Il futuro dei backup secondo Sony

Il colosso giapponese presenta l’erede del Blu-ray, un supporto ottico da 300 GB, e destinato a crescere fino a 1 TB per disco. Servirà davvero a qualcuno? O a qualcosa? Che ne pensate?

Mossa difficile da inquadrare, quella di Sony, e che rischia, almeno per come la vedo io, tanto di trasformarsi in un bagno di sangue per il colosso giapponese, quanto di colmare un vuoto che innegabilmente si è formato in questi ultimi anni, almeno nell’ambito dell’archiviazione dei dati per uso personale.

Perchè diciamocelo, i supporti ottici attualmente disponibili sono palesemente inadeguati per gli standard odierni, sotto praticamente tutti i punti di vista. Al di là di quelli prettamente commerciali, l’unico utilizzo ancora sensato in ambito domestico per un DVD, o magari un Blu-ray, è quello di contenere gli archivi delle proprie fotografie o delle propria raccolta musicale, e forse neanche più quelli. Di certo non hanno alcun senso quando si parla di conservare altro materiale multimediale (film, ehm, coff, serie tv– ehm cough coff!), videogiochi compresi. Del resto, ormai la dimensione di un gioco su Steam veleggia serenamente attorno ai 5/6 GB quando va bene, 40 se si tratta di Titanfall, e parcheggiare i file di installazione su un supporto ottico è costoso, e abbastanza inutile.

Va da sé però che i soli hard disk, per quanto i costi siano scesi parecchio negli ultimi mesi, non possano essere considerati fonti durature per l’archiviazione dei dati, soggetti come sono a fallimenti, errori e guasti meccanici. La proposta di Sony, sviluppata insieme a Panasonic, e che prende il (bruttissimo) nome di Archival Disc, potrebbe colmare il vuoto che si è formato tra la capienza – ridotta – degli attuali supporti ottici e le dimensioni sempre maggiori dei file che ospitiamo sui nostri dischi durissimi. Ammesso e non concesso, ed è ovviamente l’incognita principale cui facevo riferimento poc’anzi, che ci sia qualcuno effettivamente interessato alla cosa.

Personalmente, mi metto tra coloro che non disdegnerebbero un supporto d’archiviazione corposo, e soprattutto più affidabile di un disco fisso: tra lavorazioni di TGM, file di impaginazione, materiale vario più o meno utile che è sempre bene conservare “perché non si sa mai” (e perché sono un dannato ossessivo compulsivo che non cancella niente, e che si porta dietro dal 1998 i primi articoli scritti per TGM, ma questo è un problema tutto mio, capisco), ho una quarantina di giga che avrei piacere a mettere da parte. I costi di una soluzione di storage esterno – altrimenti detta cloud, che fa più fico – sono ancora altini, anche se non mancano alternative gratuite praticabili come Copy o Mega, ma il ripristino degli archivi non è proprio comodissimo, ed è comunque l’idea di tenere in casa il backup, di poterlo toccare con mano, il pensiero dell’archivio totale globale in un cassetto, al sicuro (che poi al sicuro non è), quello a cui faccio ancora fatica a rinunciare. Un retaggio della mia storia e di quella dell’informatica in cui sono cresciuto, me ne rendo conto, ma è così.

A ogni modo, dicevamo, Sony ha annunciato il successore del Blu-ray, destinato a conservare nella sua prima versione niente meno che 300 GB di dati (a fronte di 50 GB contenuti in un Blu-ray), con l’obiettivo di arrivare a 1 TB il prima possibile, nelle successive iterazioni del formato.

Cosa ne pensate? Sono solo io interessato all’Archival Disc, vedere come evolve e sperare che venga messo in commercio a prezzi dignitosi, oppure siete tra quelli che la considerano una strategia anacronistica e senza chance di successo, sull’onda dell”ormai è tutto virtuale, il supporto fisico è old” ecc. ecc.?