Lego Ninjago: Il Film – Recensione

Lego e Ninja: praticamente le due cose più belle su cui un bambino può impiegare la propria fantasia. Stranamente, però, da piccolo mai ho pensato di mischiarle. Con i Lego costruisci principalmente veicoli, di cui un ninja, che si muove nella notte e ha i superpoteri, non ha bisogno. Hai mai visto un ninja andare a prendere i bambini a scuola in auto? Infatti.

Perciò non avevo idea che già da qualche anno ci fosse una serie televisiva di Lego Ninjago, corredata, ça va sans dire, di set di costruzioni che, nel caso specifico, sono dei draghi-robot. Ma che se ne fanno i ninja dei robottoni? Non hanno i poteri? O è quel tipo di corsa agli armamenti per cui se il mio nemico si fa il robottone me lo devo fare pure io? Nel caso del film, ché la serie non la conosco e quel po’ di trama che ho letto mi pare troppo complicata, i ninja hanno i poteri, ma sono troppo pigri per imparare a usarli. E da qui i robottoni. Il maestro Wu è troppo buono con voi, pensavo durante la proiezione, chissà che direbbe di voi Kakashi Hatake.

Però è difficile non capirli: questi mech sono una vera bellezza. Mica li facevano così quand’ero piccolo io. Il set più bello che avevo era uno squalo-sottomarino: aveva tutti i vetri arancioni e un water-scooter subacqueo annesso, e il capitano aveva l’uncino di plastica verde trasparente: ma col caspio che il sottomarino muoveva la pinna.  Questo drago-mech invece è tutto sinuoso, la grazia fatta mattoncino. Mi sono chiesto, durante la proiezione, quanto poteva costare il set Lego Drago del Ninja Verde, il ninja della natura che tiene insieme tutti gli altri elementi. E lì ho capito che il film non era in grado, come i due precedenti dell’universo Lego, di farmi dimenticare che ciò che in realtà stavo guardando è un lungo spot per il set di turno.

Il primo film prendeva la trama di Matrix e la trasponeva in un mondo coloratissimo: geniale. Lego Batman era semplicemente divertentissimo, anche per un pubblico adulto. Con Lego Ninjago l’età media consigliata si abbassa drasticamente, tant’è che all’anteprima stampa ci sono un sacco di bambini, c’è un tizio in costume da ninjago per le foto e per la sala i palloni d’aria giganti, per i quali i figli dei miei colleghi litigano e fanno casino. A parte questo, nel film c’è molta meno azione di quanta te ne aspetti, molti più dialoghi di quanto vorresti (noiosissimi), e solo un granello delle invenzioni visive dei primi due film. La cosa più divertente è il padre cattivo che chiama il figlio La-Loyd, perché Lloyd ha due “L”. Perfido.

Del film salvo: il ninja-androide che cerca di comportarsi come un teenager, l’idea dell’arma definitiva e la parte in cui il gruppo va in cerca della definitiva arma definitiva. Questo spezzone è troppo corto, se solo si fossero dedicati un pizzico meno ai buoni sentimenti, che pure è tanto importante insegnare ai nostri figl..zzzzzzzz.