La storia di psm
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Discussione: La storia di psm

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  1. #1
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    La storia di psm

    Raga, questa storia è postata anche su contact, ma volevo sapere se a voi piaceva.... buona lettura.


    2004 agosto ore 24.35:
    Gianluca Loggia non riesce proprio a dormire, l’inviata Sonia a causa di uno sciopero
    dei piloti di aerei di linea non può tornare in italia e consegnare il suo servizio alla
    redazione lasciando delle pagine vuote sulla rivista.
    Per evitare un ondata di commenti negativi sul suo mensile decide di riempire le pagine
    con una storiella sentita tempo prima.
    Armandosi di carta e penna inizia a scrivere:
    Tanti anni fa quando ancora non c’era il rasoio e i barbieri non ti facevano pagare circa
    10 euro a shampo, in un luogo ora fatto di cemento nasceva un nuovo regno.
    Non un regno qualsiasi ma un regno dove l’uguaglianza e la libertà erano diritti di tutti.
    La popolazione dedicava la giornata interamente al lavoro e alla costruzione, persino il loro capo dava una mano e più il tempo passava e più la cittadina si ingrandiva.
    Da villaggio passarono a città e poi persino impero. Costruirono anche un grande castello che sorgeva su delle verdi colline abitato dalla casta più alta e dal loro capo che sarebbe stato nominato giorni avanti re.
    Il regno di Sole, il loro capo, sembrava destinato all’eternità ma la sua natura pacifista e la mancanza di un esercito che potesse difenderlo non passarono inosservati ed un gruppo di guerrieri fanatici e malvagi decisero di attaccare.
    A capo di questo esercito vi era un uomo alto forte e vigoroso, il suo nome, giopep, era famoso quanto la folta capigliatura che cadeva sull’ armatura nera come la sua anima, e al suo fianco Sonia, una meravigliosa quanto spregevole donna dai poteri magici.
    L’incoronazione di Sole era ormai prossima e nel castello tutti aspettavano con impazienza il momento.
    L’ingresso alla sala era aperto a tutti e nel caos nessuno notò la presenza di un uomo il cui volto era nascosto dal cappuccio del mantello. Improvvisamente entrò, accompagnato da un sottofondo di trombe, Sole che, dopo aver salutato la folla, si diresse su un piedistallo, ci salì sopra ed iniziò il suo discorso di apertura:
    <<Compagni, fratelli, grazie per essere venuti così numerosi e prima che io venga nominato vostro re, voglio che sappiate che oggi non festeggeremo la corona che si poserà sulla mia testa, ma la nascita di un nuovo regno che….>> le sue parole insieme ai cuori dei presenti si fermarono nell’istante in cui un uomo armato di spada salì sullo stesso piedistallo del neo-re.
    Il povero Sole non potè fare altro che chiedere l’identità di costui che, scoprendosi il viso e mostrando l’armatura rispose prontamente: <<Il mio nome è giopep….>> schioccò le dite e immediatamente come per magia comparvero dei soldati armati di balestre. <<… e da oggi in poi io sarò il vostro re e tutto cambierà. Conducete il buffone alle prigioni>>. I soldati rimasero un attimo incerti su chi dovessero arrestare, il povero re o lo stesso giopep. << Arrestate Sole idioti!!!!>> urlò il guerriero. <<e in quanto a voi>> aggiunse alla folla ormai sconvolta <<domani saranno scritte le nuovi leggi, potrete consultarle, senza lamentarvi naturalmente, presso il municipio domani alle 12.00 in punto>>. Dopo queste parole, scese dal piedistallo e si sedette sul trono.

    Quella sera, nella taverna si riunirono i capi famiglia più importanti per decidere sul da farsi. I loro volti erano evidentemente preoccupati e ognuno di loro tentava, alzando di volta in volta il tono della voce, di esporre la propria idea. <<come può essere successa una cosa simile>> urlavano alcuni, <<sarebbe meglio arrendersi ai loro voleri>> gridavano altri, ma improvvisamente, nel chiasso, un frate con calma, prese a parlare: <<signori, per favore, calma, siamo gente civile e per la maggior parte istruita, e sono certo che riusciremo a raggiungere una soluzione.>>
    La riunione si svolse fino a tardi e dopo di essa, i partecipanti si ritirarono nelle loro case.
    Il giorno seguente alle 12.00 in punto, affissa alla porta del municipio, vi era una pergamena. Sopra vi era scritto con inchiostro rosso:

  2. #2
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    // Per evitare, per voi, spiacevoli conseguenze con la pattuglia di vigilanza vi consigliamo di rispettare le seguenti leggi:
    1- Servire incondizionatamente il vostro re giopep, qualunque cosa accada.
    2- Non lasciare la città senza il permesso.

    Sinceramente El gugliauser, capitano di vigilanza //

    Nel giro di 10 minuti tutta la città lesse la pergamena ma solo un giovane osò commentare.
    Staccò dalla porta la pergamena e la strappò in mille pezzi. <<Questo è quello che penso di giopep e il suo esercito del terrore, non servirò mai un falso re!>> le grida del giovane echeggiarono per la piazza ed attirarono una pattuglia composta da tre soldati a cavallo, che armati di spade, gli si avvicinarono: <<bene, bene, bene ragazzo le tue azioni ti hanno fatto vincere un bel tour panoramico delle prigioni>>. I 3 scesero dai loro destrieri e velocemente circondarono il ragazzo.
    Il suo odio era tale che le gambe erano paralizzate, stringeva i pugni e il suo sguardo lo faceva sembrare invincibile, <<scappa figliolo>>, urlarono un gruppetto di persone che si erano avvicinate. Quasi svegliato da una trance il giovane si scagliò contro il più smilzo dei tre soldati, lo spinse a terra e scappò.
    <<Dobbiamo prenderlo, presto ai cavalli>>. L’inseguimento in realtà non durò molto, infatti appena svoltò l’angolo, il ragazzo fu letteralmente placcato da due uomini e velocemente trascinato dentro una porticina.
    <<Ma chi siete? Che fate? Non si vede nulla…>> <<Zitto scemo.>>, <<bella pensata quella di strappare le leggi>> riprese l’altro <<… segui la parete e attento alla testa. Tra pochi metri ci presenteremo>>.
    Qualche passo dopo arrivarono alla fine dell’ tunnel. Uno dei due abbasso una leva ben nascosta. Dopo qualche secondo la parete si spostò lateralmente liberando il passaggio e facendo entrare una luce che abbagliò il nostro giovane protagonista.
    Quando le sue iridi si abituarono alla luce si ritrovò al centro di una stanzetta.
    Quando si voltò, vide finalmente le facce dei due che si presentarono.
    Il più alto tra loro era un certo Morpheus e l’altro, al momento impegnato a richiudere il passaggio coperto da una alta libreria, Desangre.
    Questo ultimo disse: << Ora noi dobbiamo andare. Tu rimani qui, tra poco avrai visite>>.
    Aprirono la porta di fronte alla libreria e la rinchiusero. Il ragazzo rimase per qualche minuto ad osservare la stanza che sembrava utilizzata da ufficio, infatti vi erano scaffali di legno con dei documenti e una scrivania. Il suo osservare fu interrotto dall’ingresso nella stanza di un frate. <<Buon giorno caro, il tuo nome?>> disse allungando la mano verso il giovane, che rispose << U… Ualone piacere>>. <<Piacere mio figliolo, il mio nome è Corfola>>. Il frate si diresse alla scrivania e ci si sedete. <<prego, siediti qui Ualone>>.
    Lui fece come ordinatogli e si sedette di fronte e disse subito: <<perché mi avete salvato?>>. Corfola sorrise, <<arrivi subito al punto eh? Comunque non c’è un motivo preciso, i miei uomini ti hanno visto in difficoltà e ti hanno salvato… a proposito mi hanno detto che non li hai nemmeno ringraziati>>. <<è vero… me ne sono dimenticato… ma che genere di posto è questo? Cosa fate?>>.
    Il frate si alzo dalla sedia:<< Questa è una semplice parrocchia, anzi ex parrocchia, ora in questo loco non si pratica quasi più la funzione originaria. Seguimi>>.
    Gli fece visitare la parrocchia e per ultima la cripta dove vi era in corso una riunione.
    <<Abbiamo deciso, caro ragazzo, di formare un gruppo di resistenza aperto a tutti coloro che non vogliono essere sottomessi da quei viscidi barbari. Per un bel po’ di tempo questa chiesetta non desterà sospetti, almeno credo.>> Appena finita la frase con grossa voce chiese ai presenti che cosa avessero concluso dalla riunione. Uno di loro rispose: <<Ancora nulla signore non…>> la sua frase fu interrotta da quella di un ragazzino che disse: <<io, io ho qualcosa da dire>>, <<vieni qui vicino bimbo in modo che io possa conoscere meglio la tua idea e il tuo nome>>
    Il ragazzo con un pochino di imbarazzo si avvicinò al frate ed estrasse dalla sacca una scatola rettangolare nera. <<il mio nome è Chibi… volevo mostrarvi la mia nuova

  3. #3
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    invenzione. L’ho chiamata “la stazione del divertimento”. Collegando questa meraviglia ad uno specchio potremo guardare ed interagire con dei personaggi di fantasia>>.
    <<E tu credi che possa servirci a qualcosa questa scatola di latta?>> il frate stizzito e irritato prese l’invenzione del bambino e la gettò a terra. <<vai a studiare Chibi che è meglio>>.
    <<Posso dire la mia?>> chiese Ualone <<non ancora,>> ribatté severo il frate <<aspetta il tuo turno per favore. Stavi dicendo Skulz?>>. <<Niente signore stavo solo dicendo che siamo ancora pochi per affrontare dei guerrieri esperti ed armati come loro>>.
    <<Posso adesso?!, Per prima cosa vorrei unirmi a voi se non vi dispiace…avevo intenzione di proporre un attacco, ma dalle informazioni di Skulz, proporrei di reclutare più gente possibile. Potremo usare dei volantini da distribuire ecc.>>
    Tutti nella stanza iniziarono a commentare rumorosamente la sua idea e Corfola, avvicinandosi al ragazzo, disse: <<si potrebbe fare… ma secondo me dovrebbe essere un azione più silenziosa…>>.
    Dopo qualche istante di riflessione, si voltò verso Skulz: <<ragazzo forse ho la soluzione, vieni nel mio ufficio tra 20 minuti per preparare i volantini>> e poi rivolgendosi di nuovo a Ualone: <<sarai stanco… sarà meglio che oggi tu dorma qui.
    Ci sono dei letti nella stanza accanto…>>.
    La riunione terminò cinque minuti dopo e tutti quanti se ne andarono.
    Correvano circa le 9.00 quando Ualone fu svegliato dal suonare delle campane.
    Il ragazzo si alzò dal letto e si diresse prima verso l’ufficio ma non vi era nessuno, poi udì di una specie di bisbiglio.
    Seguì il rumore sino alla sala di funzione e notò che dentro essa vi erano circa 200 persone che ascoltavano la messa predicata dallo stesso Corfola.
    <<Ed ora il canto finale>> disse a gran voce il frate ai fedele e intonando la famosa cantilena iniziò: <<… Io frate Corfola vi dico che dobbiamo ribellarci agli invasori… AMEN… e per farlo dobbiamo essere tutti uniti…AMEN… le istruzioni per il piano sono nel vangelo che vi sarà distribuito alla fine della funzione…AMEN… nessuno è obbligato a partecipare ma più siamo e meglio è…AMEN… e vi prego di non parlare di questo apertamente per non destare sospetti…AMEN.>>
    Fermandosi qualche secondo per riprendere fiato perduto riprese: <<La messa è finita andate in pace dopo la distribuzione dei vangeli>>.
    La sala si svuotò poco dopo e tutti i membri della resistenza compreso Ualone andarono a congratularsi con Corfola.
    <<e bravo Corfy>> dissero tutti in coro. Ualone aggiunse ridendo:<<visto che la sala non era sorvegliata da guardie non potevi semplicemente dirlo normalmente?!>>
    <<si certo…>> disse il frate <<... ma ho preferito dirlo cosi>>.
    <<ma in cosa consiste il piano?>> <<beh, caro Ualone, vieni nel mio ufficio che ti spiego tutto.>>
    Qualche ora più tardi, nella guardiola del castello del povero Sole, giunse una lettera anonima, un soldato la raccolse e di corsa la portò dal suo destinatario, Giopep.
    <<signore è arrivata una lettera indirizzata a vossia.>> disse il soldato a Giopep che rispose: <<bene soldato poggiala pure su quel tavolo…grazie ora puoi andare>>.
    Il soldato dopo aver posato la lettera fece il saluto e se ne andò.
    Riprese a parlare Giopep:<<allora, di cosa stavamo parlando mia cara?>>.
    Sonia come per magia apparve all’improvviso nella stanza:<< della tua bellezza, della tua forza e del tuo valore mio signore>>.
    <<ah ah ah ah ah ah è vero… certo che noia questo posto, niente ribellioni niente guerre niente di niente… a proposito chissà chi mi scrive. Sonia potresti leggere la lettera?!>> La bella maga con una magia fece fluttuare la busta e schioccando le dita la portò a se. <<Scusi mio signore… per quale motivo non la leggete voi?>> il guerriero rimase per qualche secondo in un imbarazzante silenzio e poi disse spazientito:<<perché non ne ho voglia ecco perché… allora cosa dice?>>.
    Dopo qualche secondo disse:<< dice che questa notte a mezzanotte una squadra di crudeli e abili scassinatori tenteranno di liberare il re… l’autore è anonimo>>.
    <<ah ah ah ah poveri sciocchi, pensano davvero che io caschi ad un trucco cosi banale.

  4. #4
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    Pensano che io pensi che loro vadano alle prigioni ma io invece rimarrò qui anzi noi rimarremo qui. Sonia chiama anche una ventina di soldati>>.
    <<Si signore>> rispose prontamente la maga.
    Quasi tutto l’esercito di Giopep si schierò all’entrata del castello e così fu per tutta la notte perché non si fece vivo nessuno.
    <<Maledizione, maledetti, maledettissimi imbroglioni! Argh!!!!!!!!>> scoppiò a gridare Giopep.
    La sera seguente un’altra lettera e poi un'altra ancora e così via per molti giorni.
    Giopep era pieno di ira e rischiava seriamente una crisi di nervi.
    Una sera, come al solito, Giopep ricevette la lettera:<<non ce la faccio più, non ce la faccio più, li odio, li odio da morire!!!!! Ma questa volta non mi fregano. Non li farò ridere di me ancora una volta>>.
    Verso mezzanotte però Ualone e un certo Allegalli, uno scassinatore esperto, entrarono di soppiatto nelle prigioni del castello.
    Trovarono quasi subito la cella di Sole che scoppiando in lacrime iniziò a ringraziare i due salvatori.
    <<Silenzio mio signore>> disse Ualone, <<ora la portiamo fuori di qui e…>>
    <<NO!>> disse il re,<<questo è il mio castello e a scappare non sarò io ma loro…>> intanto Allegalli forzò la serratura della cella e fece uscire il prigioniero, <<…grazie figliolo, ma mi auguro che cambierai carriera quando ritornerò a governare la città>>.
    <<Si signore… non si preoccupi.>> disse imbarazzato lo scassinatore.
    <<Stavo dicendo>> riprese il re,<<...che non saremo noi a scappare ma loro… ecco questa è la chiave dell’armeria>>. <<Dell’armeria?! Ma qui non c’è nessuna armeria>> dissero esterrefatti i due. <<Oh si che c’è. Temevo che un giorno una cosa simile accadesse. Dentro quella porta…>>indicò con il dito una porticina li vicino,<<…ci sono spade, lance, balestre, archi>>.
    Ualone guardò da una fessura la luna:<<a quest’ora almeno 150 persone dovrebbero essere davanti al cancello principale a distrarre le guardie… ok vado ad avvertirli e di venire qui vicino a prendere le armi. Lei, mio signore, rimanga qui.>>
    Dopo circa 10 minuti, in ordine di venti, quasi tutti i partecipanti all’operazione ricevettero un arma.
    Una metà iniziò a marciare verso l’entrata armati di balestre e l’altra meta entrò dalle prigioni armati di spade. Le guardie fuori dal castello si accorsero di quello che stava per accadere e, dopo aver suonato l’allarme, corsero dentro il castello.
    Da quel momento iniziò una vera battaglia e i soldati impegnati a difendere il cancello non si accorsero dei cittadini armati di spada che erano già entrati e fatto fuori la maggior parte dei nemici.
    L’assedio ormai era quasi completo e anche i balestrieri riuscirono ad entrare.
    Ualone, che era a capo degli spadaccini si abbraccio con il suo amico Corfola, che era a capo dei balestrieri:<<Ce l’abbiamo fatta!!!!!!!!!!!!! Ce l’abbiamo fatta!!!!!!!! Corfola siamo degli eroi, abbiamo salvato il re e scacciato i catt… un momento…. Ma Giopep?! Dove è Giopep?>>
    Ad un certo punto Giopep e Sonia si materializzarono al centro della sala:<<Maledetti, come vi siete permessi, come avete potuto!!! Ma non finisce qui, ritornerò un giorno e quando arriverà quel giorno, perché arriverà…>> le parole di Giopep furono interrotte da quelle di Ualone:<<NOI TI ASPETTEREMO>>.
    Dopo quelle parole I due, umiliati dalla sconfitta, scomparvero.
    La pace torno nella città e due giorni dopo ci fu un enorme banchetto nel castello, e tutti vi parteciparono.
    Durante il pranzo il re Sole si alzò dalla sedia, sollevò il calice e iniziò:<<Vorrei proporre un brindisi. Un brindisi a voi tutti che in un modo o nell’altro avete contribuito a ripristinare la pace. Un particolare ringraziamento và a Corfola e a tutti i suoi uomini, membri della resistenza che sono stati nominati guardie del regno. Salute>>.
    Dal quel giorno Sole e tutti gli altri vissero in pace.

    Ore: 05.14
    Gianluca finalmente finisce la sua storiella e mostrando con fierezza le enormi occhiaie si presentò alla redazione che, dopo aver letto la storia, disgustati gliela strapparono.
    <<e non provare più a chiamarmi Corfy chiaro?!>> disse il medico più famoso del mondo.

    allora...?!

  5. #5
    domix
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    Mi dispiace che non te l'abbiano pubblicata su PSM, ma è troppo lunga e non ci sta sulla pagina dell'Olimpo... Comunque quando ho tempo la leggo e ti do un giudizio.

  6. #6
    SubsOnicA L'avatar di Sakuragi
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    è vero, un pochito lunga, ma a leggerla, nn ci si mettete più di 5 minuti o meno....

  7. #7
    Bannato L'avatar di Ser Lepton hais tea
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    Per me questa storia, e` bellissima, nn si capisce perche` su psm nn l'abbiano publicata...


    direi 5 su 5.

  8. #8
    Utente L'avatar di Diddy
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    è bella!

  9. #9
    SubsOnicA L'avatar di Sakuragi
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    ma perchè non appaiono le stelline...

  10. #10

  11. #11
    SubsOnicA L'avatar di Sakuragi
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    doriasamp

    ??????

    le stelline tipo quelle che danno ai film per dire quanto è bello...


    e perchè ce nè una sola?!

  12. #12
    Stockholm I Natt L'avatar di rap soldato
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    si,si....molto bella stà storia fratello...[MOVE]:9

  13. #13
    Utente L'avatar di alex89
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    si,si....molto bella stà storia fratello...[MOVE]:9
    yoyo
    cmq grazie che nn l' hanno pubblicata è enorme!

  14. #14
    SubsOnicA L'avatar di Sakuragi
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    alex89

    yoyo
    cmq grazie che nn l' hanno pubblicata è enorme!
    il mio cuoricino si è spezzato a metà per colpa loro....

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