoco e magia. Sparisce, lasciando Sephiroth ancora più confuso. Ma almeno adesso, lui sa cosa deve fare. Forse………
Qualche ora dopo, tutto sembra concluso. Le fiamme sono svanite, gli estrattori se ne sono andati da Nibelhim ed i pochi sopravvissuti si allontanano dalle macerie, dirigendosi verso il monte Nibel, saranno costretti a scalare quel monte maledetto per arrivare alla città più vicina, la città dove una volta abitava Cid. Sephiroth è in ginocchio tra le macerie, ora forse ha capito cosa deve fare, quale è il suo scopo, il motivo della sua rinascita ma è sconvolto comunque. Tifa lo guardo pensierosa, non sa se rimanere con lui oppure seguire gli altri sul monte Nibel insieme a Barret. Quest’ ultimo la guarda mentre sta lasciano la città. La ragazza con il vento tra i capelli guarda il suo amico sapendo che questa potrebbe essere l’ ultima volta che si vedono. Perché lei ha deciso, seguirà il suo nemico per raggiungere il suo amore. L’ oscurità la condurra alla sua luce. Barret capisce subito le intenzioni di Tifa e se ne va sapendo di non poter farle cambiare opinione, facendosi sfuggire una lacrima “Avanti, alzati. Non posso aspettarti tutto il giorno” dice la ragazza. “ Nessuno ti ha chiesto aiuto, stupida ragazzina . Posso farcela benissimo da solo, non ho bisogno di una balia per trovare quello stupido” dice Sephiroth. Questione di pochi secondi, il pugno di Tifa si infrange sul volto dell’ uomo, che cade a terra stupito della forza di quella che sembrava un piccola ed innocente ragazzina. “ Non ti permettere più, Sephiroth. Se ho deciso di aiutarti lo faccio solo per Cloud e non per te. Avanti, andiamo a Cosmo Canion. Forse lì Red ci potrà dare qualche informazione utile” dice Tifa, allontanandosi dalla città in rovina. Sephiroth la segue in silenzio, mentre sta ancora pensando alle parole di Aeris. Il silenzio intorno a loro non trasmette un senso di tranquillità, ma una tensione enorme, come se qualcosa stesse per accadere, qualcosa di grave che porterà alla distruzione di quel precario equilibrio formatosi. I due viaggiatori non sanno ancora che qualcuno in lontananza li sta osservando e pronuncia sottovoce parole enigmatiche “Figlio mio, ti ho ritrovato finalmente…..” E poi un lampo oscuro, e tutto svanisce. Il silenzio è rotto dallo scrosciare della pioggia e dal battito di quest’ ultima sull’ erba secca dei prati. E i due viaggiatori diventano solo ombre in un paesaggio buio e sconfinato.FINE DEL PROLOGO