PES 2015 – Anteprima E3 2014

Non credo mi sia mai capitato di presenziare a un evento a porte chiuse all’E3 (o alla gamescom, fa lo stesso) e non poter scrivere subito qualcosa a riguardo. Tant’è… a Los Angeles ho fatto un po’ di partite a PES 2015 in versione PS4, ma posso rendervi partecipi della cosa solo ora. Poco male, visto che la data di uscita è comunque parecchio in là nel tempo (sarà verso fine settembre, come al solito) e passerà un po’ di tempo prima di mettere nuovamente mano a un codice giocabile. I giapponesi di Konami sono soliti prendersela comoda e arrivano sempre dopo la diretta concorrenza, almeno per quanto riguarda la comunicazione al pubblico sullo stato dei lavori; prova ne è l’anteprima che il buon ToSo ha scritto un paio di settimane fa su FIFA 15 e che trovate a questo link.

La testardaggine nel non volersi confrontare con EA Sports ha avuto giustificazioni negli anni scorsi, quando evidentemente gli sviluppatori di PES 2015 erano coscienti dell’inferiorità del loro prodotto rispetto a quello concorrente. Così potrebbe non essere quest’anno (pregasi leggere e sottolineare il condizionale), visto che la demo di PES 2015 che ho provato a Los Angeles era tutt’altro che brutta, e comunque ben distante da quanto proposto da Konami negli ultimi anni. Il già citato condizionale è d’obbligo, visto che già lo scorso anno avevo messo le mani di questi tempi su una beta di PES 2014 che mi aveva lasciato buone impressioni, ma che si era scontrata con una versione finale lacunosa in molti aspetti. Tuttavia, è sintomatico il fatto che io e il collega di un sito concorrente con cui ho giocato (e di cui non farò il nome, visto che ha preso scoppole a tutto andare) abbiamo dovuto farci forza ad allontanarci dalla postazione per lasciare posto ad altri in coda. Uscendo dalla stanza privata, entrambi ci siamo dati appuntamento per una rivincita il prima possibile: un episodio indicativo di come PES 2015 – almeno in quel di Los Angeles – abbia divertito entrambi, e non poco.

Cominciamo a parlare del FOX Engine Se nel caso di Metal Gear Solid V: The Phantom Pain il motore di Kojima mi ha lasciato addosso più di qualche perplessità (qui l’anteprima dall’E3, se non l’avete già letta), nel caso di PES 2015 le cose vanno decisamente meglio. Il gioco è già da ora fluido e non fa una piega, mentre il dettaglio di giocatori ed elementi di contorno non dico rasenti il fotorealismo, ma di certo restituisce all’occhio ottime sensazioni. Certamente, il prodotto finito potrebbe avere problemi importanti, visto che PES 2014 palesa cali di frame rate anche abbastanza importanti almeno in un paio di stadi, e l’unico stage presente per la prova losangelina potrebbe essere stato ottimizzato ad-hoc. Comunque sia, per quel poco che si è visto, sappiate che su PS4 il titolo di Konami riesce a dire la sua dal punto di vista grafico, il che è già un punto a favore non da poco.

In PES 2015 potremo ammirare (?) anche l'ottima modellazione dei cameraman a bordo campo.
In PES 2015 potremo ammirare (?) anche l’ottima modellazione dei cameraman a bordo campo.

Veniamo a quello che più conta, ovvero le sensazioni “in campo”, pad alla mano. La demo metteva a disposizione Juventus e Bayern di Monaco in una partita secca da 5 minuti per tempo, il che ha permesso a me e al mio ignoto avversario di concludere quattro match nei tre quarti d’ora a disposizione (in realtà avremmo avuto solo mezz’ora, ma il pezzo in più ce lo siamo preso “di forza”, con la scusa della ri-ri-rivincita, con buona pace dei giornalisti crucchi alle nostre spalle). Pronti via, fin dalle primissime battute ci si rende conto di come l’impostazione della manovra abbia guadagnato in fluidità e controllo; il lavoro svolto, almeno da questo punto di vista, è davvero impressionante, giacché si ha sempre la percezione di avere la padronanza di quanto sta accadendo sul rettangolo verde, se si esclude qualche imprecisione eccessiva nelle chiusure dei triangoli a palla alta.

Uno dei problemi grossi di PES 2014 riguarda l’Intelligenza Artificiale, buona nelle vicinanze del pallone, ma lacunosa nelle routine che gestiscono i movimenti dei calciatori lontani dalla zona dell’azione. Nelle quattro partite che ho giocato non mi sono mai imbattuto in quelle bestialità tattiche che tanto mi hanno fatto infuriare al momento di recensire il titolo dello scorso anno; non posso escludere, tuttavia, che alla lunga le cose brutte possano accadere anche in PES 2015, visto che tre quarti d’ora su una demo hanno la stessa valenza statistica degli exit poll elettorali degli ultimi tempi. Anche i portieri sembrano aver subito un boost non da poco, anche se un gol l’ho segnato facendo passare la palla sotto le gambe di Buffon, tra le parole irripetibili del mio avversario. Episodio clamoroso a parte, gli estremi difensori di entrambe le squadre hanno fatto il loro dovere e hanno subito gol solo quando effettivamente non potevano farci granché.

Guardando le cose da un punto di vista più generale, di fronte a un (per ora apparente) balzo in avanti così clamoroso della qualità, viene da chiedersi quali vie possa percorrere Konami per recuperare il terreno perduto nei confronti di FIFA in quanto a vendite e a percezione di qualità. Fermo restando il fatto che la qualità finale di PES 2015 sarà valutabile solo col gioco sugli scaffali, la serie negli ultimi anni ha peccato non solo nelle dinamiche “sul campo”, ma anche in altri aspetti tutt’altro che secondari. L’assenza di molte licenze, per dire, è una di quelle cose in grado di inficiare non poco le vendite; in un mondo dove le console vivono perennemente connesse, poi, è quasi un autogol il fatto che Konami non sia ancora riuscita a programmare un netcode decoroso per il multiplayer. Se sul fronte licenze c’è probabilmente poco da fare, si spera che la casa giapponese concentri a ‘sto giro molti sforzi per rendere unica l’esperienza online. Non resta altro da fare che attendere qualcosa di più corposo, prima di spingersi oltre nei commenti. Una cosa è certa: se l’anno scorso pareva di essere di fronte a un cantiere aperto, questo primo incontro con PES 2015 lascia l’idea che la costruzione delle pareti portanti dell’edificio possa essere finalmente completa. Incrociamo le dita e speriamo bene, perché di un ritorno in grande stile di Pro Evolution Soccer ce ne sarebbe davvero bisogno.