Allan Savory e la desertificazione
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Visualizzazione risultati da 1 a 8 di 8

Discussione: Allan Savory e la desertificazione

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  1. #1
    Utente L'avatar di vince87
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    Allan Savory e la desertificazione

    ok ammetto di non saper manco come impostare il thread.

    vorrei condividere con voi questo video (durata 20 minuti e andrebbe visto tutto perchè merita ma se non avete tempo/voglia partite dal 15.00 fino a 16.30)

    “Desertificazione è un parolone che indica la terra che si trasforma in deserto”, così Allan Savory inizia il suo talk sommessamente potente. Ciò sta spaventosamente accadendo a circa due terzi delle praterie del mondo, accelerando il cambiamento climatico e instaurando il caos a livello sociale tra le tradizionali società pastorali. Savory ha dedicato la propria vita a fermare questo processo. Ora crede -- e il suo lavoro finora lo dimostra -- che un fattore sorprendente possa proteggere le praterie e anche risanare la terra degradata che una volta era deserto.
    http://www.ted.com/talks/allan_savor...te_change.html
    NOTA: ci sono i sottotitoli in italiano.

    parlando scientificamente, ha ragione?
    che ne pensate?
    Ultima modifica di vince87; 19-06-2013 alle 10:05:24

  2. #2
    kLLB^
    Ospite
    Citazione vince87 Visualizza Messaggio
    ok ammetto di non saper manco come impostare il thread.

    vorrei condividere con voi questo video (durata 20 minuti e andrebbe visto tutto perchè merita ma se non avete tempo/voglia partite dal 15.00 fino a 16.30)



    http://www.ted.com/talks/allan_savor...te_change.html
    NOTA: ci sono i sottotitoli in italiano.

    parlando scientificamente, ha ragione?
    che ne pensate?

    Nei commenti si trova questo

    http://www.slate.com/articles/life/f...break_anchor_2

    Ma in generale, non so a voi, ma gli allarmismi di ogni tipo hanno rotto le palle.

  3. #3
    Utente L'avatar di Sam Vimes
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    Quel video mi lascia perplesso. Sembra una soluzione semplice ad un problema complesso che non mette minimamente in discussione lo sfruttamento del territorio e i cosiddetti "deserti verdi", ma cerca piuttosto un modo un po' curioso per renderli sostenibili.

    Devo ammettere che non riesco a formarmi un' opinione definitiva in merito, anche dopo aver letto varie critiche al metodo Savory.

    Citazione kLLB^ Visualizza Messaggio

    Ma in generale, non so a voi, ma gli allarmismi di ogni tipo hanno rotto le palle.
    Non sorprende a nessuno che tu la pensi in questo modo.

    Sta di fatto che esiste una massiccia compagna di disinformazione sul tema (vedere il vecchio caso delle mail trafugate e la montatura che ne è stata fatta) mentre invece studi seri indicano che la situazione potrebbe essere anche peggiore rispetto quanto previsto da alcuni di questi odiosi catastrofisti (link che mi piace postare ad ogni occasione: http://www.newscientist.com/special/worse-climate ).

    Non credo che fare come gli struzzi e abbozzare di fronte a questi problemi, in nome del bene superiore del libero mercato (di cui conosciamo bene i miracoli), sia la soluzione.

    Ma purtroppo viviamo in un mondo in cui il potere politico ed economico se lo spartiscono in gran parte chi crede che sia l' ambiente a doversi piegare alle esigenze dei mercati del mondo globalizzato, perché tanto poi ci pensa la natura a ritrovare un proprio equilibrio.

    Ma anche fossero allarmismi: meglio prepararsi al "worst case scenario", che correre il rischio di trovarsi impreparati, dovrebbe suggerircelo il buon senso e l' istinto di autoconservazione.
    Perché non è che a madre natura interessa alcunché del global warming e della desertificazione e altri problemi correlati. Interessa a questa società umana così vulnerabile e refrattaria a certi grandi cambiamenti, abituata com' è (nella parte più industrializzata del mondo) a standard minimi di vita e che tanto necessita di un minimo di stabilità socio-politica per non finire a gambe all' aria tutta.

    Purtroppo il problema è davvero delicato, visto che entra in gioco non solo lo sfruttamento del territorio e l' inquinamento, ma anche il problema della sovrappopolazione (in before "Ma che dici? Non lo sai che da solo il Texas basterebbe per contenere l' intera popolazione mondiale?").

    Bisogna comunque anche stare attenti alle false soluzioni: ad esempio a una ipotetica corsa alla diffusione dei biodiesel e il susseguente espandersi delle piantagioni su vasta scala che darebbe un' ulteriore spinta al processo di deforestazione e desertificazione del pianeta.
    Ultima modifica di Sam Vimes; 19-06-2013 alle 13:33:36
    -Vimes si era straubriacato, ecco. Perché un mondo tutto distorto e sbagliato, come uno specchio deformante, tornava a fuoco soltanto se lo si guardava attraverso il fondo di una bottiglia.

    -Vimes non aveva mai apprezzato nessun gioco più complesso delle freccette. In particolare, gli scacchi l'avevano sempre infastidito. Era lo stupido modo in cui i pedoni partivano e si massacravano con i pedoni opposti, mentre i re se ne stavano a passeggiare senza fare niente, che gli aveva sempre dato sui nervi; se solo i pedoni si fossero alleati, e magari si fossero coalizzati con le torri, l'intera scacchiera sarebbe potuta diventare una repubblica in una dozzina di mosse.

  4. #4
    Il video lo vedrò quanto prima, comunque la desertificazione e l'erosione sono fenomeni da non sottovalutare. L'Africa subsahariana ne è particolarmente colpita perché la popolazione è povera ed è in aumento praticamente verticale *, quindi si sta autodistruggendo il territorio perché il loro tenore di vita non gli dà possibilità di avere un impatto con l'ambiente "sostenibile" (che è sempre da non leggersi alla lettera, neanche nei paesi del primo mondo).

    *
    Spoiler:
    Niger

    Sudan prima della guerra

    Ciad

    Mauritania

    Mali


    non sono allarmismi vani!
    La pazzia dilagherà... un giorno...

  5. #5
    kLLB^
    Ospite
    Citazione Sam Vimes Visualizza Messaggio
    Non sorprende a nessuno che tu la pensi in questo modo.

    Sta di fatto che esiste una massiccia compagna di disinformazione sul tema (vedere il vecchio caso delle mail trafugate e la montatura che ne è stata fatta) mentre invece studi seri indicano che la situazione potrebbe essere anche peggiore rispetto quanto previsto da alcuni di questi odiosi catastrofisti (link che mi piace postare ad ogni occasione: http://www.newscientist.com/special/worse-climate ).

    Non credo che fare come gli struzzi e abbozzare di fronte a questi problemi, in nome del bene superiore del libero mercato (di cui conosciamo bene i miracoli), sia la soluzione.

    Ma purtroppo viviamo in un mondo in cui il potere politico ed economico se lo spartiscono in gran parte chi crede che sia l' ambiente a doversi piegare alle esigenze dei mercati del mondo globalizzato, perché tanto poi ci pensa la natura a ritrovare un proprio equilibrio.

    Ma anche fossero allarmismi: meglio prepararsi al "worst case scenario", che correre il rischio di trovarsi impreparati, dovrebbe suggerircelo il buon senso e l' istinto di autoconservazione.
    Perché non è che a madre natura interessa alcunché del global warming e della desertificazione e altri problemi correlati. Interessa a questa società umana così vulnerabile e refrattaria a certi grandi cambiamenti, abituata com' è (nella parte più industrializzata del mondo) a standard minimi di vita e che tanto necessita di un minimo di stabilità socio-politica per non finire a gambe all' aria tutta.

    Purtroppo il problema è davvero delicato, visto che entra in gioco non solo lo sfruttamento del territorio e l' inquinamento, ma anche il problema della sovrappopolazione (in before "Ma che dici? Non lo sai che da solo il Texas basterebbe per contenere l' intera popolazione mondiale?").

    Bisogna comunque anche stare attenti alle false soluzioni: ad esempio a una ipotetica corsa alla diffusione dei biodiesel e il susseguente espandersi delle piantagioni su vasta scala che darebbe un' ulteriore spinta al processo di deforestazione e desertificazione del pianeta.



    http://www.economist.com/news/scienc...-gas-emissions

    Ma perchè invece di star qua a far gli allarmisti, non diamo prova concreta che siamo SOPRATTUTTO noi la causa di questo global warming, e che non sarebbe successo per fatti suoi?

    No davvero, perchè saran 30 anni che andiamo avanti con sta storia e ancora devo vederne uno solo degli effetti "disastrosi" di sta cosa.

    E conta che l'opinione della scienza in merito è andata, negli anni 70, da esser sicura che sarebbe arrivata un "era glaciale", poi successivamente al GLobal warming, e ora si parla ancora di climate change.

    Io sono uno skeptic e lo resterò fino al giorno dell'Apocalisse di sto mondo.

    Tu che soluzioni daresti a sta cosa?

    Il solare è talmente di successo che..

    http://www.ansa.it/web/notizie/canal...e_8887605.html

  6. #6
    Edmond Dantes L'avatar di Kane Connor
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    Sulla desertificazione ho constatato poco, ma sull'erosione chiunque frequenti stabilmente zone di mare, si sarà accorto della sparizione di kilometri di coste (spiagge e non solo) negli ultimi anni.

  7. #7
    Utente L'avatar di vince87
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    Citazione Kane Connor Visualizza Messaggio
    Sulla desertificazione ho constatato poco, ma sull'erosione chiunque frequenti stabilmente zone di mare, si sarà accorto della sparizione di kilometri di coste (spiagge e non solo) negli ultimi anni.
    no quello dipende da fattori geografici ben precisi e son "problematici" solo dal punto di vista umano.

    per esempio in ligura, specialmente le spiagge da imperia in poi, sono soggette ad erosione.
    dall'altra parte dell'italia tutta le spiaggie dell'emilia e del veneto sono in espansione.

    è tutta roba naturale.
    è come le alpi appena nate che da studi fatti pare arrivassero ad altezze comprese tra i 6000 e gli 8000 metri, nei milioni di anni si sono sgretolate ed hanno aumentato il terreno in germania, francia ed italia.

  8. #8
    Edmond Dantes L'avatar di Kane Connor
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    Citazione vince87 Visualizza Messaggio
    no quello dipende da fattori geografici ben precisi e son "problematici" solo dal punto di vista umano.

    per esempio in ligura, specialmente le spiagge da imperia in poi, sono soggette ad erosione.
    dall'altra parte dell'italia tutta le spiaggie dell'emilia e del veneto sono in espansione.

    è tutta roba naturale.
    è come le alpi appena nate che da studi fatti pare arrivassero ad altezze comprese tra i 6000 e gli 8000 metri, nei milioni di anni si sono sgretolate ed hanno aumentato il terreno in germania, francia ed italia.
    Non so, dove l'ho visto io (coste del Cilento), parliamo di mare più vicino di almeno 100 metri in 7 anni.
    Mi pare un fenomeno fin troppo rapido per essere naturale.

    Però non è il mio campo.

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