CAPITOLO 1
C’è un agenzia segretissima negli stati uniti: la Dark Force, comandata direttamente dal segretario della difesa. Tutto il mondo lo ignora: persino le multinazionali e le superpotenze non sanno dell’esistenza di questo gruppo. Solo il segretario alla difesa, il presidente e, ovviamente, gli agenti dello stesso ne sono a conoscenza. Si tratta senza dubbio del corpo segreto più silenzioso di tutti i tempi: nessuno ancora in vita ha mai visto la faccia di un agente della Dark Force. Gli uomini del gruppo vengono scelti tra i marines, la polizia e l’esercito: se accettano di ricoprire il ruolo, essi perdono la loro vita sociale e vengono identificati come deceduti. Se rifiutano, gli viene fatto il lavaggio del cervello e ritornano da dove sono venuti, non ricordando niente della Dark Force. La dark force è ovviamente all’avanguardia nel campo tecnologico. Supercomputer, nanotecnologia e strumenti sofisticati sono solo la dotazione base del gruppo. In questo gruppo è presente un agente specializzato per ogni attività: c’è l’artificiere, il mitragliere e, naturalmente, il cecchino. Questi è il fiore all’occhiello della Dark Force: trattasi di John Kirby, di madre italiana e padre inglese. Ha l’occhio più preciso e sicuro di tutto il mondo: non esistono persone più precise nella mira di lui. Nella sua squadra il capo è Fred Palombo, di chiare origini italiane e di professione mitragliere, poi ci sono Jason Donald, l’esperto di computer e Fritz Leder, l’artificiere. La squadra è in fermento perché dovrebbero arrivare due nuovi elementi: un agente molto abile nel passare inosservato e un altro artificiere. John era teso. Invece di attendere i nuovi agenti, quella sera avrebbe dovuto entrare in azione e uccidere un politico che molto probabilmente fornisce armi ai dissidenti Francesi. Jason del canto suo, non è per niente teso. Si accende una sigaretta, probabilmente una Marlboro e la fuma sfacciatamente, proprio davanti a Fred che aveva deciso da tempo di smettere. Il lavoro del cecchino non è semplice. Un solo colpo fa la differenza fra la vita e la morte: un colpo che potrebbe essere fatale o per la vittima, colpita a morte, o per il tiratore scelto, che sarà condannato a passare la sua vita in carcere. Una sola arma, un sol colpo tengono la vita degli individui appesi a un filo. Questo a John fa chiaramente paura. SA che non può sbagliare, ma è anche cosciente del rischio di mancare il bersaglio. Fritz Leder entrò proprio allora nella stanza, con un fisico da paura: muscoli che a fatica resistevano senza strappare la canottiera. SI sedette vicino a John e si affrettò a dirgli a voce bassa: “l’elicottero è pronto…”. John accennò un si con la testa, si alzò e fece per andarsene, quando fu bloccato dal braccio di Fred, che gli disse: “non sbagliare il bersaglio, altrimenti sei fuori”. Nella squadra di Fred tutti erano amici, ma quando si trattava di lavoro tutti avevano reazioni molto diverse: Fred è il solito capo che non vede in faccia a nessuno, Frank invece prende al cuore tutti quegli della squadra. Jason, invece, è il solito menefreghista: se ne sta davanti al computer con la sua bella sigaretta. John attraversò la porta e si portò all’eliporto, sul tetto. Salì sopra all’elicottero, che avrebbe dovuto guidare lui stesso (era addestrato anche per questo) e si portò su un palazzo, non molto alto, una decina di piani: la peculiarità era che questo palazzo si trovava dinnanzi alla casa bianca. Il politico da uccidere era Sam Grindom, candidato alle scorse elezioni per eleggere il presidente degli USA. Si presume che fornisca segretamente armi al Milite Ignoto, una squadra di dissidenti francesi il cui obiettivo ultimo è far crollare il governo americano e far ritornare la repubblica. John si mise in posizione, con il mirino puntato contro il cancello principale della casa.
Intanto, alla base…
Il portone principale si aprì: un individuo entrò, a passi lenti e si diresse verso la stanza della squadra Alpha (quella di John). Arrivato davanti alla porta della stanza, si fermò. Estrasse una chiave magnetica dal taschino e la usò sul pass elettronico. Era l’agente silenzioso, senza dubbio. La porta si aprì. Jason ebbe un sussulto nel vedere l’agente stealth: “no… non è possibile…!”.
Alla casa bianca…
John era già in posizione. Il politico uscì allora dalla porta principale della casa bianca e si apprestò a varcare il cancello con i suoi tre gorilla. Il mirino era pronto, il momento era teso… John stava per premere il grilletto, quando qualcuno lo contattò con l’auricolare: era Jason, che gli urlò all’orecchio: “NO, NON FARLO, NON FARL…”. La comunicazione sembrava interrotta. John esitò a sparare e disse attraverso il microfono. “Jason… non fare cosa… cosa????”. Un’altra voce lo contattò attraverso il microfono: una voce sconosciuta, che gli disse semplicemente: “spara!”. Il politico era salito in macchina. John bestemmiò, prese una granata dalla cintura e la gettò in strada. La macchina esplose per aria, e accadde un casino tremendo: la gente scappava a destra e a sinistra, mentre John salì sull’elicottero e si allontanò dalla scena…