WASHINGTON - E' tornato a casa, a Filadelfia, dopo avere trascorso vent'anni nel braccio della morte di un carcere della Pennsylvania. Nicholas Yarris nel 1983 fu condannato alle pena capitale per avere ucciso a coltellate nel 1981 una donna.
Yarris, 42 anni, negò sempre di essere colpevole e smentì di avere mai confessato il suo delitto, come l'accusa sostenne. L'anno scorso, un test del Dna, finalmente, lo ha scagionato: qualcun altro aveva commesso il crimine. Si tratta del primo condannato a morte in Pennsylvania scagionato dal test del Dna.
Ci sono voluti poi diversi mesi per sbrigare le pratiche e annullare il verdetto ma finalmente ieri, scrive la stampa locale, Yarris è stato liberato ed è tornato a casa. Davanti al carcere c'era il padre Michael ad aspettarlo, lo ha riaccompagnato a casa dove ha potuto riabbracciare la sorella Sissy.
Ai giornalisti, Yarris ha detto di non serbare rancore per quel che è successo: "Ho usato gli anni trascorsi in prigione" ha affermato "per diventare una persona migliore". Quindi, ha aggiunto di essere pronto a cominciare una nuova vita.