Come avevamo già avuto modo di raccontarvi, GamesVillage si è recata a Londra, per l’evento VR Connects London, organizzato dalla storica Pocket Gamer. Sono stati giorni molto intensi, alla fine dei quali è emersa un’unica, grande verità: la VR è qui per restare.
L’evento era suddiviso in diverse branche, da una parte gli speaker, dall’altra i tavoli per il networking. E poi, naturalmente, i giochi in realtà virtuale. Tanti giochi in realtà virtuale hanno avuto il loro posto sul palcoscenico, dimostrando quanto ormai si sia alzato il livello delle produzioni in VR, e quanto questo mercato stia per raggiungere una massa critica, che ormai non può più essere ignorata da investitori, addetti ai lavori, giornalisti e naturalmente videogiocatori.
Certo che non ci si poteva annoiare, alla VR Connects London. Abbiamo provato esperienze VR di moltissimi tipi, che hanno sfidato la concezione comune di quello che può rappresentare il medium immersivo. Tra i giochi che più mi hanno colpito, una sorta di “Crossy Road” dove interpretate dei pedoni in mezzo al traffico, e per evitare di essere colpiti dalle macchine dovete saltare su delle pedane. Immancabili anche dei tapis roulant, per rendere l’esperienza ancora più coinvolgente (e fidatevi, quanto sarebbe bello avere in casa uno di questi hardware).
Mozzafiato anche l’esperienza Everest VR: in nessun gioco avevo mai provato un senso di vertigine così realistico, quasi da aver paura. Interessanti anche i molteplici usi che si sono fatti dei controller con feedback tattile, come Touch. In uno dei giochi provati, dovevo difendermi con una varietà di armi da delle creature che venivano verso di me, in orde sempre più numerose. Un altro ancora, che mi ha davvero stupito, era un tower defense con dei gattini assassini, che dimostra la potenzialità della VR anche in un genere non necessariamente in prima persona. Vorrei poter dire di ricordarmi come si chiamassero questi giochi, ma sfortunatamente non è questo il caso… ma forse questa è una testimonianza di quanto sia ormai vasto il campo delle esperienze in VR.
La diversità, la creatività e le opportunità commerciali sono state il tema delle tantissime conferenze, che hanno mostrato come la VR sia una sorta di vero e proprio El Dorado per gli sviluppatori. L’idea che si è fatto chi scrive, è che la VR non sia più semplicemente una curiosità per qualche visionario un po’ folle, ma una vera e propria realtà commerciale sul punto di esplodere. Grande successo per un nuovo evento, quindi, dove sono nate occasioni di networking e si è parlato di VR, tanto. Happening come questi sono la dimostrazione che la VR non è una bolla, ma l’unico modo di innovare un settore dei videogiochi che ha sempre più bisogno di idee, innovazione e creatività.