IBM 305, il primo Hard Disk della storia debutta nel 1956

IBM 305 è una periferica risalente al lontano 1956 destinato a rivoluzionare per sempre il mondo dell’informatica.  La sua storia è romantica e molto cinematografica, in quell’anno alcuni ufficiali dell’esercito americano stanno supervisionando una manovra piuttosto delicata. L’ingombrante alambicco che si apprestano a scaricare dalla stiva dell’aero cargo militare sui cui erano imbarcati è infatti il nuovissimo IBM 305, altrimenti noto come il padre spirituale di tutti gli hard disk moderni.

La periferica va a completare un complesso sistema informatico contemporaneo chiamato IBM RAMAC 305 grande circa nove metri per un metro e mezzo. Perché tanta differenza tra le misure, per il semplice assioma commerciale che, secondo il reparto marketing di IBM, ogni sistema doveva poter passare da una porta standard.

Senza questo pesante e bizzarro oggetto oggi non avremmo le periferiche di memorizzazione dei dati, e quindi non potremmo avere nemmeno i videgiochi ed i loro salvataggi. Pensate ai sistemi basati sulle sole memorie interne, come gli smartphone o i tablet basati su Google Android. Cosa fareste senza memoria?

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Un IBM RAMAC 305 completo di ogni strumento dedicato arrivava ad occupare una superficie di 9 metri x 15. Il suo prezzo base era di circa 120.000 dollari dell’epoca: una cifra che lo rendeva sostanzialmente accessibile soltanto da aziende legate alla scena paramilitare e Università specializzate.

 

Realizzata nei laboratori della celebre corporazione statunitense intorno alla metà degli anni cinquanta, questa unità di memoria a disco magnetico con testine mobili andava quindi a completare l’assemblaggio di un altro monumento tecnologico, chiamato IBM RAMAC 305 e passato agli annali quale primo computer commerciale che la storia ricordi.

 Un incredibilmente ingombrante sistema multiplo da cinquanta dischi magnetici separati componeva il primo Hard Disk della storia.

 

Dal 1956 al 1961 IBM avrebbe prodotto ben 1000 unità 305. Ognuna di esse conteneva 50 dischi da 24 pollici di diametro che assicuravano lo stoccaggio di oltre 5 milioni di caratteri. L’accesso ai dati era affidato a due bracci indipendenti che avevano facoltà di posizionarsi sul disco richiesto e rintracciare la traccia desiderata entro un intervallo di 600 ms.

Grazie alla implementazione di IBM 305, il sistema avrebbe potuto garantire l’archiviazione di ben 5 MB di dati telematici e dare idealmente avvio alla “Era Moderna” dell’informatica: non senza un pizzico di romanticismo si può in effetti affermare che ogni computer mai entrato in nostro possesso gli sia idealmente erede e che, senza il parallelo contribuito di IBM 305, oggi non potremmo certo goderci il lusso di stringere in pugno dispositivi in grado di ospitare oltre un Tera Byte di dati.

Super Fabio Bros, al secolo Fabio D'Anna (ma non diteglielo: ancora soffre perché Facebook lo ha costretto a usare il suo vero nome), è un collezionista leggendario di videogiochi nonché super esperto di retrogaming. Ha organizzato due edizioni della mostra ARCHEOLUDICA ed è Responsabile della Collezione al museo VIGAMUS, ha collaborato con i portali specializzati Games Collection e Retrogaming History. Adora Super Mario, Pac-Man e le sue adorabili cagnoline. L'obiettivo finale della sua vita è possedere tutti e 2047 i modelli di PONG esistenti. Attualmente è a quota 69.... quindi augurategli lunga vita e prosperità.