Utawarerumono: Mask of Deception – Anteprima

Utawarerumono: Mask Of Deception

Aquaplus è, molto probabilmente, una fra le aziende giapponesi più eclettiche ancora in attività: impegnata fin dal 1994 nella programmazione e distribuzione di visual novel per adulti sotto l’etichetta Leaf, mentre le riedizioni delle stesse prive di elementi erotici ed i titoli pensati per un target più ampio mantengono il marchio della casa madre, le sue opere hanno anche beneficiato di numerosi adattamenti cartacei ed animati, consentendo al pubblico occidentale di conoscere le eroine di giochi come To Heart e Comic Party anche in un periodo in cui il mercato delle fiction interattive digitali, al di fuori dei confini nipponici, era di fatto inesistente. L’eterogeneità imprenditoriale di Aquaplus risiede nel fatto che i suoi soci hanno investito anche in molti altri ambiti con alterne fortune, come una casa discografica (F.I.X. Records), uno studio di registrazione (Studio Aqua) e persino alcune catene di ristoranti e un’officina specializzata per la riparazione e la messa a punto di automobili, quest’ultima chiusa nel 2011.

Anche il protagonista si mostra incerto sul quantitativo di informazioni necessarie per comprendere appieno storia, usanze e costumi del mondo in cui si trova…

QUINDI DOBBIAMO COMBATTERE DAVVERO?

Utawarerumono: Mask of Deception (utawarerumono si può tradurre come colui che viene cantato, nell’accezione specifica dei poemi rivolti agli eroi mitologici) è un lavoro che rientra fra le produzioni di carattere videoludico essendo, benché il titolo non lo lasci intendere ai meno avvezzi, il seguito di una delle loro avventure di maggior successo, con la quale condivide l’ambientazione e alcuni personaggi: la storia inizia quando un giovane, con indosso un semplice camice ospedaliero e un nugolo di pensieri confusi in testa, si ritrova proiettato sulla vetta di una montagna innevata che sovrasta un mondo a lui assolutamente sconosciuto, per poi d’un tratto venire aggredito da una sorta di scolopendra dalle dimensioni ciclopiche. Se non fosse per l’intervento repentino di un altro predatore ancora più grande e spaventoso, e di una ragazza che riesce a strapparlo via in extremis dalle grinfie di entrambi, la sua avventura si sarebbe conclusa cinque minuti dopo essere iniziata: invece Kuon, questo il nome della tempestiva salvatrice, lo introduce in una società popolata da umanoidi come lei che sfoggiano tratti animaleschi più o meno marcati, in particolare coda e orecchie ferine, lo battezza Haku in onore di un grande eroe del passato, visto che lo sfortunato amnesico non sembra ricordarsi nemmeno come si chiama e, a causa della scarsa preparazione fisica e della generale svogliatezza dimostrate, si auto elegge suo guardiano personale. Haku, tuttavia, mostra notevole propensione per questioni logiche e matematiche, riuscendo a guadagnarsi la fiducia della comunità dopo aver riparato un mulino ad acqua, e così ha inizio la sua integrazione all’interno un mondo che (almeno in apparenza) non gli appartiene, nel quale la ferocia delle belve che imperversano nei territori selvaggi è ben poca cosa rispetto alle macchinazioni politiche ordite dagli stessi abitanti, che rischiano di mettere a repentaglio la loro stessa esistenza. Mask of Deception si presenta come un ibrido tra strategico e visual novel, perché la narrazione viene di tanto in tanto interrotta da una battaglia a turni alterni, dove nemici e alleati si muovono lungo una mappa tridimensionale suddivisa in caselle ed impiegano una vasta gamma di attacchi, poteri speciali e incantesimi a seconda del ruolo che ricoprono. Chiaramente, mi riservo di tornare in maniera più approfondita sulle meccaniche di gioco fra qualche giorno, in sede di recensione.

La porzione strategica di Mask of Deception è ben strutturata e possiede molti degli elementi caratteristici del genere.

Al contrario del suo predecessore, corredato da scene di sesso esplicito, questo secondo episodio presenta solo una minima dose di fanservice: Utawarerumono non è stato mai particolarmente rinomato per la sua sensualità, e la cura riposta nel confezionamento del mondo immaginario che fa da cornice alle vicende, tratto distintivo di quasi tutte le produzioni Aquaplus, ha consentito all’originale così come ai suoi seguiti di beneficiare di una certa multimedialità, oltrepassando i confini digitali per riversarsi su fumetti, spettacoli radiofonici e drama CD che espandono la mitologia e le origini dei personaggi. Mask of Deception è il primo dei due sequel di Utawarerumono ad approdare in occidente grazie ad Atlus e Deep Silver per PlayStation 4 e PlayStation Vita, quest’ultima solo in versione digitale per l’Europa, mentre l’arrivo del terzo e (per ora) conclusivo capitolo tradotto è previsto dopo l’estate.