Sulla complessita' dei giochi.

[iamalfaandomega]

Molto spesso, il divertimento consiste proprio nel controllo raggiunto con i comandi, che soddisfa il giocatore e gli permette di "sentirsi" protagonista in primis dell'azione, invece che mero spettatore. Penso ad esempio a Devil may cry o Armored core, per i giochi recenti, o ad Assault suit Valken per quelli un pò retrò. Altrettanto vero é che il divertimento può benissimo scaturire dalla semplicità, come nel caso di Klonoa o Galaga. In definitiva, non esiste un metodo "migliore" di controllo, ma solo metodi adatti.

[giobbe]

Vulcan Raven

differenze tra videogiochi PC e Console.
io li uso entrambi, e mi diveto uguale.
chiaro che i giochi da console sono improntati verso un modello più immdeiato, alla "party game" rispetto ad un prodotto per PC.

Aspetta un attimo... il sopra citato Pes3 non è che sia lo stato dell'arte dell'user friendly... oppure, prendi Halo o qualsiasi fps consollistico, dove ogni maledettissimo tasto ha una sua funzione (e dove solitamente, argh, hai minimissima possibilità di customizzarli)... questa distinzione non è che sia poi così marcata...

Quanto a te, C.D: non ci crederai, ma avevo pensato ad un sistema praticamente identico a quello proposto da te... due levette e due grilletti (dici "niente grilletti", ma alla fine usando due tasti dorsali giocoforza solo i grilletti puoi usare )...

[ANTONIO MILANO]

Credo che il miglior metodo di controllo sia quello attuale. Certo è difficile fare un discorso generale che includa una prospettiva consolistica e una pcistica (dato che i due metodi di controllo sono estramamente diversi) ma credo che, in linea generale, la gicabilità di un titolo sia inversamente proporzionale al numero dei tasti che utilizza...certo che le eccezione sarebbero tante...a cominciare dalle simulazioni di volo (che tanto mi ispirano) che, per forza di cose devono avere vari tasti da utilizzare. Se proprio ve lo devo confessare non ho bisogno di un nuovo metodo di controllo per muovere il mio giocatore a PES...

[theblackpages]

IMHO, c'è qualcosa che fa acqua in codesto topico. Nel mio umido parere, confrontare titoli appartenenti a generi diversi, comporta un buco nell'acqua. In PES3, si potrebbe avere un sistema di controllo che si adatti alla situazione: ma si adatterebbe davvero, o stimolerebbe inondazioni di bestemmie a causa di una certa mancanza di corrispondenza fra l'intenzione del giocatore e l'azione realizzata? Propendo per la seconda ipotesi. Giacché, qualora Miyamoto si cimentasse nella creazione di un gioco di calcio, di certo esso sarebbe divertente, ma altrettanto sicuramente, non sarebbe una simulazione. E come disse il saggio: "A ciascuno il suo (sistema di controllo)".

[Raibaz]

Quello che dice theblackpages non e' totalmente privo di senso, in effetti...ma anche restringendo la questione a un solo genere X sorge un interrogativo.
Il trend, nel corso degli anni, e' stato verso l'aumento del numero di tasti utilizzati per qualsiasi genere di gioco (visto che siamo in tema di calcio...sensible soccer ne usava uno ), il che ha sicuramente senso: tecnologia + avanzata = possibilita' di situazioni di gioco piu' varie = necessita' di piu' tasti.
Ma allora, ecco la domanda seguente a quella del mio primo post....di sicuro l'evoluzione del videogioco va verso un realismo sempre crescente delle situazioni di gioco (volenti o nolenti, e' cosi', mi riferisco al topic sul realismo)...piu' realismo significa simulazioni piu' dettagliate, e quindi piu' azioni possibili, e quindi piu' tasti.
Tutto questo significa che i miei nipoti dovranno diventare delle piovre per poter videogiocare?
E allora, significa che il Jaguar ha fatto flop non tanto perche' faceva cagare, ma perche' il pad a millemila tasti era troppo in anticipo sui tempi? :lol:

[theblackpages]

Raibaz

E allora, significa che il Jaguar ha fatto flop non tanto perche' faceva cagare, ma perche' il pad a millemila tasti era troppo in anticipo sui tempi? :lol:

^_^

Nope. Secondo me, il trend attuale non mira al realismo. Non necessariamente, quanto meno. La questione, imho, va interpretata nella seguente maniera: il medium videoludico si evolve, ergo si evolgono le meccaniche della maggior parte dei titoli. Ergo, i sistemi di controllo, mediamente, divengono più intricati. Esempio. Nell'ambito piattaformico. Mia nipote giocava agilmente a Super Mario Bros versione Coin-op. Qualche anno dopo, mia nipote annaspava tentando vanamente di controllare un peramele sfaccettato (non soltanto nella resa cosmetica ^_^). Dopo qualche infelice tentativo, mia nipote ha abbandonato Crash Bandicoot alla polvere eterna dell'oblio. Preferisce giocare a Pang emulato grazie al MAME. Soltanto un tasto per giocare, you know... ^_^

[Raibaz]

Mah...a parte la questione realismo (su cui abbiamo opinioni diverse, e che cmq meriterebbe un topic a se'), credo che sulla complessita' dei sistemi di controllo la pensiamo allo stesso modo...cioe', che ogni genere ha una sua complessita' intrinseca che richiede piu' o meno tasti, ma che cmq in ogni caso, quello che crea veramente divertimento e' il bilanciamento tra il numero di azioni possibili e il numero di tasti...

Tra l'altro, il caso di tua nipote mi ha fatto venire un'altra domanda (ma quanto sono interrogativo? )
Posto che il trend e' diretto verso l'utilizzo di un numero di tasti sempre maggiore (e quindi, indirettamente, di sistemi di controllo piu' complessi), non si corre il rischio, portando all'estremo il ragionamento, di scoraggiare tutti i casual gamer (che sono la maggioranza del mercato) che non hanno voglia di tenere a mente millemila comandi diversi?

Una soluzione interessante a questo problema e' quella adottata, per esempio, da PES3 (sempre lui ): per segnare un gol insulso non ci vuole moltissimo, ma per fare calcio spettacolo bisogna avere alle spalle ore e ore di gioco

Il problema, quindi, e' un problema vecchio come il mondo: la taratura della curva di apprendimento in modo che il tutto risulti ne' troppo semplice ne' troppo incasinato.....il che, detto cosi', sembra facile, invece.....

[theblackpages]

Yep. L'abilità degli sviluppatori sta proprio in quello. Oltre al mai abbastanza lodato PES3, un altro caso che mi sovviene è la serie di Tekken: chiunque riesce a giocarci, ma solo i veterani fanno gioco-spettacolo e con due mosse ti fanno pentire di averli sfidati ^_^. Ad ogni modo, ho detto che le meccaniche mediamente sono divenute più complesse. Insomma, il causal gamer avrà sempre pancarrè per i suoi dentini fragilini.