Hard’n Heavy: un look alternativo per The Great Giana Sisters

1989 – Le conseguenze di alcune sentenze giudiziarie possono risultare talvolta bizzarre, soprattutto quando scaturiscono da processi volti alla tutela dei diritti di immagine: tra spietate ingiunzioni, improbabili passaggi di proprietà e quant’altro è anche capitato che un publisher accusato di plagio sia stato costretto a rivedere il look del progetto incriminato, salvo poi riproporlo sul mercato con un titolo differente.

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La title screen di Hard’n Heavy eliminava ogni riferimento a The Great Giana Sisters e di rimando ogni ammiccamento a Mario Bros. Peccato che la sexy eroina ritratta ricordasse fin troppo da vicino Samus Aran di Metroid!

In quello che è a tutt’oggi riconosciuto come il primo episodio di travestitismo verificatosi in ambito software, un classico del calibro di The Great Giana Sisters si ritrovò così oggetto di una micidiale operazione di lifting, che avrebbe trasformato il suo possibile sequel in un anonimo reboot  chiamato Hard’n Heavy.

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Una volta allontanato dai propri ranghi un Armin Gessert per nulla intenzionato a riscrivere la struttura di The Great Giana Sister e compiacere così le richieste di Nintendo, la Rainbow Arts affidò l’annoso compito al producer Martin Gaksch. (Versione Amiga)

Concettualmente identico alla sua celebre matrice originale, eccetto che per il design proprio di elementi di scena e sprite animati, il gioco cercava di fugare ogni eventuale assonanza con la propria matrice affidandosi ad un look proto-futuristico tutt’altro che ispirato, il quale avrebbe logicamente compromesso l’appeal dell’intero progetto.

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Nel tentativo di mascherare ad arte un concept pressoché speculare all’originale prodotto da Armin Gessert, i ragazzi della Rainbow Arts applicarono diverse modifiche estetiche a sprite principale, asset ed ostili, prediligendo peraltro cromie più cupe. (Versione Atari ST)

Privato della sbarazzina atmosfera “teenie” adottata da Armin Gessert nella versione originale del codice e orfano della gaudente colonna sonora che ne accompagnava il dipanarsi, il gioco finiva in effetti con l’apparire soltanto come una copia sbiadita del classico che milioni di gamer avevano tanto apprezzato. E ciò non potè che riflettersi negativamente in ambito vendite.

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The Great Giana Sisters debuttò sui circuiti del C64 nel 1987 piazzandosi al primo posto delle rispettive Chart per le 13 settimane successive al Day-One. Convertito su tutti i principali formati da gioco nel 1988, il giocò bissò il successo su Amiga, salvo poi scomparire dagli scaffali in concomitanza con l’inizio del processo Nintendo. (Immagine Vers. Amiga)

Secondo una cinica leggenda metropolitana, il danno non avrebbe per giunta tardato a partorire la propria beffa: si narra che all’atto di passare al vaglio il risultato di questa discutibile operazione, alcuni esponenti della Nintendo abbiano infatti esclamato: “E’ perfetto! Prima era uguale a Super Mario. Ora sembra Metroid!”.