Eccidio compiuto dall'Esercito di resistenza del Signore
Uganda: oltre 50 massacrati a colpi di machete
Molte le persone ferite e rapite nei rastrellamenti in quattro villaggi nel nord ugandese nonostante i pattugliamenti
ROMA - Almeno 53 persone sono state massacrate a colpi di ascia e di machete in quattro villaggi nel nord dell'Uganda. Lo riferisce da Roma l'agenzia missionaria Misna. Il bilancio del massacro, compiuto dal sedicente «Esercito di resistenza del Signore» (Lra), purtroppo sembra destinato a salire in quanto il numero delle vittime si riferisce solo ai cadaveri che le autorità locali e religiose sono riuscite a contare fino a questo momento. In base alle informazioni raccolte, sedici persone sono state trucidate nel villaggio di Akanji, 13 in quello di Ongura, tredici nel centro abitato di Ngeta e dieci in quello di Iwal. Si tratta di piccoli villaggi non lontani da Lira, capoluogo dell'omonimo distretto ugandese.
MOLTI FERITI E RAPITI - Alto anche il bilancio dei feriti e delle persone rapite. Fonti della Misna riferiscono che le violenze sono iniziate lunedì sera verso le 22 quando i ribelli hanno fatto irruzione a Ngeta dove gli «olum» (come vengono chiamati i ribelli dell'Lra in lingua locale) hanno effettuato, armi alla mano, un rastrellamento passando di casa in casa. La notizia del possibile arrivo dei ribelli era cominciata a circolare a Ngeta verso le 20 e per questo alcuni abitanti erano fuggiti. Un particolare che sta rendendo più difficile il lavoro delle autorità, le quali da martedì mattina stanno cercando di rintracciare i sopravvissuti anche per comprendere quante persone siano state rapite. Una volta lasciata Ngeta, gli olum hanno preso di mira i villaggi circostanti. Secondo una prima ricostruzione, i ribelli avrebbero effettuato le loro incursioni senza sparare un colpo. Una scelta che ha consentito ai ribelli di agire indisturbati nonostante la zona fosse pattugliata da alcune unità mobili dell'esercito ugandese.
Dal 1986 i ribelli dell'Lra, guidati da Joseph Kony, sconvolgono i distretti settentrionali ugandesi: in 17 anni di terrore hanno ucciso e torturato decine di migliaia di persone (almeno 100 mila morti), rapito più di 20 mila bambini (ridotti in schiavitù, anche sessuale, o arruolati a forza nella guerriglia) e provocato oltre un milione di sfollati.
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Perchè i pacifisti non intervengono in questa guerra?
E meno importante delle altre?
o forse perche non c'e di mezzo l'america...
Domande senza risposta.