Gabriel Knight: Sins of the Fathers 20th Anniversary – Anteprima

Ogni volta che spunta un remake, di qualsiasi genere, ho paura. Dovremmo essere felici, teoricamente: abbiamo la possibilitร  di rimettere mano a qualche vecchia gloria del passato senza soffrire per decine di problemi di compatibilitร  e godere di una nuova e luccicante grafica in alta definizione. Perรฒ, spesso e volentieri, la paura prende il sopravvento. Sia ben chiaro, non parlo di quella fifa da โ€œora spunta un mostro a otto teste da dietro l’angoloโ€, bensรฌ di quella sensazione molto piรน subdola che ci fa temere il cambiamento. รˆ davvero dura la vita dei remake: ogni singola parola diversa potrebbe far gridare all’eresia i puristi dell’opera originale, mentre un mero copia-incolla del vecchio gioco con solo una grafica svecchiata, potrebbe lasciare con l’amaro in bocca chi si aspettava โ€œqualcosa in piรนโ€. Come affrontare, quindi, un discorso cosรฌ spinoso? Semplice! Prima farรฒ finta di trovarmi di fronte a un nuovissimo gioco sconosciuto, poi darรฒ voce al purista nascosto in me! Il bipolarismo รจ la via. Ma prima…gabriel knight ante 01

Un po’ di storia

Correva il 1993 quando, nella piena etร  dell’oro delle avventure grafiche, compariva sui nostri schermi la prima avventura di Gabriel Knight (per gli amici Gabriele il Cavaliere), giovane e scapestrato scrittore in perenne ricerca d’ispirazione per concludere i suoi thriller sovrannaturali. Proprio nella storia narrata da questo primo capitolo, il nostro buon amico scopre di essere il discendente di una famiglia tedesca di Cacciatori d’Ombre, altresรฌ detti Schattenjรคger (pronunciato in tedesco fa piรน paura) e, fra il lusco e il brusco, si ritrova immischiato in diversi casi di omicidi Voodoo. Due anni dopo, nel 1995, Gabriel ritorna, sotto forma di avventura in full motion video, nel secondo capitolo โ€œThe Beast Withinโ€, dove indaga su un caso di licantropia nel bel mezzo della Bavaria. Infine, nell’ultimo capitolo โ€œBlood of the Sacred, Blood of the Damnedโ€ del 1999, il biondo scrittore si recherร  nientepopodimeno che a Rennes-le-Chรขteau, indagando (ben cinque anni prima dell’uscita de โ€œIl codice da Vinciโ€) sul mistero del Santo Graal e su un caso di vampirismo. Ebbene sรฌ, dopo quindici anni รจ tempo di tornare a New Orleans a giocare con le bambole Voodoo.

Cosa sai dirmi riguardo al voodoo?

Come ormai avrete capito, ci troviamo davanti a un’avventura grafica vecchia scuola, dove con il semplice click sinistro del mouse possiamo sia muovere il nostro alter ego virtuale, sia esplorare l’ambiente circostante raccogliendo oggetti dalla dubbia utilitร . L’utilizzo del solo tasto sinistro del mouse e la presenza di sottomenu a scomparsa ci fa capire sin dal primo secondo che in breve tempo ci ritroveremo ad aver a che fare con il voodoo anche su tablet. I fondali, ad altissima risoluzione, sono da lussarsi la mandibola, ma purtroppo stonano con i personaggi che ci camminano davanti, dalle animazioni fin troppo legnose e in qualche modo โ€œfintiโ€. La gestione dell’inventario รจ funzionale, ma richiede fin troppi โ€œgiri di clickโ€ per poter provare qualche combinazione: apri l’inventario in basso a destra, seleziona un oggetto, chiudi l’inventario, clicca su un punto d’interesse sullo schermo aprendo il sottomenu a scomparsa, clicca nuovamente sull’oggetto precedente scelto, ripetere da capo, tedio. Infine, il ritmo di gioco รจ particolarmente lento, soprattutto a causa della mostruosa latenza tra un nostro input di movimento e l’inizio della fiacca camminata di Gabriel. Qualsiasi visita al parco centrale di New Orleans, complice anche un’inquadratura piรน che scomoda, unita ai problemi sopra riportati, รจ una vera sofferenza. Fortunatamente stiamo parlando di un’anteprima, quindi molte cose potranno cambiare in corso d’opera.gabriel knight ante 02

Piรน botulino, grazie

รˆ giunto il momento di tirare fuori l’anima da bacchettone purista nascosto (ma nemmeno troppo) in me! Rivedere le stesse location che mi hanno fatto innamorare della serie, completamente svecchiate, mi ha quasi commosso, e il feeling provato cosรฌ tanti anni fa รจ rimasto praticamente intatto. Nonostante alcune cose siano inspiegabilmente cambiate (per fare un esempio, niente casa della nonna), riusciremo ad appassionarci sin da subito alle avventure dello Schattenjรคger, per il quale รจ addirittura prevista la localizzazione in italiano. Comunque sia, i doppiatori inglesi non mi hanno convinto: la voce del protagonista รจ, in qualche modo, fin troppo โ€œstranaโ€ e calda, anche se per ovvi motivi era impossibile sperare in un ritorno di Tim Curry. Non parliamo poi della voce della narratrice, acuta e non proprio gradevole da ascoltare.
Fra le ottime aggiunte segnaliamo invece il diario di Gabriel, dove troviamo riassunti gli avvenimenti piรน importanti e i pensieri del furbo scrittore; un sistema di suggerimenti, che invece di servirci la pappa pronta in caso di aiuto, proverร  a farci ragionare; e infine i contenuti speciali, che in un vortice di nostalgia e curiositร  ci raccontano aneddoti sulla creazione della saga mostrandoci anche alcuni schizzi originali.gabriel knight ante 04

…E un osso del morto

Io l’avevo detto che avevo paura di provare un remake, e infatti i miei timori si sono rivelati abbastanza fondati. Quella vocina che continua a ripetermi nella testa โ€œdai, reinstalla la versione originale, che รจ stata persino tradotta in italiano per via amatorialeโ€ non ne vuole sapere di stare zitta, ma per il momento la ignorerรฒ. Certo, riascoltare la traccia principale rimasterizzata mi ha fatto venire la pelle d’oca, ma per far breccia nel gelido cuore di noi vecchie mummie serve molto di piรน che un lifting. Per il momento non posso che attendere la versione finale di Sins of the Fathers. Jane, non tradirmi!