Project Cars 2 – Anteprima

Per gli appassionati di motori e affini, il 2017 promette d’essere sempre di più “l’anno perfetto”, per quantità e qualità delle uscite. Se il ritorno di una osannata serie dedicata al mondo del rally come Dirt o il nuovo capitolo della blasonata serie di Formula 1 F1 2017 non dovessero bastare, ecco subito comparire un futuro radioso illuminato dalle uscite di due capisaldi del settore, Gran Turismo e Forza Motorsport. Fra questi mostri sacri del racing, figli di una tradizione lunghissima e che ha valicato il concetto di “semplice” console generation, da qualche anno è salito alla ribalta un’altra grande proposta videoludica a quattro ruote, Project Cars, il quale con il suo secondo capitolo in uscita il prossimo 22 Settembre, infuoca ulteriormente la competizione per il primato di “Miglior gioco di guida dell’anno”.

Avviando e testando il gioco, dopo soli pochi minuti, la sensazione provata è una sorta di stupore da “Tripla AAA”, il sentore che le cose siano un po’ diverse (in senso positivo) dal primo capitolo della serie, finanziato con successo attraverso il crowdfunding. Slightly Mad Studios, developer del gioco, ha fatto le cose in grande e già da un mero punto di vista grafico, il gioco si presenta potente ed entusiasmante. Ed è proprio l’aspetto estetico quello che colpisce immediatamente: persino dettagli secondari delle piste, come l’erba o gli alberi da sfondo, sono stati finemente curati. Ovviamente, il colpo d’occhio cade immediatamente sui dettagli che interessano direttamente noi “piloti”: già solo il fotorealismo con cui è stato riprodotto l’interno dell’auto o persino la cura al limite del maniacale nel rappresentare anche solo i guanti del nostro alter ego, ci faranno immediatamente capire di che tempra il gioco è dotato.

Chiunque abbia divorato il primo capitolo della serie, conoscerà perfettamente la difficoltà intrinseca del gioco. Nonostante non si possa definire la serie come una simulazione pura, Project Cars ci si avvicina molto e non renderà le cose semplici per i neofiti del genere. Il secondo capitolo della saga segue a ruota quanto dimostrato dal suo predecessore e, a chiunque, basterà una gara sul bagnato per ricordarlo “sonoramente”. Ovviamente, come in tutti i simulatori di guida, ci sarà la possibilità di attivare gli assist per rendere le cose un po’ più semplici ma, in generale, il gioco necessiterà di un tempo di assimilazione piuttosto lungo, soprattutto se si deciderà di utilizzarlo disattivando tutti gli aiuti. Ovviamente, la gratificazione nel riuscire a superare piste ostiche come Nürburgring o Azure Coast, piene di curve e strettoie improvvise, senza l’aiuto dell’IA, sarà senza eguali.

Durante il corso delle gare, avremo davvero la sensazione di essere alla guida di uno delle decine di bolidi che ci saranno offerte in dono. Grazie al lavoro certosino di Slightly Mad, riusciremo a percepire (soprattutto se dotati di un ottimo volante) ogni dosso, ogni curva stretta, ogni nostro errore che porterà la nostra “bestiola” fuori controllo, ogni frenata brusca o curva imbeccata in modo parziale. Il gioco ci punirà senza remore per ogni nostra disattenzione e, al contempo, spingere sull’acceleratore per recuperare senza criterio si tradurrà quasi sempre in un incontro ravvicinato con le torri di pneumatici a bordo pista. Ogni dettaglio è stato curato all’estremo e, dopo qualche ora di gioco, sarà davvero sorprendente riuscire a percepire il lavoro chirurgico operato dai developer, nel creare una sottile linea fra controllo e totale perdita di questo.

Ma parliamo un po’ di numeri! Il secondo capitolo della serie, fra le tante novità, introdurrà anche notevoli cambiamenti a livello di tracciati e vetture disponibili. Slightly Mad Studios ha già sottolineato che il gioco vanterà ben 60 circuiti, tutti ricreati in modo certosino e dettagliato, di cui 20 saranno frutto di una scansione con laser sul campo. In più, ogni circuito sarà soggetto ad un cambiamento dinamico delle condizioni climatiche in linea con la stagione simulata, ad un ciclo giorno-notte ed alla presenza sul tracciato di ghiaccio, neve, nebbia, vento o pioggia. Project Cars 2 ci darà anche la possibilità di utilizzare ben 180 vetture licenziate, tutte fedelmente riprodotte sia nell’estetica, sia nel comportamento in pista. A tal proposito, va sottolineato il lavoro eccezionale profuso nella rappresentazione non solo meccanica ma anche aerodinamica delle auto, tant’è che a seconda della competizione, della difficoltà, dei parametri d’aiuto e delle condizioni meteo in gara, ci saranno enormi differenze tangibili tra vettura e vettura, anche se si giocherà con un “semplice” pad.

Parlando del gioco in se, il secondo capitolo della serie ci offrirà una serie di modalità classiche già incontrate durante la prima iterazione della saga. Ho avuto modo di accedere solo alle modalità in singolo del titolo, che prevedevano la modalità carriera o delle gare in singolo. Appena avviata la career, il gioco ci richiederà di creare il nostro alter ego virtuale e, dopo la compilazione di una scheda virtuale con nome, cognome e nazionalità, saremo subito proiettati dinanzi alle variegate possibilità che la modalità ci propone. Avremo infatti facoltà di competere in svariate categorie, dal RallyCross alla Formula ed al Gran Turismo, ognuna delle quali avrà vetture e modalità di guida totalmente differenti.Ogni categoria sarà suddivisa in 6 “gradini” differenti, che andranno ad indicare il livello di difficoltà della sfida. Sin dall’inizio è disponibile il terzo tier, una sorta di difficoltà intermedia ma che, comunque, richiederà una conoscenza piuttosto approfondita della pista e del mezzo con cui dovremo “combattere”.

Una volta conclusa questa fase decisionale, entreremo finalmente nel vivo dell’azione con la scelta della vettura con relativa estetica: data la verve simulativa del gioco, questa fase sarà di fondamentale importanza poiché, stringendo al massimo, lo scopo ultimo di Project Cars è quello di dominare una vettura per poter dominare le piste in cui gareggeremo. La nostra carriera si svilupperà in linea con i nostri risultati ma anche con le nostre scelte professionali: ad esempio, scegliere di gareggiare con la stessa scuderia ci consentirà di sbloccare e partecipare a competizioni parallele riservate a quel brand automobilistico. In più il gioco, oltre a darci un’immagine immediata della nostra carriera con una serie di premi e trofei che verranno inseriti in appositi slot del nostro curriculum su pista, ci proporrà una serie di “Obbiettivi di Vita” che, indirettamente, porranno un ritmo ben preciso all’andazzo della nostra “vita professionale” su quattro ruote. Infatti, il game system ci instraderà verso l’ottenimento di preziosi target, come il completamento di tutti i livelli di difficoltà di un particolare settore competitivo o il primeggiare in circuiti e competizioni leggendarie come Indy 500, Le 24 Ore di Le Mans ecc.

La versione del gioco testata è quella PC, con il titolo che è stato provato su due sistemi di fascia medio/alta. In entrambi i casi, Project Cars 2 ha offerto un’esperienza di gioco pulita e fluida, senza rallentamenti o cali di frame e raggiungendo in entrambi i casi i 60 frame al secondo con due risoluzioni differenti e differenti impostazioni e settaggi grafici. Il pregio del lavoro svolto dagli sviluppatori è una certa versatilità e scalabilità del gioco, che potrà esser goduto senza aver bisogno di una “macchina da guerra”. Infatti, l’ottimo lavoro svolto da Slightly Mad Studios si dimostrerà proprio in questo, con un titolo che sarò più che degno graficamente anche solo impostando il tutto su valori intermedi.