Ultimo giorno della campagna lanciata dal sindaco a favore
dei matrimoni omosessuali. Domani la parola ai giudici
San Francisco, coppie gay in coda
per potersi sposare in municipio
Trenta unioni l'ora. I dipendenti comunali hanno lavorato gratis
SAN FRANCISCO - Una lunga fila di aspiranti sposini in coda per la marcia nuziale. Centinaia di coppie hanno passato la notte davanti al municipio a San Francisco, aperto anche oggi eccezionalmente malgrado sia un giorno festivo, per poter ricevere i certificati di matrimonio. Un'occasione unica, valida solo per pochi giorni: per i matrimoni fra gay e lesbiche, questo potrebbe infatti essere l'ultimo giorno.
Domani, la magistratura potrebbe intervenire e porre un termine alla campagna di "disobbedienza civile" lanciata dal sindaco di San Francisco, Gavin Newsom, cominciata giovedì scorso con il matrimonio di Del Martin, 83 anni, e Phyllis Lyon, 79 anni, una coppia di lesbiche conviventi da oltre cinquant'anni. In pochi giorni sono stati richiesti e distribuiti migliaia di certificati di matrimonio.
Ieri erano talmente tante le coppie in coda che le autorità comunali sono intervenute per mandare via la gente. Gli uffici sono rimasti aperti tutto il lungo fine settimana, anche oggi che è una giornata festiva negli Usa (President's Day), così che potesse continuare la marcia nuziale di centinaia di coppie omosessuali provenienti da tutti gli Stati Uniti. San Francisco non esige che le coppie siano residenti per potersi sposare. I certificati di matrimonio sono simbolici, spiega il sindaco, e non apportano alcun vantaggio nelle questioni fiscali.
La festosa coda di gay e lesbiche continua a essere seguita dalle tv all news. Non c'è eco di incidenti di sorta. Da giovedì a tutto ieri, il Comune ha già accettato di officiare ben oltre un migliaio di matrimoni civili di coppie formate da persone dello stesso sesso. E il numero crescerà nelle prossime ore. Mancano, per ora, cifre precise.
La risposta dei gay d'America all'invito del neo sindaco Gavin Newsom di sposarsi a San Francisco nel giorno di San Valentino è stata eccezionale (e sicuramente superiore alle previsioni). Ma è stata eccezionale anche la reazione della gente di San Francisco: circa 200 dipendenti comunali hanno accettato di lavorare senza paga per soddisfare le domande di certificato di matrimonio nel lungo fine settimana.
Il ritmo di erogazione dei documenti è stato fino a dieci volte superiore al consueto: da una trentina di licenze di matrimonio al giorno a più di una trentina all'ora. Gli oppositori dei matrimoni omosessuali dovranno aspettare fino a domani, quando i tribunali riapriranno, per ottenere un'ingiunzione contro l'emissione di certificati alle coppie gay.
I neo-sposi omosessuali rischiano d'incontrare vari ostacoli alla ratifica delle loro unioni: un matrimonio celebrato in sede comunale deve essere registrato all'anagrafe statale e una legge referendaria adottata in California nel 2000 prevede il riconoscimento solo dei matrimoni tra un uomo e una donna. Inoltre, molti Stati e molti Comuni contesteranno, è probabile, i documenti rilasciati da San Francisco.
http://www.repubblica.it/2004/b/sezi...francisco.html