Heroes of Might & Magic VII – Hands On

Heroes of Might & Magic VII - Apertura Hands On

Per risalire alle origini di Might & Magic dobbiamo tornare indietro di molti anni, quando, nel 1986, Jon Van Caneghem posò virtualmente la prima pietra di questa storica serie. Il marchio è passato a Ubisoft nel 2003 e il publisher francese, da allora, ha portato avanti il brand pubblicando più di dodici giochi ambientati in un mondo, quello di Ashan, in perenne evoluzione ed estremamente versatile, in cui abbiamo visto di tutto, dai classici RPG all’indimenticabile Dark Messiah of Might & Magic, un FPS con più di qualche freccia al suo arco. Heroes è una serie che il suo creatore, Van Caneghem, immaginò come spin off di quella principale: sfruttando l’ambientazione originale, voleva unire nello stesso calderone strategia a turni, city building ed elementi RPG. Ci mise qualche anno: Heroes of Might & Magic nacque infatti nel 1995.
Oggi, a venti anni esatti di distanza, siamo qui per parlare del suo nuovo capitolo, Heroes of Might & Magic VII.
Heroes of Might & Magic VII - Hands On 01

Souris et le clavier

[quotedx]Heroes of Might & Magic VII si colloca, nella linea temporale della serie, tra il sesto e il quinto capitolo[/quotedx]Heroes of Might & Magic VII si colloca, nella linea temporale della serie, tra il sesto e il quinto capitolo, e la sua storia è ambientata durante la guerra civile che ha visto coinvolta la dinastia reggente dell’Impero, orfana della sua guida e con troppe fazioni rivali impegnate a contendersi il trono vacante. Nella sempre accogliente capitale francese, in una mattina d’inverno, abbiamo avuto l’occasione di confrontarci con la versione alpha del gioco: la nostra prova ha avuto inizio una volta vestiti i panni di Imani, colei che guidò le tribù desertiche di Orchi e Beastmen verso la terra promessa. Nel primo livello, decisamente story driven e ancora non perfettamente bilanciato, avevamo il compito di convincere quattro razze a ribellarsi agli oppressori, i maghi dell’Accademia, per ingrossare le fila del nostro esercito. Attraverso un percorso quasi obbligato, abbiamo avuto modo di raccogliere risorse e di assicurarci l’alleanza degli Gnoll senza mai mettere a rischio il nostro sparuto gruppetto di unità. Ma le cose non possono andare lisce per sempre e quando è stato il turno delle Arpie, segregate in una prigione circondata da un campo di forza, eliminabile conquistando almeno due delle tre torri che la circondavano, siamo stati costretti a combattere.
Per fortuna, mi permetto di aggiungere.
Heroes of Might & Magic VII - Hands On 02

Le basi di Heroes

[quotedx]le mappe non sono più enormi quadrati vuoti, ma contengono spesso al loro interno ostacoli, strozzature e insenature[/quotedx]Un veloce riassunto per chi non conoscesse le meccaniche della serie: oltre alla parte in cui è possibile amministrare e migliorare città e accampamenti, Heroes si compone di due anime, una giocata sul tabellone e una nella Combat Map. Nella prima è possibile recuperare risorse, conquistare edifici e strutture, entrare in conflitto e spostarsi di un dato numero di “caselle” per turno. Quando ci si imbatte in un’unità avversaria, invece, si viene trasportati nella Combat Map: prima di cominciare a suonarsele di santa ragione è necessario schierare il proprio esercito, oppure affidarsi al deploy automatico che ha purtroppo la tendenza a lasciare spesso le nostre milizie eccessivamente esposte. Scesi sul campo di battaglia, le cose si fanno più che interessanti: è proprio qui, infatti, che si avvertono le prime differenze rispetto al passato. Tanto per cominciare, le mappe non sono più enormi quadrati vuoti, ma contengono spesso al loro interno ostacoli, strozzature e insenature che hanno il compito di rendere lo scontro più strategico e ragionato. “Ragionato” non significa tuttavia “lento”: se pensate che gli attendisti avranno la meglio, detta in altre parole, siete fuori strada, perché Heroes of Might & Magic VII privilegia le strategie più offensive, complice anche la revisione delle magie di resurrezione e cura, meno efficaci che in passato e pensate per dare più ritmo al gioco. Heroes VII introduce, inoltre, un’altra piccola, grande novità negli scontri: il fiancheggiamento. Non saranno più solamente i colpi portati alle spalle a fornire bonus all’attacco, ma anche quelli sferrati dai lati, cosa che finisce correttamente per premiare gli accerchiamenti o le veloci incursioni laterali sulle armate nemiche. Non è una novità in senso assoluto e c’è chi ci è arrivato prima, ma è indubbio che questa “piccola” aggiunta vada a colmare una lacuna e modifichi sostanzialmente l’approccio al combattimento. Pollice su, insomma.
Heroes of Might & Magic VII - Hands On 03

Attenzione al dettaglio e per i fan

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Il Multiplayer

Stando a quanto affermano gli sviluppatori, la campagna single player di Heroes VII durerà più o meno 60 ore. Ad aggiungere carne al fuoco ci penseranno le modalità Schermaglia, Duello e un gradito ritorno come l’Hotseat Mode, in cui due giocatori si alternano sullo stesso PC. Non mancheranno nemmeno le battaglie competitive via LAn, per completare un quadro che fa davvero venire l’acquolina in bocca a tutti gli appassionati di strategia.
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Se quello che abbiamo impropriamente chiamato “tabellone” dà una visuale d’insieme piacevole, la Combat Map, consente invece di toccare con mano l’attenzione al dettaglio che i ragazzi di Limbic, responsabili di questa produzione, hanno riposto in ogni singolo aspetto, a partire dalle animazioni di ogni singola unità per arrivare alle condizioni meteorologiche variabili (il tutto sfruttando più che bene l’Unreal Engine 3).
«L’archetipo di fantasy proposto da Heroes of Might & Magic VII funziona» ci dice Erwan Le Breton, il Creative Director del brand «E il gioco è davvero bello da vedere. Abbiamo prestato grande attenzione a rendere tutto pulito, gradevole, armonioso». Non ha torto, anzi. Tutto, in Heroes VII è scintillante, curato, ben inserito in un contesto fantasy medievale in cui gli elfi sono praticamente dappertutto. Il gioco è davvero una vera orgia di orecchie a punta e i responsabili di questa scelta, oltre che nel team di sviluppo, vanno ricercati nella fan base del gioco. Già, perché Heroes VII ha tenuto in grande considerazione la voce dei suoi appassionati, più volte sollecitata dalle pagine dello Shadow Council, raggiungibile all’indirizzo www.mmh7.com. Non stiamo parlando di un semplice fansite, ma di uno strumento che, grazie a sondaggi mirati, ha consentito a chi Heroes VII lo giocherà davvero quali strade dovessero essere prese in considerazione e quali scartate.
Durante una chiacchierata informale, ce lo conferma anche Erwan: «Nel gioco abbiamo messo quello che vogliono i giocatori, non la gente del marketing. Se non hai mai provato la serie, puoi cominciare da qui: Heroes of Might & Magic VII è come un Greatest Hits. Contiene tutte le cose più belle mai apparse nei vari Heroes e diverse le hanno scelte proprio i giocatori».
Tramite Shadow Council, per esempio, sono state decise due delle sei razze presenti nella versione finale, con i Dungeon Dark Elves che hanno battuto gli Inferno Demons e gli Evles of Sylvan che hanno mandato a casa i Dwarves of Fortress. E sempre i fan hanno scelto i contenuti della Collector’s Edition del gioco, così come la posa della gradevole action figure che la accompagnerà (potevano optare per una postura da guerriero o una da stratega. Inutile dire che hanno scelto la seconda).
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Il Segreto del successo

Una serie che arriva a celebrare il ventesimo anniversario non lo fa mai per caso. La domanda, quindi, sorge quasi spontanea: c’è una formula magica per arrivarci? O, più semplicemente, qual è il segreto di Heroes? Erwan non ha dubbi: «in Heroes giochi al tuo ritmo. E chiunque può divertircisi. Hai solo bisogno di un PC e di tempo. È un ambiente libero da stress, che ti fa sentire “cool” quando azzecchi le mosse giuste». Le Breton ha le idee chiare, come Limbic, del resto. Ora non rimane che aspettare la fine dell’anno, probabilmente prima dell’abbuffata natalizia, per vedere il gioco sugli scaffali. Riportare l’ordine nel mondo di Ashan non sarà un’impresa semplice, ma siamo certi che sarà divertente provarci.