Intervento choc a "Bisturi", protestano i genitori
e le aziende ritirano gli spot pubblicitari
Rifarsi il seno
in diretta tv
di SEBASTIANO MESSINA
VUOI mettere, l'emozione un po' dark e un po' guardona di vedere in diretta il seno di una ventenne che viene aperto dal bisturi, ripulito dal sangue, illuminato dall'interno e infine imbottito ben bene fino a guadagnare la quarta misura? Ma sì, buttiamo giù anche la penultima porta della nostra intimità - quella della camera operatoria - e offriamo alla dea dell'audience il sangue giovane di una ragazza senza complessi.
Mettiamo da parte i nostri pudori, e guardiamo questa donna che appare in video con il seno nudo già tracciato dal pennarello del chirurgo plastico, evidentemente convinta che mostrarsi in questo stato a qualche milione di italiani sia un prezzo accettabile per guadagnare due taglie di reggiseno. Accantoniamo i nostri dubbi, e contiamo i cinque secondi che passano dal suo saluto al fidanzato ("Ci vediamo dopo") all'effetto lampante dell'anestesia, lo sguardo fisso dietro le palpebre socchiuse.
L'evento si è compiuto ieri sera, a "Bisturi!" (ItaliaUno) con l'entusiastica benedizione dell'ex puritana Irene Pivetti, passata dalla Camera dei deputati alla camera operatoria. E naturalmente la vera novità non stava nella dimensione pubblica dell'intervento chirurgico - ci avevano già mostrato, nella stessa trasmissione, altri seni che si gonfiavano e altri nasi che si raddrizzavano sotto le mani esperte della vera star della trasmissione, il professor Roy De Vita che già pensa a "Beautiful" o almeno a "Vivere" - ma nella sua trasmissione in diretta, l'evento mediatico che doveva stabilire un nuovo confine tra il territorio della tv e quello del nostro privato.
Nessuno, evidentemente, è stato colto dal dubbio che la dignità di una donna, l'intimità di un seno che si apre sotto i ferri e - diciamolo - lo stomaco dei telespettatori meritassero una qualche attenzione, un'ombra di riguardo, un briciolo di rispetto. Con un'enfasi degna dello sbarco sulla Luna, la Pivetti si collegava ogni cinque minuti con la sala operatoria, dove tra uno schizzo di sangue e l'altro il divo del bisturi ci mostrava soddisfatto il solco sottomammario, la tasca sottoghiandolare e la protesi che entrava sotto il capezzolo di Annamaria per "coronare il suo sogno". Mai come in questo caso abbiamo accolto con gioia l'arrivo dello spot che ci risparmiava, dopo cena, l'immagine del primo colpo di bisturi. Mai come ieri sera abbiamo provato una pulsione di solidarietà verso il povero fidanzato che era stato tenuto all'oscuro di tutto, ed è stato costretto a vedere sul monitor - diventando egli stesso un protagonista dello spettacolo - il seno della sua ragazza che si gonfiava come un palloncino.
Dicono: la gente ci chiede il sangue, e noi glielo diamo. Così, se RaiDue organizza le risse, Mediaset va direttamente in camera operatoria. Ma forse sarebbe ora di fermarla, questa gara a chi solletica di più gli istinti meno nobili e le curiosità meno oneste del pubblico. Ed è sicuramente un buon segno che due grandi clienti di Mediaset abbiano chiesto e ottenuto, ieri sera, che i loro spot venissero tirati via da "Bisturi!", immaginiamo per non essere coinvolti nella reazione di disgusto per una serata così agghiacciante. Così triste.
http://www.repubblica.it/2004/a/sezi.../opecomme.html