3 giorni di avventura con Invisible War. Ancora non sono arrivato alla fine, ma la trama si sta iniziando a dipanare: inizio a connettere i vari frammenti che fino a ora rimanevano solo voci. Il chiacchierare con tante persone, il leggere libri trovati sugli scaffali delle case che ho esaminato, lo scoprire alcune realtà prima celate e l'osservare come l'informazione viene pilotata dalle varie fazioni all'interno del mondo di Deus Ex mi ha aiutato a dipanare parte l'inghippo. Ma i dubbi restano. Facendo un confronto col mondo reale, sembra di affrontare una questione palestinese in versione cyberpunk.
Mi sono fermato davanti a un portone... fra poco dovrò affrontare una scelta, e la mia mente è confusa. Ore a ricaricare vecchie posizioni per rivedere questo o quel dialogo, per rileggere quel datacube, per fissarmi nella mente quella conversazione, ma ancora non trovo certezze, solo dubbi sulle reali intenzioni dei vari gruppi.
Mi rendo conto di essere ormai da mezzora fermo davanti a una porta, fumando sigarette e bevendo limoncello, mentre riordino le idee. MAi un gioco mi aveva intrigato a tal punto, nemmeno lo stesso Deus Ex, che per quanto aperto e vario solo alla fine obbligava a scelte di spessore. Ora le scelte sono dietro a ogni angolo: mi sono pentito di alcune azioni fatte, mi sono ricreduto su alcuni gruppi dei quali mi fidavo all'inizio del gioco. non so più a chi credere, e tento di barcamenarmi fra varie missioni simili ma che potrebbero cambiare la mia visione del mondo, i miei alleati, la realtà stessa.
Se amate la paranoia, comprate una cassa di birra, patatine e cibi precotti, una copia di Invisibel War e aggungeteci un paio di giorni di ferie: non ve ne pentirete. Torno alla mia missione
Alex "Pape" Denton