Premessa: sono un seguace di lunga data del brand di casa konami, sin dalla comparsa su snes del primo International Superstar Soccer. Ma a differenza della stragrande maggioranza degli affezionati, non ho mai approfondito il gioco in single play, buttandomi anima e corpo sul multiplay, meglio se in cooperativa.
Questo fa di me un giocatore di media caratura, esperto sì, ma tutt'altro che irresistibile (considerate che non passo mai più di un minuto nei menù pre gara, e non ho mai pasticciato con tattiche, controtattiche e mazzi vari).
Con un tale curriculum, mi sarei aspettato di sudare sangue per farmi strada nella master league di PES3. E invece, a scapito delle cinque stellette di difficoltà e di una formazione base come al solito inguardabile, mi sono portato a casa in botta la coppa di lega e la promozione in prima categoria, il tutto con un bello zero alla voce sconfitte e con la miseria di quattro gol subiti...
In sostanza, PES3 in singolo è l'epifania del gioco difensivista, contrariamente a quanto succedeva con i suoi predecessori, portare a casa un pareggio è cosa semplicissima (sempre che non si venga colti da improvvisa distrazione) e vincere grazie ad un gollonzo in contropiede è quasi all'ordine del giorno.
Certo, in doppio è la solita festa.
Ma non si vive di solo multiplay...