Weird Dreams: viaggio al centro del subconscio

1988 – Finire sotto i ferri per una semplice operazione appendicite e ritrovarsi a rischiare l’eterno riposo per i capricci di un diabolico succubo non è propriamente ciò che definiremmo un semplice caso di malasanità: molto più calzante apparirebbe in tal senso il riferimento agli ineluttabili imprevisti di un’esistenza fino ad allora canonica o, più nel dettaglio, ad un’infausta ingerenza demoniaca.

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Il coefficiente di difficoltà legato al superamento di enigmi, ostacoli ed elementi ostili era decisamente elevato: la morte del protagonista sarebbe, in tal senso, divenuta ben presto un uno step necessario ad intuire l’esatta successioni di azioni da perpetrare al fine di evitarla.

Sfortuna o predestinazione che sia, il povero protagonista di questo insolito Action-Adventure targato Rainbird Software si sarebbe suo malgrado trovato in questa scomoda situazione non appena assorbita l’anestesia indottagli dall’equipe medica incaricata di operarlo, col successivo obbligo di sopravvivere ad una lunga serie di surreali incubi in cui oggetti, creature e persone normalmente innocue avrebbero assunto i connotati di letali strumenti di morte.

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La grafica di Weird Dreams rispecchiava parametri estetici piuttosto realistici e proporzionati, lasciando all’astrusità di alcuni scenari il compito di filtrare la realtà convenzionale nella distorta ottica dell’incubo.

Ecco dunque la gigantesca macchina per lo zucchero filato da cui scappare al più presto prima di finire caramellati, quindi l’attacco della vespa gigante nel Luna Park sotto casa e l’ipnotico labirinto di siepi, per non parlare della perfida bimba giocherellona e il suo pallone cannibale… Tiri mancini di un subconscio evidentemente in subbuglio resi ancor più inquietanti dalla posta in gioco: non esattamente un brusco risveglio, né eventuali manifestazioni di incontinenza, bensì un dipartita molto meno “onirica” di quanto il caso lasci supporre.

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Proprio come accade negli incubi di tutti i giorni, le manifestazioni del subconscio avrebbero generato mostri e suggerito soluzioni alquanto astruse …

Come facile intuire, Weird Dreams non era esattamente un gioco come tanti altri, ma un’esperienza tanto surreale quanto unica che traeva gran parte del suo fascino dall’irresistibile atmosfera che la permeava. Merito di una colonna sonora tanto essenziale quanto efficace e, in particolar modo, della verve sfoggiata dai concept designer in fatto di ambientazione, soluzioni grafiche ed enigmi annessi. Roba da fare invidia ai più ispirati episodi di Ai Confini della Realtà o, molto più trivialmente, a quei maledetti sogni post-peperonata cui persino noi, nel nostro piccolo, siamo riusciti a sopravvivere chissà quante volte…

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Alcuni dicono che “morire nel sonno, sia la migliore delle dipartite perché non ce ne si accorge neanche”. Beh, andatelo a dire al protagonista di Weird Dreams!

IN VIDEO

Godiamoci ora gli “splendidi” incubi di Weird Dreams in un longplay tutto da sognare!