BENI CULTURALI. RAMPELLI CHIEDE LA RESTITUZIONE DEGLI OBELISCHI EGIZI CHE SI TROVANO A ROMA: "PERCHE' DARE INDIETRO SOLO LA STELE DI AXUM E LA VENERE DI CIRENE?"
Roma, 22 ottobre 2002
Il consigliere regionale di An del Lazio, Fabio Rampelli, chiede, in una mozione presentata al Consiglio regionale, che vengano restituiti all'Egitto i nove obelischi che si trovano a Roma.
"Non capisco - spiega l'esponente di An - per quale motivo si debba procedere alla restituzione a Etiopia e Libia della stele di Axum e della Venere di Cirene, e lasciare invece che l'Egitto resti privo di ben nove suoi obelischi che ornano alcune piazze e siti fra i più belli che ci sono nella Capitale, uno dei quali addirittura a piazza S. Pietro".
"Se la logica che ha guidato la decisione dei governi italiani è quella di compiere questi passi - sottolinea Rampelli - mi pare evidente che sarebbe del tutto parziale e ingiusto che lo Stato egiziano non possa tornare in possesso dei suoi obelischi che, com'è noto, furono portati a Roma da vari imperatori".
"Se rispetto delle altrui tradizioni deve essere - aggiunge il consigliere - che almeno il nostro governo lo applichi fino in fondo: non vorremmo trovarci fra qualche mese, dopo che la stele di Axum e la Venere di Cirene saranno tornate in patria, a dover affrontare le proteste, a quel punto legittime, dell'ambasciatore e egiziano e dei suoi connazionali che vivono a Roma".
"Confermiamo - conclude Rampelli - la necessità di giungere, nella vicenda dei bottini di guerra, ad accordi internazionali che vedano comportamenti omogenei da parte degli Stati attraverso l'introduzione del principio di reciprocità e un chiaro pronunciamento dell'Unione europea sia nei confronti dei rapporti fra i Paesi membri che verso quelli extraeuropei