Il caso Mundy- Storia Noir
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Discussione: Il caso Mundy- Storia Noir

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    Il caso Mundy- Storia Noir

    Il caso Mundy - Storia Noir

    Andry Fox era l’unico investigatore di una piccola cittadina francese. Egli era un talento incompreso da tutti poiché in quella piccola cittadina francese, da quando lui lavorava, non era mai avvenuto un omicidio o un caso interessante, che mettesse in luce le sue doti naturali di investigatore. Un giorno però una donna di nome Laura si presentò alla porta del suo piccolo ufficio facendogli una richiesta che egli non seppe rifiutare. La donna gli aveva chiesto di ritrovare il suo amante Mundy che doveva essere arrivato in città da qualche giorno, ma che non si era ancora fatto vivo. Andry si diresse verso il porto dove incontrò il comandante della Milka, l’unica nave che era arrivata in porto. Gli chiese se egli avesse visto un uomo molto strano. Il comandante rispose in modo negativo, ma disse che anche un altro uomo, di cui non aveva visto il viso, aveva fatto la stessa domanda. Andry prese il suo amato taccuino ed annotò tutto, ora aveva un indiziato in più che si presentava avvolto da un alone di mistero. Il nostro investigatore decise di andare a casa della donna chiamata Laura, la quale viveva in una grande villa molto distante dal piccolo villaggio. Fox chiese alla donna se possedeva una foto di Mundy, la donna gliela porse e adducendo ad un precedente e non meglio precisato impegno lo invitò ad uscire. Come tornò nel suo ufficio vide che la porta era stata scassinata, entrando scorse un ombra vicino alla sua scrivania, apparteneva ad un uomo di nome Pavel Darkosky. Lo sconosciuto presentò un documento da cui l’investigatore potè vedere che l’uomo che aveva di fronte era un immigrato polacco e stranamente il passaporto che si trovava nelle mani non aveva il visto francese. L’investigatore decise di chiudere un occhio, e si preparò ad ascoltare il nuovo venuto. Il polacco gli chiese di trovare una ballerina di nome Therma, la sua fidanzata. Fox accettò l’inacarico ed annotò il signor Darkosky nel suo taccuino, stupito di vedersi affidare due casi in un intervallo di tempo così breve. L’investigatore scoprì qualche giorno dopo che la donna in questione lavorava in un pub malfamato dei bassifondi francesi come ballerina spogliarellista professionista. Il locale nel quale la donna lavorava era chiamato “La perla nera” ed era il ritrovo di numerosi spacciatori e di malavitosi per lo più delle volte ubriachi. Il locale, quando arrivò il signor Fox era completamente vuoto il proprietario apparve improvvisamente dalla porta sul retro, probabilmente era andato a trattare qualche chilo di cocaina con qualche spacciatore che frequentava regolarmente quel posto. Fox si accorse subito che il proprietario del locale era sotto effetto della droga che probabilmente aveva preso nel retro. Approfittando del momento di debolezza del gestore, Fox chiese informazioni sulla signorina Therma, sul polacco che la ricercava e infine sulla misteriosa signora Laura. Egli non diede alcuna informazione utile, Andry si diresse allora verso i camerini, qui trovò la signorina Therma. La donna non fece buona impressione all’investigatore, forse anch’essa era sotto effetto di qualche stupefacente. Andry le chiese del polacco, ma la donna gli rispose che non voleva avere niente a che fare con lui. Il signor Darkosky era stato il suo ragazzo ma lei aveva rifiutato la sua proposta di matrimonio, scatenando la sua ira. La signorina Therma disse che il polacco l’aveva picchiata proprio nel camerino dove lui stava annotando tutto ciò che la donna gli stava referendo. Evidentemente il polacco, sapeva molto bene che la donna lavorava in quel locale. Ma allora come mai aveva richiesto l’aiuto di Fox? L’investigatore fece cadere involontariamente e distrattamente la foto di Mundy dal suo taccuino, foto che la donna raccolse e che appena vide la fece trasalire facendogli uscire di gola un urlo strozzato. La donna era visibilmente in preda ad uno stato di terrore. Dopo qualche tempo Therma si riprese, ed ancora ansimando, riferì all’investigatore che l’uomo in questione l’aveva violentata, in un quartiere lì vicino e che i poliziotti erano riusciti a fermarlo ed a metterlo in cella, dopo la denuncia della donna. Naturalmente l’investigatore Fox si stupì molto del fatto e chiese da quanto tempo Mundy era stato incarcerato. Seppe che Mundy era in gattabuia da una settimana. Allora Mundy non era mai salito sulla Milka? Come mai Laura non sapeva dell’incarcerazione di Mundy? Sicuramente qualcosa non quadrava, decise di raggiungere la prigione il giorno dopo. Tornando al suo ufficio trovò che il polacco era ritornato, decise che anche lui doveva essere sottoposto ad un interrogatorio. Gli chiese di Mundy, e il polacco gli rispose che l’aveva visto un paio di volte, ma che non aveva mai avuto occasione di parlare con lui. Fox chiese al signor Darkosky, l’indirizzo nel caso avesse bisogno di parlare con lui. Pavel gli diede l’indirizzo del posto in cui lavorava. Il polacco era un grande pittore e faceva numerosi quadri falsi, che spacciava per veri. Il giorno dopo verso le cinque del pomeriggio Fox si diresse verso la prigione ed entrò di nascosto spaccando la fragile finestra del posto di guardia. I secondini erano assenti, evidentemente era l’ora dello spuntino. Prese le chiavi e si addentrò nella cella di Mundy, e come entrò vide il suo corpo orribilmemente squarciato appeso per i piedi al soffitto. Era stato legato a testa in giù cosa molto insolita. Il mistero si infittiva. Come mai Mundy era stato ucciso? E come mai a testa in giù? Nel frattempo le guardie tornarono al loro posto dopo la pausa, e Fox fu trovato nella cella con il cadavere lì vicino. Era il sospettato numero uno ma fu rilasciato, dietro versamento di una cauzione, perché non vi era la certezza assoluta che fosse lui l’assassino. Andry Fox stava impazzendo. Era al centro di una storia incredibile, che girava intorno a lui, ed era consapevole che solo lui poteva dipanare la matassa di quel mistero. Per ora poteva solo continuare ad indagare, e le sue ricerche potevano partire solo dalla donna chiamata Laura, che non riusciva a credere all’incarcerazione ed alla successiva morte di Mundy, e solo dal polacco Pavel, gli unici due che potevano vantare un passato poco pulito. Qualche giorno dopo la salma di Mundy fu portata al cimitero. Durante la sepoltura Fox ebbe modo di osservare prima e di conoscere poi il becchino, un uomo molto oscuro. Egli riconobbe dalla foto del manifesto funerario Mundy e disse all’investigatore che lo aveva già visto nel cimitero intento a scoperchiare una tomba. Fox si chiese cosa facesse un uomo come Mundy in un cimitero intento a profanare una tomba. La cosa appariva più strana ed inquietante di quello che poteva sembrare. Anche il becchino probabilmente era un indiziato poiché anche lui, come Fox scoprirà più tardi dalla lettura dei rapporti della polizia messi a disposizione da un agente amico, amava sostare nei quartieri più malfamati del villaggio, ed inoltre conosceva molto bene il polacco, anzi aveva anche lavorato per lui. Il becchino spiegò all’investigatore che incorniciava i quadri falsi del polacco fino a due anni fa, quando fu cacciato dal falsario che cercava a suo dire una pausa di riflessione. Trovandosi senza alcun tipo di lavoro, onesto o disonesto che fosse, da svolgere si vide offrire dalla direzione del cimitero l’incarico di becchino, incarico che molte persone avevano rifiutato. Fox chiese al becchino se conosceva la signora Laura. Il becchino rispose negativamente la signora Laura non era presente al funerale di Mundy. Insolito! Il detective si diresse verso la casa di Laura, arrivato bussò alla porta che gli fu aperta dalla signora e dopo i soliti convenevoli prese il suo taccuino ed iniziò l’interrogatorio. Non ebbe molte spiegazioni sulla sua mancata presenza al funerale di Mundy, e quando le chiese se era al corrente che Mundy avesse cercato di profanare una tomba nel cimitero in cui fu poi sepolto, notò nella donna una certa inquietudine ed un certo turbamento. Fox notando l’imbarazzo della donna fece più serrato il suo interrogatorio, e alla fine Laura crollò. La donna spiegò che Mundy faceva parte di una setta segrata, dedita al satanismo ed alla celebrazione di messe nere. Mundy sempre a corto di denaro per far fronte alla sua vita dissipata, aveva deciso di rubare il tesoro della setta. Scoperto dopo qualche tempo, fu minacciato di morte da alcuni emissari della setta se non avesse restituito il denaro rubato. Denaro che la sua vita sregolata gli aveva già fatto perdere. Decise allora, una rapina alla locale banca, in tal modo avrebbe restituito il maltolto alla setta, una cattiva azione per sanare un’altra cattiva azione. A colpo avvenuto, ritrovandosi tra le mani un’ingente quantità di denaro, la banca prima della rapina era colma di depositi, decise di tenere il bottino per sé, e lo nascose nella tomba della fondatrice della setta, morta alcuni anni prima, nel locale cimitero. Laura, nel corso dell’interrogatorio di Fox, aggiuse che Mundy le aveva porposto di fuggire insieme con tutto il bottino frutto della rapina gabbando in tal modo la setta segreta. Il mezzo di trasporto ideato per la fuga fu trovato nella Milka. Sfortunatamente per Mundy però la polizia lo arrestò, in base alle accuse di Thelma, questo comprometteva i suoi piani di fuga. Laura all’oscuro di questi fatti pensò che probabilmente il bastardo volesse fuggire da solo con l’ingente somma di denaro. E quanto a Fox, cosa avrebbe dovuto fare un buon investigatore a questo punto? Raccontare tutto alla polizia? No di certo! Si recò al cimitero a mezzanotte, poiché a quell’ora il luogo era completamente deserto. Le numerose tombe confondevano il detective, che stava cercando quella dove Mundy aveva nascosto la refurtiva. Ad un tratto la vide. Effettivamente aveva molto poco di cristiano, nessuna croce, nessun riferimento ad altri simboli cristiani, nessun simbolo che richiamasse ad una vera fede, insomma una tomba atea. Prese il badile del becchino che aveva raccolto all’entrata del cimitero, e iniziò a scavare. Scoperchiò la bara e la trovò vuota, il cadavere era stato rimosso ed anche la refurtiva era sparita. Al centro della bara si trovava depositato un libro. Probabilmente era la “bibbia” della setta. Sfogliandola trovò l’illustrazione di un morto squarciato ed appeso a testa in giù. Il mistero si faceva sempre più fitto. Troppe persone oramai erano a conoscenza della setta e l’assassino o gli assassini potevano tornare a colpire. Il giorno dopo il corpo di Laura era stato trovato cadavere nella sua casa squarciata ed appesa per il soffitto a testa in giù. Il detective brancolava sempre più nel buio, decise di far visita al polacco anche se per Fox, a quel punto dell’indagine, i nessi tra Pavel e la setta erano pochi. Il signor Darkosky non era in casa per cui Fox si recò nella casa della signorina Thelma. La casa era avvolta da un silenzio spettrale, furtivamente si avvicinò ad una finestra illuminata ed attraverso i vetri vide la signorina Thelma ed accanto a lei il cadavere squarciato del polacco appeso per i piedi al soffitto. Fox chiamò la polizia da una vicina cabina telefonica. Poco dopo l’assassino era in carcere nelle mani della giustizia. Solo più tardi scoprì che Thelma non era il vero nome della donna, bensì era il nome della fondatrice della setta, probabilmente morta per mano sua, e di cui lei aveva preso l’identità. Naturalmente tutte le persone uccise facevano parte della setta Mundy incluso. Qui di seguito viene riportato il verbale del caso Mundy curato dal detective Fox: La donna di nome Laura, il pittore di nome Pavel, il malfattore di nome Mundy e la finta Thelma (il cui vero nome era Elen ) seguita dalla vera Thelma fondarono una setta cinque anni addietro. Il signor Mundy si trovò ad un certo punto in gravi situazioni economiche, così rubò il tesoro della setta, scoperto promise la restituzione dello stesso in breve tempo. Rapinò una banca, ed invece di sanare il debito che aveva con gli adepti della setta decise di tenere per sé il denaro della rapina, nascondendolo nella tomba della fondatrice della setta che era stata uccisa pochi giorni addietro per mano di Elen che voleva subentrarle a capo della setta. Mundy rivelò i suoi piani a Laura, che diventò la sua amante al solo scopo di sottrargli il bottino. Sfortunatamente Mundy fu arrestato dalla polizia per la denuncia di Elen (denuncia si scoprirà poi basata su accuse false) che aveva scoperto la truffa di Mundy e che voleva immediatamente la restituzione della refurtiva. Accertata la scomparsa di Mundy Laura si rivlolse a Fox per rintracciarlo. Fox trovò Mundy ucciso in prigione, dopo che questi si scoprirà poi aveva rivelato prima di essere ucciso ad Elen il nascondiglio della refurtiva. In seguito Elen uccise Laura ed il signor Darkosky, usando il macabro rituale di legare le sue vittime a testa in giù dopo averle squarciate, seguendo le indicazioni espresse nella “bibbia” della setta che intendeva punire così i traditori e gli infami. Due anni dopo Elen si suicidò impiccandosi nella propria cella. Il giorno dopo la conclusione del caso l’investigatore Fox si recò al porto per vedere la Milka salpare. E così per molti anni ancora, ogni anno Fox si recava al porto per veder partire la Milka pensando cosa sarebbe successo se Mundy fosse partito subito con il suo denaro lasciando tutti senza un soldo. Forse molte persone non sarebbero state uccise. Forse Mundy avrebbe condotto una vita migliore e forse il nostro investigatore non avrebbe potuto vivere l’unica avventura della sua vita. Credo seriamente che l’investiagtore Andry Fox debba molto ad ogni singolo personaggio di questa storia poiché ognuno di questi personaggi ha contribuito allo svolgersi di una grande avventura che per lui probabilmente sarà anche l’ultima.

    Ogni riferimento a persone o fatti realmente esistiti è puramente casuale.

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  2. #2
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    Bella. Bella storia, bravo master.
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  3. #3
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    GRAZIE LA HO PORTATA COME COMPITO D'ITALIANO
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  4. #4
    masterofmetal2

    GRAZIE LA HO PORTATA COME COMPITO D'ITALIANO
    Bellissima storia, scommetto che avrai preso nove!!
    La pazzia dilagherà... un giorno...

  5. #5
    Gibson SG Don't Be Afraid L'avatar di masterofmetal2
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    diciamo ch sto aspettando il voto
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