Contra - Recensione per l'olimpo
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Discussione: Contra - Recensione per l'olimpo

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    Contra - Recensione per l'olimpo

    Contra - Recensione

    La Konami si è posta un obiettivo: quello di riportare ai fasti di un tempo la mitica serie di Contra.

    Contra, per chi non lo sapesse, è uno sparatutto a scorrimento orizzontale e la sua storia risale addirittura alla fine degli anni 80, più precisamente nel biennio 88-89 quando uscirono i primi due episodi: Contra e Super Contra, che poi vennero convertiti per Nes. In seguito, nel 1992, uscì per Supernes Contra III: The Alien Wars che ha rappresentato il maggior picco qualitativo prima di questo episodio. Inoltre, sempre nel 1992 uscì per Sega Megadrive Contra: Hard Corps, che seppur valido, vedette un netto calo qualitativo. Infine, uscì un episodio per Psone, Contra: Legacy Of War, che a causa della sua mediocrità fece pensare ad una morte di questa mitica serie.

    La storia di questo Contra: Shattered Soldier narra del pianeta Terra che è andato vicino ala distruzione e i pochi esseri umani sopravvissuti cercano disperatamente di ricostruire la loro società. Però, un’organizzazione segreta conosciuta come “Blood Faction” è tornata al contrattacco ed ha costretto i pochi sopravvissuti a ritirarsi. Allora, il governo ha preso una difficile decisione e ha chiesto aiuto ad un famoso criminale: niente popò di meno che Bill Rizer che aveva salvato l’umanità durante la guerra aliena. Lui è colpevole dell’omicidio del suo compagno d’armi Lance Bean, l’assalto di una struttura di armi ultra-magnetiche e la distruzione dell’80% della popolazione terrestre.

    Dopo tutti questi crimini, Bill, è stato condannato a 10000 anni di prigione, ma ora, per lui, è arrivato il momento della riscossa.

    Ovviamente la narrazione non è il fulcro del gioco, ma bensì l’azione frenetica che grazie ad un gameplay eccezionale rende molto appagante questa esperienza di gioco.

    I comandi sono molto semplici e funzionali: infatti un tasto è utilizzato per saltare, uno per sparare, uno per il fuoco secondario e con i tasti dorsali è possibile bloccare la direzione del fuoco, però continuando a muoversi, o viceversa, bloccare il movimento, però avendo la possibilità di mirare liberamente. Infine, sempre con i tasti dorsali, è possibile cambiare arma.

    Le armi a disposizione, tutte presenti dall’inizio del gioco e tutte dotate di fuoco secondario, sono tre: l’immancabile mitragliatrice, il quale colpo secondario consiste nel rilasciare in avanti un pod che ruota su se stesso e scarica una miriade di colpi; lo spettacolare lanciafiamme, il quale colpo secondario consiste nello scagliare contro i nemici un raggio infuocato molto potente che distrugge qualsiasi cosa e, infine, il devastante lanciagranate, il quale colpo secondario consiste nello sparare dei missili a ricerca.

    Il saper utilizzare correttamente le tre armi è molto importante, perché tutti i nemici presenti hanno un loro punto debole che starà a voi scoprire.

    Quindi, questo invoglia il giocatore, nonostante l’elevata difficoltà, a proseguire, perché dopo ogni sconfitta si trae sempre un piccolo insegnamento che poi si concretizza in un progresso nel gioco.

    Grazie alla voglia di proseguire, quindi, la frustrazione non viene.

    Peccato, però, che i livelli disponibili siano solo cinque. Infatti, anche se questo gioco è dannatamente difficile, non ci vorrà molto a portare a termine le cinque sfide proposte, quindi, qualche scenario in più, non avrebbe guastato. Anche se, per rilanciare in parte la longevità ci pensa il multiplayer, infatti affrontare l’avventura con un amico dà una sensazione davvero molto appagante.

    Poi, come ci si aspettava, è stata utilizzata una bella grafica completamente tridimensionale che si accosta bene con l’intensa azione 2D. Molto scarna di particolari, invece, è la grafica nelle, per fortuna poche, scene d’intermezzo che servono per portare avanti la trama.

    Infine, il suono delle esplosioni è ottimo e l’azione frenetica è accompagnata da una colonna sonora Heavy Metal che risulta molto azzeccata con lo stile di gioco proposto. Peccato che, nelle scene d’intermezzo, non sia stato implementato il parlato, ma solo i sottotitoli.

    Per concludere, la Konami ha fatto rinascere questa serie che dopo il passo falso su Psone sembrava aver perso il proprio smalto. Quindi, questo titolo, è caldamente consigliato agli amanti della serie e del genere in particolare, ma anche a coloro che amano le sfide molto difficili, invece, per tutti gli altri è meglio che guardino altrove.

    Lampofinale

    Grafica : 8

    Giocabilità : 9

    Sonoro : 8

    Longevità : 7

    Voto Finale : 8
    Lampofinale è un Thrasher convinto ed un videogiocatore assiduo.
    Le sue opinioni non coincidono necessariamente con quelle di GamesRadar.

  2. #2
    Utente L'avatar di anty92
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