Tom Clancy’s Rainbow Six Extraction Anteprima: l’orrore alieno di Ubisoft

Rainbow Six Extraction

Nel corso dell’Ubisoft Forward del 12 giugno, il colosso francese ha presentato diversi trailer, tra date di lancio, aggiornamenti sui contenuti post-lancio e un portentoso reveal di Avatar: Frontiers of Pandora, annunciato in pompa magna dal buon Yves Guillemot. Da tale annuncio, abbiamo potuto apprendere che il nuovo titolo di Ubisoft Massive beneficerà della nuova versione del Snowdrop Engine, il motore proprietario dell’azienda francese. Tuttavia, la conferenza in streaming ha dedicato gran parte del suo tempo a Tom Clancy’s Rainbow Six Extraction, spin-off cooperativo dell’ultimo sparatutto tattico basato sui romanzi dell’ormai trapassato ed omonimo scrittore. Il fu “Quarantine”, annunciato nel 2019 per poi sparire nell’oblio, sbarcherà su console – sia old che current-gen -, PC, Google Stadia ed Amazon Luna il 16 settembre, dando in pasto alla forbita community di Rainbow Six Siege, un’esperienza cooperativa basata su una modalità PvE che costringerà gli operatori ad affrontare una minaccia aliena.

Vi dice nulla? Effettivamente, Extraction nasce grazie al successo riscosso con l’evento “Outbreak” di Siege, reso disponibile durante l’Operazione Chimera nel 2018. Si trattò di una modalità cooperativa ampiamente apprezzata dai giocatori, tanto da spingere l’azienda francese a realizzarne un vero spin-off. In virtù di tutte le novità annunciate non solo per Extraction, ma anche per Rainbow Six Siege, noi di Gamesvillage ve ne vogliamo parlare in questa nuova anteprima.

Rainbow Six Extractions

Tom Clancy’s Rainbow Six Extraction Anteprima: Gli alieni invadono lo sparatutto tattico di Ubisoft!

Tom Clancy’s Rainbow Six Extraction seguirà gli eventi imbastiti nell’evento “Outbreak” di Operazione Chimera di Rainbow Six Siege, la cui storia avrà luogo tre anni più tardi dalla caduta del meteorite che ha trasportato il parassita meglio noto come “Chimera”. Sebbene lo sparatutto tattico di Ubisoft basava la narrazione sul background di ciascuno degli operatori, Extraction – ex Quarantine – cercherà di mettere su una storia sci-fi che vedrà il mondo invaso da una razza aliena misteriosa. Dopotutto, la prima ondata diffusasi nella cittadina di “Truth and Consequences” localizzata nel Nuovo Messico, fu solo l’inizio di un contagio che pian piano diventava sempre più mortale: non bastò dunque il repentino intervento di alcuni operatori, che sembravano aver contenuto e debellato la minaccia. Il parassita sfuggito ha raggiunto gli Stati Uniti espandendosi con una rapidità disarmante, gettando così la nazione stelle e strisce in un subbuglio senza precedenti. Nel trailer d’annuncio, gli eventi vengono narrati dalla voce di Hibana, operatrice giapponese, la quale racconta come l’umanità stia rispondendo all’emergenza. Vediamo infatti la fondazione del team REACT (Squadra Rainbow di Analisi Esogena e Contenimento), composta dagli operatori più formidabili del mondo. Tuttavia, l’operatrice giapponese, viene catturata e fatta prigioniera da uno dei tanti parassiti che si sono diffusi.

Così, il trailer cinematico ci mostra come la squadra agisca sul campo per il recupero del VIP, affrontando la minaccia aliena in una struttura che ricorda vagamente la mappa Clubhouse. Per ammissione della stessa Hibana, l’umanità pensava di poter contenere tranquillamente la minaccia, sottovalutando l’evoluzione del parassita alieno: tuttavia, e di conseguenza, anche i nostri beneamati operatori si sono evoluti insieme alle tecnologie da utilizzare sul campo, pronti ad equipaggiarsi con nuovi strumenti capaci di contrastare gli invasori a suon di proiettili, esplosivi e molto altro ancora. Nell’incursione presso il luogo dell’obiettivo, la squadra affronta un’ondata di alieni, i quali si distinguono sin da subito in varie fattezze. Difatti vediamo come questa razza sconosciuta sia piuttosto variegata, introducendoci degli alieni dall’aspetto umanoide ed altri che si reggono su gambe e piedi a causa del pesante guscio di pus posto sulla loro schiena. Esse sono creature imprevedibili, che rilasciano delle sostanze pericolose che possono rivelarsi mortali qualora non si indossi degli equipaggiamenti adatti. Apprendiamo inoltre che il parassita si sia evoluto in varie forme, generando creature il cui ruolo gerarchico è persino differente: tra questi spunta un Archeo di razza “Apex“, meglio noto come un comandante che richiama a sé l’intera orda per scagliarla sulle unità nemiche. Le operazioni sul campo della REACT vengono guidate dalla comandante Eliza “Ash” Cohen, la quale conta sul supporto della dottoressa
Elena “Mira” Álvarez e Jordan “Thermite” Trace. Sicuramente, Extraction punterà maggior parte delle sue risorse sul gameplay, seppur l’incipit di partenza getta delle curiose basi per un’esperienza cooperativa decisamente più narrativa rispetto allo sparatutto tattico di Ubisoft.

L’azione sul campo

All’Ubisoft Forward lo studio di Montrèal ha mostrato finalmente una buona – e prima – dose di gameplay, che vede tre operatori impegnati in una missione per conto del REACT. Si tratta di investigare sulle anomalie rilevate nell’Orpheus Research Center situato in Alaska, i cui dettagli sull’operazione verranno comunicati via radio dal quartier generale. Ela, Alibi e Sledge avranno come obiettivo primario di mappare tutti i nidi alieni costruiti all’interno della zona, avviando dunque una procedura di ricognizione prima ancora di entrare nell’area operativa. Come accade nelle partite multigiocatore di Siege, l’operatore lancerà il proprio drone per segnalare le eventuali minacce che presidiano l’area. Da qui facciamo la conoscenza dell’Archeo denominato Grunt, una classe inferiore del parassita, facile da eliminare seppur diventi temibile all’interno di un branco. Gli sviluppatori rivelano che questa specie reagisce ad ogni intrusione nel suo ecosistema, per tanto un’azione furtiva è assolutamente consigliata pur di evitare di attirare altre creature e mettere a repentaglio la squadra. Vediamo quindi la squadra agire in maniera completamente pulita, armando i propri fucili con un silenziatore ed un fuoco impostato sulla singola raffica, così da non sprecare alcun colpo in caricatore massimizzando le proprie risorse. In un secondo momento apprendiamo l’esistenza di una sostanza scura che ricopre le pavimentazioni: l’archeoloma è una specie di misura di sicurezza per gli archei, che rileva eventuali corpi esterni al tatto, allarmando così i propri coetanei: tale mucosa può essere disinnescata aprendo il fuoco su di essa, come un banalissimo disinnesco di una mina. Tra le novità insite nell’equipaggiamento delle unità REACT troviamo una torcia speciale, che attraverso una tecnologia chiamata bioluminiscenza, riesce a rilevare i nemici dalla distanza ed attraverso le pareti, illuminando – grazie ad un contrasto dei colori – la sagoma degli archei. In questo modo, il giocatore potrà scegliere con quale tipo di approccio affrontare l’alieno a seconda della specie rilevata, preparandosi all’ingaggio con il nemico prima ancora di incrociare il suo sguardo. E grazie a questo ingegnoso strumento, scopriamo la presenza di una seconda specie chiamata “Soppressore“, un alieno alquanto robusto capace di immobilizzare chiunque si trovi sulla sua linea di tiro: sfruttando la fragilità dei muri (per esempio utilizzando il martello di Sledge), si possono aggirare fin troppo facilmente, permettendo all’operatore di metterlo al tappeto colpendolo alle spalle.

Dopo una repentina fuga, gli operatori giungono ad un piano inferiore della struttura, in un’area di ristoro dove possono rifornire i propri equipaggiamenti. Avanzando nella missione, specifica lo studio di Montrèal, la difficoltà innescata da certe situazioni aumenterà, rendendo sempre più rischiosa l’operazione. Dopo aver tracciato i nidi, il QG richiede una raccolta di campioni del DNA, e con l’avanzamento della missione, il gameplay ci presenta gli Arieti (gli alieni con il guscio di pus posto sulla schiena). Essi sono aggressivi e si lanciano sull’umano senza alcuna remora, tuttavia il loro punto debole posto sulla schiena è una bomba capace di colpire tutti gli esseri viventi intorno a lui, permettendo dunque di eliminare più bersagli con un singolo colpo. Ci vengono introdotti anche i Lanciaspine, degli Archei più pericolosi che agiscono dalla distanza lanciando degli aculei letali contro l’obiettivo, pertanto, sfruttando l’abilità di Alibi che genera un suo ologramma, garantisce al team un’azione furtiva in totale sicurezza, sbarazzandosi del nemico in un battibaleno. Verso la fine del gameplay vengono presentati due Archei di terzo livello: il primo, il Distruttore, è un archeo corazzato che carica l’obiettivo con un violento placcaggio, difficile da abbattere a causa dell’elevata resistenza ai proiettili. Il secondo invece è l’Occultatore, la cui peculiarità è quella di mimetizzare con l’ambiente circostante i suoi coetanei. Nell’area finale, il team si ritrova ad affrontare un archeo d’élite denominato Tormentatore, nonché ultimo bersaglio da eliminare prima di concludere l’incursione. Questo essere speciale oltre a spostarsi attraverso l’archeoloma, riesce a scagliare contro gli operatori delle pericolose sfere d’energia, riuscendo a ferire gravemente uno dei giocatori. In questo ultimo caso, l’operatore disperso in azione viene intrappolato in una schiuma di stasi, che ne preserva le condizioni proteggendolo dalla sostanza scura che permea nella struttura.

Il video presentato dunque ci ha fornito una grande quantità di informazioni sull’esperienza di gioco che potremo aspettarci da Extraction, come un gameplay immutato, conservando così una maggiore familiarità col prodotto da parte della community di Rainbow Six Siege, all’introduzione di equipaggiamenti nuovi che faciliteranno le ricognizioni durante le incursioni. Ciò che ci colpisce è la quantità e varietà di nemici presentati in una sola missione, i quali lasciano intuire ad un ulteriore stratificazione della classificazione ed un bestiario sempre più ampio. Dopo aver completato ogni obiettivo, gli utenti coinvolti nella missione potranno decidere se raccogliere le ricompense o scommettere tutto ed imbattersi in livelli ancor più difficili, il cui rischio elevato saprà ricompensare profumatamente. Tuttavia – e per il momento, dato che il gameplay è stato registrato su una build in fase beta – il comparto grafico pare che non benefici di alcun sostanzioso miglioramento, ma confidiamo in una rifinitura completa al momento del lancio sul mercato. Inoltre, la disponibilità del cross-play, affiancato dalla progressione cross-platform, rappresenta il passo decisivo per eliminare qualsiasi barriera nella vasta community di Rainbow Six, il cui capitolo Siege si avvarrà delle medesime funzionalità nel corso del 2022.

Rainbow Six Extraction sembra promettere un’esperienza cooperativa sulla falsa riga di titoli come World War Z o Left 4 Dead, rimpiazzando gli infetti con la razza aliena degli Archei. Quest’ultimi, divisi in classi e specie d’appartenenza, potrebbero delineare un bestiario insolitamente ricco per uno sparatutto in prima persona. Nonostante il comparto grafico per il momento non sembra discostarsi dal giocatissimo Rainbow Six Siege, tuttavia il gameplay di quest’ultimo si reincarna perfettamente con lo spirito tattico trasmesso dalla presentazione all’Ubisoft Forward. Non ci resta dunque che scoprire che tipo di esperienza ci offrirà il prodotto completo, con l’augurio di vivere un’esperienza cooperativa al pari, se non superiore, dei concorrenti più blasonati.

Matteo è un grande appassionato di videogiochi, manga ed anime. Come videogiocatore nasce sul Nintendo 64, Il suo primo videogioco? Super Mario 64. Col passare del tempo si è unito alla famiglia delle console di casa Sony e adora in particolare i videogiochi di produzione giapponese, ma grazie anche al suo spirito di cacciatore di trofei, prova interesse in ogni sfaccettatura del videogioco.