Questo è la recensione apparsa su www.Art31.com:
"Venerdi 14 novembre è il dday per i fans di Articolo 31 che già da un po’ hanno capito che qualchecosa bolle in pentola.
Dopo la gradita sorpresa di Bob Dylan che ha scelto la loro versione di “Come una pietra scalciata” per la colonna sonora del suo film “Masked and anonymous” e dopo l’assaggio di “La mia ragazza mena”, hit radiofonico nella classifica dei singoli più venduti da 10 settimane, arriva finalmente nei negozi il nuovo album di JAx e DjJad, 16 coloratissimi brani inediti che scorrono veloci tra ironia e divertimento, rabbia e dolcezza. Immediati e taglienti quanto basta, sprigionano tanta energia e autenticità.
Adrenalina allo stato puro, come canta JAx nel brano introduttivo dell’album: “questa è musica leggera ma è pesante come un elefante… è musica dalla metodica caotica, qui non si medita…”.
Per il Trentunesimo Articolo, che vanta alle spalle dieci anni di lungo e costante lavoro come ‘cantanti operai’ della loro piccola fabbrica artigianale, questo è il settimo album ed esce a due anni esatti da “Domani smetto”, l’album della svolta, dell’abbandono definitivo dell’hip hop con conseguente allargamento di pubblico e degli orizzonti musicali.
Ribelli nel dna e musicalmente trasgressivi, o meglio “bestie mutanti” come amano definirsi, i due musicisti crescono, cambiano ma non intendono per il momento vestire una divisa musicale sola e anzi per il 2004 danno vita a un nuovo pop: sissignori, questo è pop italiano originale e doc. Che va preso così com’è, gustato e goduto tutto al naturale. Non ci sono controindicazioni, può dare solo assuefazione.
In controtendenza con la moda dei campionamenti, il loro è un album tutto suonato, e che suona davvero diverso da tutto quello che attualmente si sente in circolazione.
Un po’ maleducato un po’ irriverente, senza dubbio tutto “fegato, cuore e stomaco”, l’album si intitola ITALIANO MEDIO, provocatorio e scherzoso come il dito medio alzato della mano tricolore che risalta in copertina. Un gioco voluto di doppi sensi che, da un lato, può essere letto come presa di coscienza della propria identità e consapevolezza delle proprie radici e, dall’altro, è anche un invito esplicito a non prendersi troppo sul serio.
Così come fa JAx nell’ironico autoritratto di “La canzone del dito” in cui descrive tutti i suoi difetti e le sue imperfezioni meno una, il dito medio, appunto, che può esibire, all’occorrenza in tutta la sua “perfezione”, quando sente la necessità di esprimere il suo disagio nei confronti di una società che tende ad appiattire e uniformare tutto e tutti. Ma è anche sarcastico quando, nella canzone “L’italiano medio”, tratteggia il ritratto dell’ italietta dei consumi, del pallone e della tv in cui “cerca Luttazzi ma non lo trova”.
Non ci sono regole fisse per l’ascolto, l’album trasmette immediatamente sensazioni positive. Vi si sente il racconto sincero, a tratti commovente, di esperienze autobiografiche e di crescite, di storie di vita vera vissuta sulla propria pelle ed espresse con molta naturalezza.
Nella composizione delle musiche DJJad dà libero sfogo alla sua creatività di deejay colto e raffinato, forte degli oltre 6000 dischi che ha a casa e della sua predilezione per soul, ska, reggae e punk. Sonorità molto diverse tra loro convivono spesso anche in un solo pezzo, creano divertenti contrasti rendendo il tutto un arcobaleno di colori dal sound originale .
Il resto è compito di JAx, autore e ‘cantante’ di tutti i testi che scrive di getto lasciando fluire sciolti i pensieri.
In “1972” ricorda la sofferenza dell’adolescenza, l’età in cui vedi il “futuro una macchia”, in “Senza dubbio” racconta la prima cotta per una ragazza e quello che non si fa pur di arrivarci, mentre in “Cara mia ex” parla dei rimpianti che si provano quando un amore è finito. In “Commodore 64 vs pc” c’è un omaggio all’ antesignano del computer fedele compagno dei pomeriggi di tutta una generazione, mentre la televisione che regala solo illusioni è la protagonista di “La nuova stella del pop”. Torna con il ricordo sui banchi di scuola e rivive la rabbia dell’esclusione e della violenza che bisognerebbe imparare a dominare in “Manate”; racconta in “A pugni col mondo” una bellissima storia di due compagni diversi per estrazione sociale ma uguali nella loro voglia di farcela da soli.
Ci sono infine i temi cari agli Articolo 31 come la ribellione, il senso di appartenenza al gruppo, l’amore per la famiglia con i valori che essa esprime, nel brano “I consigli di un pirla”, e la speranza di un mondo migliore nella ballad “La finestra”.
Una curiosità: per la prima volta canta anche DjJad in alcuni brani e, data la sua erre moscia, JAx ha cercato per lui solo parole che non contengono la consonante.
Il “graffio” di DjJad (skracth) si sente in “1972”, “Prima qualità” “Senza dubbio”, “Commodore 64” e “Sputate al re”. Presenti nell’album anche tutti i musicisti della band di Articolo 31e tra le guest stars: Bruno de Filippi e Fabio Treves per le armoniche a bocca - Franco Godi alla chitarra in “Cara mia ex”.
La copertina è disegnata a mano da Mario Leuci."
Non vedo l'ora di averlo.......:9 :9
Vai Ax...