Annuncio di Blair e Bush: «Eliminate le armi di distruzione di massa»
Storico accordo: la Libia smantella gli arsenali
Il presidente americano ha definito «di grande importanza»
il passo compiuto dal colonnello Muammar Gheddafi
LONDRA - Una trattativa condotta in segreto per nove mesi ha portato ad un accordo rivelato a sorpresa dagli Usa e dalla Gran Bretagna, per permettere ad ispettori internazionali di esaminare e smantellare i programmi di armi di distruzione di massa della Libia.
Prima un breve annuncio del primo ministro britannico Tony Blair e subito dopo una più ampia dichiarazione del presidente americano George W.Bush alla Casa Bianca, hanno reso note le caratteristiche di un accordo che, ha sottolineato Bush, è stato voluto e sostenuto in prima persona dal colonnello Muammar Gheddafi.
Per la Casa Bianca, il passo significa che la Libia sta cominciado a rientrare nella «comunità delle nazioni» e Bush ha definito «di grande importanza» il passo compiuto da Tripoli. «Oggi a Tripoli - è stato l'annuncio di Bush nella sala stampa della Casa Bianca - il leader della Libia, colonnello Muammar Gheddafi, ha pubblicamente confermato il suo impegno a rivelare e smantellare tutti i programmi di armi di distruzione di massa nel suo paese». Gheddafi, secondo Bush, ha accettato «immediatamente e senza condizioni» l'ingresso degli ispettori internazionali nel paese.
Niente era trapelato, prima del duplice annuncio a Londra e Washington, su una trattativa sulla quale Bush ha fornito anche qualche dettaglio: uomini dell'intelligence britannica e americana, ha detto il presidente, «su disposizione dello stesso colonnello Gheddafi» hanno avuto accesso alla documentazione sui programmi nucleari, biologici e chimici sviluppati dalla Libia. In un momento in cui gli Usa e la Gran Bretagna devono ancora fronteggiare interrogativi e polemiche sulle presunte armi di distruzione di massa di Saddam Hussein che per il momento non sono state trovate in Iraq, la Casa Bianca ha insistito sul fatto che proprio la guerra contro Bagdad e le prove di forza contro la Corea del Nord hanno spinto la Libia a compiere il passo del dialogo e dell'ammissione delle responsabilità.
I paesi che compiranno passi analoghi, ha sottolineato il presidente americano, potranno essere certi di migliorare i loro rapporti con gli Usa: «Spero che altri leader - ha detto Bush - seguiran l'esempio» di ciò che ha fatto Gheddafi. E per loro «la porta sarà aperta», ha aggiunto. Tra i destinatari del messaggio, oltre alla stessa Corea del Nord, potrebbero esserci Siria e Iran, su cui gli Usa nutrono sospetti. Oltre alla forza, per Bush ad avere effetto è stato il lavoro di «una diplomazia silenziosa» che si è messa al lavoro nove mesi fa, su richiesta della stessa Libia e che ha deciso di coltivare il segnale di buona volontà che il governo di Tripoli ha mandato con l'accordo sul pagamento alle famiglie delle vittime della strage di Lockerbie, dopo aver ammesso responsabilità nel gesto terroristico.
Bush ha promesso che la «buona fede» della Libia sarà premiata e l'annuncio del presidente alla Casa Bianca ha avuto il tono della svolta storica, dopo gli anni di duro confronto tra gli Stati Uniti e Tripoli, culminati anche in un attacco aereo contro il quartier generale di Gheddafi all'apice della crisi tra i due paesi.
L'intelligence americana, in un recente rapporto al Congresso, ha reso noto che la Libia stava lavorando probabilmente ad armi chimiche e biologiche, mentre c'erano meno indicazioni su un programma nucleare. Secondo quanto hanno reso noto fonti britanniche dopo l'annuncio di Blair, la Libia avrebbe mostrato agli agenti dell'MI-6, il servizio segreto della Gran Bretagno, «significative quantità di agenti chimici». Secondo la Cia, Tripoli dispone di missili balistici Scud-B che hanno un raggio d'azione di quasi 300 chilometri e l'intelligence americana ha segnalato che i libici avrebbero cercato di acquisirne altri di più lunga gittata.
------------------------------------------------------------------------------------
Leggendo questo articolo mi sono fatto diverse domande:
Questo fatto è una conseguenza della guerra in iraq?e in che modo essa ha contribuito ad alimentare la paura in simili "dittatori"?
Mi sono anche chiesto come mai gli Usa abbiano voluto intraprendere in Libia una via diplomatica e non di forza militare....
P.s Consentitemi una battuta: un dittatore "sfigato" come Gheddafi aveva armi proibite, stava costruendo l'atomica e dovrei pensare che Saddam invece no...?