[1] AltriSuoni

[non io]

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[ColeBlack]

Oh, riapertura.
Volevo solo ringraziare el Gughi nazionale, Tisza Meets Dunav mi è piaciuto assai

[PrecisionTime]

anche a me piacque molto quel disco

[Bosj]

Aveva ragione Gughi.



Per quanto bello, non mi ha coinvolto come invece mi sarei aspettato.

[BlackHawk]

Sì... è meraviglioso, intendiamoci, ma inferiore a molti altri dischi di Ben. Soprattutto per gli episodi ambient, banalotti, e per i pezzi quasi neofolk.
L'ultima traccia sembra uscita da un disco di Current93... se la poteva risparmiare... noiosa.
Se inizia a fare il neofolker è la fine.

Sul resto invece nulla da dire... sono i soliti Six Organs of Admittance. Vicini alla perfezione.

[Bosj]

Sì... è meraviglioso, intendiamoci, ma inferiore a molti altri dischi di Ben. Soprattutto per gli episodi ambient, banalotti, e per i pezzi quasi neofolk.
L'ultima traccia sembra uscita da un disco di Current93... se la poteva risparmiare... noiosa.
Se inizia a fare il neofolker è la fine.

Sul resto invece nulla da dire... sono i soliti Six Organs of Admittance. Vicini alla perfezione.

Detto da uno che ha tra gli ultimi ascolti i Celer...

Seriamente, hai letto che è morta la ragazza che si occupava del progetto? Ci sono rimasto male, per quanto non mi piacciano.

[VΛCVVM]

Questo è il disco neofolk dell'anno, per ora. Kim Larsen abbandona le poche sfumature elettroniche di OTW&TM e così rimangono gli strumenti acustici: chitarre, archi, accordion, bodhrán, glockenspiel etc.; tutto sapientemente accompagnato dalla voce calda e avvolgente di Larsen e da quella di alcuni compagni di viaggio, tra cui figurano membri di Arrowwood, Novemthree e Unto Ashes. Inoltre l'artwork è firmato da Johan De Moor, rinomato fumettista belga.

[BlackHawk]

Detto da uno che ha tra gli ultimi ascolti i Celer...

Seriamente, hai letto che è morta la ragazza che si occupava del progetto? Ci sono rimasto male, per quanto non mi piacciano.

No, diavolo, non lo sapevo. Ho letto ora sulla pagina last.fm. .-.

E infatti, sì... i Celer non sono proprio nulla di che. E dai Six Organs, se permetti, m'aspetterei qualcosa di più.

[Koyaanisqatsi]

Justin Broadrick con Aaron Turner, Dave Cochrane e Diarmuid Dalton.
L'industrial nel 2009. Che botta! Che disco!

[skingheart]

Lo aveva già nominato Cuordileone nell'angolo del merdallaro, e ripeto che l'ho trovato ottimo, ma è davvero pesantissimo, non che mi aspettassi diversamente.

[Cuordileone]

Un bel ritorno alle sonorità Godflesh. A me è piaciuto abbastanza anche se pecca di prolissità.

[Kaine]

Questo è il disco neofolk dell'anno, per ora. Kim Larsen abbandona le poche sfumature elettroniche di OTW&TM e così rimangono gli strumenti acustici: chitarre, archi, accordion, bodhrán, glockenspiel etc.; tutto sapientemente accompagnato dalla voce calda e avvolgente di Larsen e da quella di alcuni compagni di viaggio, tra cui figurano membri di Arrowwood, Novemthree e Unto Ashes. Inoltre l'artwork è firmato da Johan De Moor, rinomato fumettista belga.

Vabbè, il sound non si discosta poi molto dal progetto degli Of The Wand & The Moon (che ho adorato alla follia, soprattutto lavori del calibro di Sonnenheim). Comunque gran bel disco, l'ho acquistato pochi giorni fa assieme all'omonimo dei Duckworth Lewis Method e a Sakura di Susumu Yokota.

[Kaine]

We, ma l'ultimo lavoro di Mark ''Pan-American'' Nelson l'ha ascoltato nessuno? White Bird Release.



A suo tempo io Quiet City lo adorai.

[BlackHawk]

Oh, sì, ed è un ritorno in grande stile dopo diversi anni d'inattività. Non è ai livelli di Quiet City o The River Made No Sound, ma è in ogni caso meraviglioso. Lo adoro.
A tratti sembra ritornare al sound dei Labradford, con sprazzi dub qua e là ed un utilizzo degli strumenti acustici semplicemente perfetto. Aggiungici gli inserti vocali appena sussurrati di pezzi come Both literally and figuratively ed avrai un disco da brividi.

[Kaine]

Oh, sì, ed è un ritorno in grande stile dopo diversi anni d'inattività. Non è ai livelli di Quiet City o The River Made No Sound, ma è in ogni caso meraviglioso. Lo adoro.
A tratti sembra ritornare al sound dei Labradford, con sprazzi dub qua e là ed un utilizzo degli strumenti acustici semplicemente perfetto. Aggiungici gli inserti vocali appena sussurrati di pezzi come Both literally and figuratively ed avrai un disco da brividi.

Perfetto, allora lo ordino e a breve scriverò le mie impressioni.
I due lavori da te citati li ho davvero amati alla follia..

Ah visto che siamo in tema di ambient electro-acoustic, segnalo questo lavoro del 2008 che a me ha mandato in estasi:



July Skies - The Weather Clock.