Scrivo questa recensione di Mondiali FIFA Brasile 2014 con addosso la magliettina azzurra ufficiale della Nazionale di Calcio 2002; quella, per intenderci, che indossavano Vieri e compagni quando Byron Moreno combinò quel disastro epocale che ancora oggi viene ricordato come uno degli scandali più clamorosi della storia della competizione mondiale. Si tratta di una tenuta aderente, che all’epoca metteva in risalto quel poco di tartaruga che mi era rimasta sugli addominali, prima che il mio corpo prendesse una deriva senza via di ritorno. Quella maglietta, indossata oggi, mi va decisamente stretta: proprio come fa questa versione del simulatore di calcio di Electronic Arts, dedicata al prossimo evento brasiliano. Eh già, perché Mondiali FIFA Brasile 2014 non è un brutto gioco, ma il prezzo cui è venduto e alcune semplificazioni introdotte nel gameplay (per attirare i videogiocatori meno assatanati) non lo rendono un prodotto al passo del capitolo principale della serie.
Andiamo però con ordine e vediamo cosa offre il piatto, dopo aver inserito il disco nella nostra PS3 o nella nostra Xbox 360 (no… niente PS4 o Xbox One). Al di là della possibilità di lanciare al volo un’amichevole, FIFA Mondiali ci permette di vivere le fasi finali della competizione brasiliana, sia partendo dai sorteggi ufficialmente effettuati qualche mese fa, sia rimescolando le carte a nostro piacimento. Una volta scelta una squadra, possiamo decidere i 23 giocatori da portare in Brasile tra una rosa discretamente corposa di selezionati; subito dopo veniamo messi di fronte al calendario delle partite, che devono essere intervallate da opportune sessioni di allenamento, così da migliorare i parametri di quei calciatori che riteniamo meno in forma. Volendo partire da lontano, si può decidere di lanciare la modalità Destinazione Mondiali, che ci fa partire dai gironi di qualificazione, divisi ovviamente per continente di pertinenza.
Anche la modalità Guida la Nazionale apre le danze nel 2012, partendo dalle qualificazioni continentali. La differenza sta nel fatto che in questo caso prendiamo il controllo di un solo giocatore (già esistente o creato da noi stessi via editor), esattamente come avviene nella carriera professionista di FIFA. Lo scopo è quello di rimanere nel giro delle convocazioni, e magari di conquistare la fascia da capitano in tempo utile per alzare la coppa a Rio de Janeiro.
Le modalità Storia delle Qualificazioni e Storia Fase finale basano invece tutta l’esperienza di gioco su scenari appositi. Nella prima viene chiesto al giocatore di partire da una situazione di partenza realmente accaduta durante le qualificazioni e di replicarla, o anche di ribaltarne le sorti; in questo caso, il gioco mette a disposizione 23 scenari preconfezionati, accessibili fin da subito. La seconda modalità, invece, non è al momento accessibile, visto che gli eventi compariranno nel calderone mano a mano che si svolgeranno le partite della fase finale in Brasile, col team di sviluppo impegnato a gettare sul fuoco scenari su scenari, subito dopo il fischio finale delle varie partite.
Anche la parte online è sufficientemente corposa da tenere impegnati per qualche tempo. Oltre alle solite amichevoli, EA mette a disposizione la modalità Destinazione Rio de Janeiro. Si tratta a tutti gli effetti della controparte delle Stagioni di FIFA 14, con la differenza che le categorie sono qui rappresentate dagli stadi brasiliani, con la prima divisione incarnata dal celebre Maracanã.
Una volta messo piede in campo ci si accorge di come il gioco non sia un copia/incolla di FIFA 14, ma una versione direi financo semplificata di FIFA 13. Non dico che siamo ai livelli di un’esperienza totalmente arcade, tutt’altro; di certo, tuttavia, non aspettatevi finissimi esempi di Intelligenza Artificiale o di aver a che fare con inerzie, dribbling al millimetro o azioni manovrate allo sfinimento. Si tratta di una scelta di marketing ben percisa da parte di EA, volta ad attirare anche quei videogiocatori che si sono finora sentiti spaventati dalle velleità simulative della serie principale, o che magari acquisteranno il gioco spinti dalla voglia di vivere a tutto tondo le atmosfere Mondiali (e che magari potrebbero voler proseguire l’esperienza col futuro FIFA 15). Tutto legittimo, per carità, se non fosse che tagli e semplificazioni sembrano essere stati fatti un po’ a caso, visto che la manovra è talvolta più condotta dalla confusione e dal caso, più che dalla effettiva bravura di chi tiene in mano il pad.
A ogni modo, preso nel modo giusto e fatta l’abitudine ai difetti, FIFA Mondiali è comunque divertente e appagante, anche perché le modalità non sono poche e possono tenere impegnati per parecchio, soprattutto se siete tra i completisti che vogliono portare a casa il massimo risultato al livello di difficoltà Leggenda, o che amano dedicarsi anima e corpo al gioco online. Il vero, grosso pregio di FIFA Mondiali sta però nella capacità di riprodurre le atmosfere uniche che un appassionato di calcio vive solo ogni quattro anni. Da questo punto di vista è essenziale il contributo “di contorno”, garantito ad esempio attraverso tutta una serie di cutscene azzeccatissime, che mostrano il tifo vissuto sugli spalti o dai megaschermi di piazza. Insomma… anche se la caramella non è il massimo della vita, la carta che la avvolge è ottima e sono pronto a scommettere che renderà ancor più invitante l’assaggio mano a mano che ci avvicineremo a giugno.
La nota davvero, davvero dolente sta invece nel denaro necessario per l’acquisto. A mio avviso, un prodotto del genere, con un interesse così limitato nel tempo, non può essere venuto a prezzo pieno (69,90 euro!), soprattutto se a meno si può portare a casa il padre maggiore FIFA 14, che garantisce molta più ciccia dal punto di vista delle opzioni (fosse anche solo per la presenza di FIFA Ultimate Team) e della soddisfazione sul campo. Un DLC di FIFA 14, venduto attorno ai 20/25 euro, avrebbe garantito una maggior qualità nelle dinamiche calcistiche e un esborso meno importante di denaro da parte degli acquirenti. Ma io non sono un esperto di marketing, e magari ha ragione EA a fare così…