Tron: dai fasti del grande schermo al successo in sala giochi!

1982 – A prescindere dal successo registrato in ambito home da tie-in vari ed analoghe operazioni a tema, il Tron videoludico per eccellenza è e resta senza dubbio quello a gettoni. Realizzato da una Bally Midway particolarmente ispirata, l’adattamento Arcade del blockbuster cinematografico irruppe nelle sale giochi negli ultimi mesi del 1982, cavalcandone in scioltezza la gigantesca onda mediatica.

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La sezione di gioco denominata Light Cycles si ispirava alle spettacolari sequenze a tema viste nel leggendario film prodotto dalla Disney nel 1982.

In termini puramente concettuali, il gioco si proponeva di ripercorrere le fasi salienti dell’opera in celluloide, sottoponendo i giocatori ad un rutilante tour de force costituito da quattro brillanti mini-game tematici: Light Cycles, Grid Bugs, Tanks ed MCP Cone.

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Uno spaccato della più tattica sequenza Tanks.

Sebbene ognuno di essi garantisse un’ esperienza ludica appagante, l’opinione generale è sempre stata orientata ad attribuire una larga fetta del successo registrato da Tron all’efficacia del primo della lista. Grazie al supporto della comoda prospettiva Top-View, Light Cycles riusciva difatti a catturare l’intima essenza del celebre inseguimento, esigendo peraltro una certa reattività da parte dell’utente.

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L’ipnotica fase Grid Bugs evidenziava forti contaminazioni da puzzle game…

Mentre Tanks ricalcava dinamiche da puro Maze-Game e Grid Bugs si distingueva per la somiglianza con Bubbles – il classico puzzle della Williams Electronics – l’MCP Cone, avrebbe invece visto il giocatore impegnato a creare una breccia nella barriera auto-rigenerante del super computer, salvo poi infliggere il profetico colpo di grazia al cuore del rispettivo Main Frame.

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La fase MCP Cone, in tutta la sua essenziale struttura shooter.

Come molti titoli della sua epoca, Tron non prevedeva una ending sequence vera e propria: una volta completata ognuna delle sequenze previste i giocatori avrebbero dovuto infatti affrontarle nuovamente a difficoltà avanzata, fino ad esaurimento gettoni o sanità mentale.  E credeteci, se affermiamo che già a livello base, il tutto non era esattamente accessibile a tutti…

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Disponibile sia in versione Table che in Coin-Op tradizionale, il gioco montava un agile cloche ad 8 direzioni, cui era abbinato un solo pulsante.

Lo straordinario successo registrato in sala da Tron, spinse ben presto i vertici di Bally Midway a dedicargli un sequel. Ribattezzato Discs of Tron proprio per porre enfasi sulla sequenza del film su cui era incentrato, il gioco debuttò in sala giochi nel 1983, ma non godeva tuttavia di una trama vera e propria, né tantomeno di una struttura chissà quanto organica.

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Il gameplay di Discs of Tron si sviluppava lungo dinamiche da one-on-one shooter con prospettiva frontale.

Come rivelarono difatti i suoi stessi autori a diversi anni dalla sua pubblicazione, esso non era altro che il quinto livello del suo predecessore, epurato in fase di post-produzione perché ancora incompleto. A fronte di questo “dettaglio”, il progetto non mancò di riscuotere un notevole successo, assurgendo esso stesso al rango di cult game!


IN VIDEO

Godiamoci ora insieme una rassegna video delle sequenze di gioco previste dal gameplay di Tron

… Senza ovviamente dimenticare di dare uno sguardo anche al successivo Discs of Tron!