Silent Hill 3

Solo qualche mese fa abbiamo conosciuto Silent Hill e i misteri che questa lugubre cittadina americana cela sotto la sua fitta coltre di nebbia, scoprendo gli angoscianti retroscena del passato coniugale di James Sunderland (il protagonista di Silent Hill 2), e ora Konami ci propone già un nuovo tuffo nel terrore con il terzo capitolo della famosa serie. Grazie ad un’esemplare opera di conversione, infatti, i due giochi sono stati egregiamente ottimizzati per pc, permettendoci di provarli entrambi in un tempo relativamente breve.
Ma passiamo ad esaminare più profondamente questo survival-horror, cominciando dall’aspetto che più di ogni altro salta subito agli occhi di ogni videogiocatore quando comincia un nuovo titolo: la grafica. Aggirandoci per gli stretti corridoi e le oscure stanze che visiteremo nel corso di questa avventura, non potremo fare a meno di notare la qualità del lavoro svolto dagli sviluppatori: ogni tipo di ambiente ci stupirà per il livello di dettaglio e, sebbene alcune zone siano un po’ spoglie, non ce ne accorgeremo neppure grazie all’inquietante atmosfera che il gioco riesce perfettamente a ricreare e alla costante sensazione di pericolo che proveremo. Passeremo da un supermercato ad un ospedale, da un edificio abbandonato a una metropolitana, con scenari sempre nuovi e spaventosi che ci terranno sempre al massimo della tensione. I filmati, caratterizzati da dialoghi ben studiati e abbastanza profondi e da uno splendido doppiaggio in inglese (peccato per la pessima traduzione dei sottotitoli in lingua madre), sono realizzati con la stessa grafica del gioco, che in queste occasioni dimostra tutte le sue potenzialità, grazie, in particolare, ad un’animazione facciale incredibilmente realistica: vedremo i muscoli del viso dei personaggi contrarsi e rilassarsi in maniera sorprendente, permettendo loro di accompagnare i discorsi con le espressioni che effettivamente ci aspetteremmo di vedere assumere da una persona in carne e ossa. Durante questi filmati, inoltre, potremo apprezzare la bellissima colonna sonora del gioco, che non sfigura nemmeno se paragonata a quella di un film. In effetti, l’esperienza costituita da Silent Hill 3, con tutte le sensazioni che esso riesce a suscitare, è davvero paragonabile a quella di un vero film horror.
Come non citare poi, parlando di Silent Hill, i famosi passaggi di dimensione… Dopo aver esplorato un edificio, la giovane protagonista, Heather, avrà un lancinante mal di testa oppure sverrà in seguito ad un evento scioccante; quando si sarà ripresa, il mondo intorno a lei sarà orribilmente cambiato, e pur trovandosi nello stesso luogo di prima stenterà a riconoscerlo a causa della mutazione subita dagli ambienti. Tutto quanto assumerà un look decisamente marcio e sanguinolento, e dovremo farci strada attraverso impossibili costruzioni ripugnanti che sembrano pulsarci intorno, combattendo con feroci creature informi che paiono uscite dalla mente di un folle. Quando poi i muri inizieranno a sanguinare “in tempo reale”, la sensazione di camminare in un delirio sarà fortissima. La povera piccola Heather, oltre a subire questa violenza psicologica, dovrà anche affrontare il pericolo materiale rappresentato dai mostri: alcuni di essi saranno grossi e lenti, quindi facili da abbattere, mentre quelli più rapidi costituiranno degli avversari ostici, contro i quali la nostra eroina potrà servirsi della parata, una nuova mossa introdotta in SH3 che ci riparerà dai loro attacchi. Sono presenti anche dei boss di fine livello, per i quali sarà bene risparmiare le preziose munizioni per le armi da fuoco, che ci verranno fornite con molta parsimonia per tutta la durata del gioco. D’altra parte non mi sembra una buona idea combattere con uno spaventoso verme gigante armati di un ridicolo tubo di ferro… Restando in quest’ambito, pare che la Konami nel suo nuovo lavoro abbia voluto privilegiare gli scontri rispetto agli enigmi, che saranno piuttosto rarefatti nel corso della nostra avventura, ed è soprattutto questo approccio più combattivo che rende SH3, a mio avviso, leggermente inferiore al capitolo precedente, nel quale invece era necessario riflettere maggiormente per superare alcuni passaggi. Continuando il confronto fra i due titoli, bisogna considerare che la trama di SH2 era molto più introspettiva e si basava sulla vicenda personale del protagonista, cosa che ha permesso un grande approfondimento psicologico di tutti i personaggi, presente solo in parte nel suo successore, che si distingue comunque per un’interessantissima storia ricca di riferimenti teologici e religiosi, alla scoperta del passato di Heather e del suo destino. Purtroppo la trama si intreccia con quella del primo episodio, mai apparso su pc, per cui è consigliabile averlo giocato su playstation per una piena comprensione degli eventi, nonostante l’esperienza risulti godibilissima e accessibile anche non conoscendo la vicenda di Harry Mason. Scorrendo le numerose opzioni di SH3, ne noteremo una chiamata “effetti sonori”: attivandola vedremo che l’immagine risulta “sporca”, come se ci fosse un’interferenza che disturba lievemente la visualizzazione. Questa è una delle caratteristiche che contribuiscono a rendere unica la saga della Konami. All’inizio probabilmente storceremo il naso, ci sembrerà solamente un effetto fastidioso e vorremo disattivarlo, ma in breve tempo ci abitueremo e ci accorgeremo che grazie a questo “rumore di fondo” l’immagine diventa più realistica e sfumata, contrastando la grafica fredda e spigolosa classica del pc, e si ha quasi la sensazione che ogni cosa assuma un aspetto ancor più paranormale e corrotto. Ritornando appunto alla grafica, è bene tener presente che il gioco da il meglio di sé quando il rendering supera la risoluzione di 1024x1024, anche se a livelli così elevati serve un sistema veramente potente per non pregiudicare la fluidità delle animazioni. Spesso il frame rate cala drasticamente anche a causa del fantastico sistema di illuminazione, che con la nostra fidata torcia ci permette di creare ombre dinamiche assolutamente realistiche. Infine, consiglio di utilizzare un gamepad per controllare al meglio il movimento della protagonista, che con tastiera e mouse talvolta può risultare un po’ macchinoso, lieve difetto, questo, accentuato anche da una gestione non perfetta delle telecamere, che riprendono l’azione da punti a volte scomodi.

Insomma, se volete vivere un’esperienza da incubo senza schiodarvi dalla scrivania e avete già provato il capitolo precedente, comprate Silent Hill 3 senza esitazioni, un gioco bellissimo ricco di spunti interessanti e macabri tocchi di classe. Proverete forti emozioni che ricorderete per molto tempo.



+ Atmosfera incredibile
+ Fa davvero paura!
+ Impatto audio-visivo fantastico

- Combattimenti monotoni
- Trama inferiore a SH2
- A tratti esagerato


VOTO: 8