ROG STRIX Wireless – Recensione

Republic of Gamers (ROG) è il brand dedicato alle soluzioni più estreme di ASUS, espressamente indirizzate al gaming e sviluppate per soddisfare le esigenze dei giocatori più esigenti. Per la prima volta abbiamo la possibilità di osservare da vicino un prodotto ROG, nella fattispecie le cuffie wireless ROG STRIX!

I prodotti ROG si riconoscono subito: design aggressivo, tecnologia, ottime performance.

 

Le ROG STRIX Wireless sono il nuovo modello degli headset più apprezzati del produttore, un modello di fascia medio-alta in grado di adattarsi alle esigenze dei giocatori, garantendo features di ottimo livello.

Quando ASUS scende in campo col suo brand ROG, normalmente, c’è sempre aria di grandi cose. Riportiamo di seguito la tabella delle specifiche tecniche del nuovo headset:

Modello ASUS ROG STRIX Wireless Design Circumaurale chiuso
Driver 60mm, magneti al neodimio Padiglioni 130mm
Frequenza Cuffia 20-20000Hz Impedenza 32 ohm
Sensibilità 98dB Connessione Radio o cablata tramite jack 3,5mm
Distanza di utilizzo Fino a 15m Frequenza Wireless 2,4GHz
Batteria ~ 10 ore Illuminazione Non disponibile
Software di gestione ASUS Sonic Studio Peso 350g
Microfono Unidirezionale Frequenza Microfono 50-16000Hz
Sensibilità -40dB Compatibilità Wireless: PC e PS4
Cablata: jack 3,5mm

Le premesse sulla carta per un ottimo prodotto ci sono tutte, andiamo a vedere come si comportano!

Iesternol packaging delle ROG STRIX Wireless è leggermente familiare per chi ha seguito i lanci delle recenti schede madri di ASUS.
La confezione è in acetato trasparente, più semplice e meno costosa rispetto ad altre viste in passato da ROG. E’ ovviamente in grado di offrire una sufficiente protezione al nuovo set di cuffie. Nella parte alta troviamo il logo STRIX affiancato da quello Republic of Gamers.bundle
Una volta aperta la confezione troviamo le cuffie incastrate in un contenitore di plastica nera “cucito” su misura, in una scatola di cartone sarà riposto invece l’indispensabile per il loro funzionamento: oltre al dongle plug&play, un cavo USB che permette di caricare le cuffie, un cavo che permette di utilizzarle tramite la presa jack da 3,5mm, uno sdoppiatore che permette di trasformare l’uscita quadripolare in una doppia sorgente tripolare che si adatta nativamente alle tradizionali schede, il microfono removibile.

Design

Se c’è una cosa in cui il completebrand ROG difficilmente lascia a desiderare, è lo stile. Piuttosto simili agli altri modelli STRIX, le STRIX Wireless sfruttano lo stesso principio di distribuzione della forza e della pressione consolidato dai modelli precedenti, basato su un sistema di tensioni a due attori che funziona alla perfezione: la banda elastica superiore riduce il peso percepito dell’headset, laddove la pressione orizzontale dei due padiglioni lo mantiene ancorato alla testa dell’utilizzatore senza però arrecarne fastidi.

Da una veloce analisi tattile superficiale possiamo apprezzare una serie di novità in termini di realizzazione tecnica: la banda sopracitata è molto più elastica rispetto ai modelli già visti, impreziosita da una serie di cuciture arancioni. Spariti i fastidiosi scricchiolii di assestamento delle edizioni passate, tale banda aumenta in spessore e morbidezza, con un imbottitura morbida e adattabile che giova in modo evidente al comfort, specie durante le sessioni di utilizzo prolungate.

Ergonomia

I padiglioni sono realizzati con una schiuma estremamente morbida e traspirante: un mix che i fan testadel brand STRIX conoscono bene, anche  questo headset viene ulteriormente evoluto raggiungendo un nuovo livello di qualità. La pressione esercitata sulle orecchie è minima, non reca fastidi evidenti nemmeno nelle sessioni più lunghe e il foam traspirante previene la sudorazione eccessiva, rendendo di fatto l’utilizzo delle ROG Strix Wireless indicato anche in periodi caldi come questo.

 

Tecnica

micComode sì, ma anche tecniche: il padiglione destro ospita i quattro pulsanti per l’utilizzo delle cuffie: quello per l’accensione del dispositivo (dotato di un LED di colore arancio che diventa viola in fase di caricamento e lampeggiante nelle due tonalità appena esposte in caso di esaurimento batteria), due tasti per la regolazione del volume e l’ultimo, chiaramente per attivare o disattivare il microfono – che ricordiamo essere di tipologia unidirezionale, realizzato nella tradizionale gomma flessibile. E’ presente anche l’attacco per il microfono, proprio sotto i 4 tasti.

Il padiglione sinistro ospita invece le funzioni di connettività cablate, con una porta micro USB per il caricamento delle Strix e l’ingresso del jack per l’utilizzo con cavo audio.

Uno dei fiori all’occhiello delle STRIX è la batteria: la stima effettuata da Asus stessa, che vanta una durata di 10 ore ad utilizzo continuativo, potrebbe sembrare esagerata: la realtà dei fatti è ben diversa, e nel corso delle nostre prove siamo arrivati a circa 8 ore con l’indicatore LED di carica immobile sul tono arancione. Una promessa mantenuta in pieno che va ad affiancarsi ad un’ottimo impianto di ricezione: una volta inserito il dongle plug&play e scaricati automaticamente i driver, siamo subito pronti a giocare con un raggio d’azione che raggiunge comodamente i dieci metri, senza interferenze o cali di qualità evidenti. La tecnologia wireless a 2.4 GHz e a bassa latenza e la doppia antenna integrata si comportano discretamente.

Compatibilità

L’esperienza cablata è decisamente più grintosa, l’esperienza su console come quella su smartphone sarà sicuramente migliore. Tirare fuori il massimo dai magneti al neodimio da 60mm di cui queste Strix sono equipaggiate è sicuramente più facile tramite il cavo, che possiamo comunque usare anche da PC.

Software e giochi

Softwarestrix_sonic_studio

Sonic Studio, il software tramite cui regolare parametri e configurazioni brilla per facilità d’uso ed immediatezza, essendo racchiuso in un’unica finestra suddivisa a zone – rendendo l’utilizzo finale facile al giocatore che non si trova costretto a saltare da una schermata all’altra alla ricerca dell’opzione desiderata. Al netto delle classiche configurazioni di sistema (dispositivi, volumi, frequenze di campionamento) sarà dunque possibile alternare l’esperienza sonora sfruttando un buon numero di configurazioni pre-impostate. L’equalizzatore a 10 bande fa da apripista a quelle che rappresentano le feature più interessanti di questa suite: Filtri Audio e Virtual Surround.

All’interno della prima pagina potremo scegliere tra tre filtri, in grado di modificare completamente l’esperienza normale valorizzando in modo più netto specifiche componenti del segnale audio. Bass Booster, va ad esaltare pesantemente i bassi sacrificando i toni più alti per un effetti più cinematografico molto spesso apprezzato nel contesto videoludico. Voice Clarity si configura come l’opzione opposta, che va ad agire sui mid/high riservando maggiore enfasi alla trasmissione vocale. Compressor, infine, effettua una interpolazione diretta del segnale rendendolo più vicino all’ascoltatore, senza però agire banalmente su aumenti di volume – con conseguente perdita di qualità.

La seconda pagina permette di gestire al meglio il driver per la resa multicanale 7.1 del sonoro. Interessante l’opzione Reverb, permette di dare un ulteriore senso di realismo e di “direzionalità” al suono all’interno di ambienti chiusi o comunque circoscritti. Ultimo ma non meno importante, il pannello dedicato al microfono, con la possibilità di attivare un filtro per la riduzione del rumore (Noise Gate) e un secondo, Perfect Voice, per migliorare la trasmissione nelle comunicazioni end to end.

Giochi

Indossato l’headset, siamo rimasti impressionati positivamente dall’ascolto in modalità wireless, nonostante il paragone con la controparte cablata sia svantaggioso. Nitido e pulito, il suono “senza fili” offre dei bassi profondi e articolati, anche se forse troppo esaltati a discapito di medi e alti, che ne escono parzialmente ridimensionati e talora privati di dettaglio. La comunicazione procede liscia e senza intoppi, con un buon livello di isolamento passivo fornito dai padiglioni e, nel complesso, una pulizia sonora al di sopra della media. Il tutto, sia chiaro, a patto di posizionare la parte terminale del microfono in prossimità delle labbra – come suggerito dalla stessa ASUS nella documentazione dell’headset.