Spoiler Alert – The Walking Dead Stagione 2

La seconda stagione dei morti viventi di Telltale Games è finita. Direi che è il momento di parlarne, ma di farlo sul serio, senza tutte le menate che tocca ogni volta farsi quando si scrive una recensione e “non posso parlare della trama“, “questo non ve lo posso raccontare“, “non diciamo niente per non rovinarvi la storia” ecc. Ci sfiliamo i guanti, abbandoniamo ogni indugio e affrontiamo di petto le questioni. A scanso di equivoci: non andate avanti a leggere se non volete rovinarvi il gioco! Poi non dite che non vi abbiamo avvertiti, eh!

CHI MUORE, CHI RIMANE

Comincio subito pubblicando le scelte che ho portato a casa nel secondo playthrough del gioco, che – come scrivevo nella recensione di un paio di giorni fa – si rende di fatto necessario per capire meglio il delirio che succede alla fine, e le conseguenze che si porta appresso, sul futuro della serie e sui suoi protagonisti. Anzi, la sua protagonista.

spoiler_alert_the_walking_dead_scelte

All’inizio della puntata ho ovviamente deciso di salvare il bambino durante la sparatoria coi russi (che ancora non si capisce da dove arrivino, salvo che sono lì per prendere Arvo), come del resto avevo fatto al primo giro di giostra: perché va bene tutto, ma lasciare per terra il neonato no! Non ho aiutato Luke quando sta per affogare, ma solo perché l’avevo fatto la prima volta e avevo già visto Clementine sprofondare sott’acqua, assalita dagli zombi subacquei (ehm), e volevo capire se cambiava qualcosa. Come previsto, non cambia niente. E anzi, Bonnie fa il bagno al posto suo ma nessuno, apparentemente, si preoccupa del fatto che anche lei debba scaldarsi al fuoco (come nella versione in cui in acqua ci finisce solo Clementine). Che poi, diciamocelo, un po’ sono stato contento che Luke abbia mollato il colpo. Alla fine il personaggio non mi aveva mai convinto più di tanto, e aveva sinceramente detto tutto quel che doveva dire. Poi si era anche fatto una sveltina con Jane, il che l’aveva reso antipaticissimo.

Cucù Luke. Buon bagnetto!
Cucù Luke. Buon bagnetto!

Ho provato a chiedere a Mike di andarmene con lui, Arvo e Bonnie, anche qui solo per curiosità, e trovare nuovamente conferma del fatto che il risultato di questa scena non è diverso: Arvo spara comunque a Clementine (un po’ più gratuitamente rispetto a quando lei intima ai tre di fermarsi o chiede aiuto a Kenny), e si parte col flashback con Lee. A proposito, che trip sarà mai stato? E confesso, per un brevissimo istante, mentre mi raccoglievo la mascella e asciugavo i lacrimoni rivedendo Clementine così piccina, sul camper, di aver temuto che arrivasse il “è stato tutto un sogno“.

Ciao Lee, grazie per esserci venuto a trovare. Ci eri mancato un sacco.
Ciao Lee, grazie per esserci venuto a trovare. Ci eri mancato un sacco.

SFIDA ALL’OK CORRAL

E poi arriviamo al finale vero. La prima volta che ho giocato non ho avuto il cuore di sparare a Kenny durante la colluttazione con Jane: stavo ancora cercando di capire come avesse fatto la ragazza a “perdere” AJ Junior, fattore scatenante della furia cieca di Kenny, che invero covava da un po’ di tempo. E ci sono rimasto sinceramente male – ma sollevato, lo ammetto – quando ho visto che il bambino era sano e salvo in una macchina. Più che altro mi sono chiesto se Kenny sia poi così sveglio come sembra: uno che è sopravvissuto fino a questo momento agli zombi e a tutti i casini che abbiamo visto, non trova il bambino che è a trenta metri dall’area di servizio? Sappiamo che è vicino, perché Clem sente la sua voce e lo trova in un nanosecondo. Mi sarei piuttosto immaginato che lo trovasse, e si incazzasse come una iena con Jane perché l’aveva abbandonato e aveva fatto finta che fosse morto, mica perché pensasse che fosse morto per davvero (poi magari è quel che pensa davvero, Kenny non parla molto in questo frangente, ma di certo non lo dice apertamente).

spoiler_alert_the_walking_dead_duello

Nel secondo playthrough ho deciso di provare a sparare a Kenny. Controvoglia, lo ammetto, ma perché volevo vedere cosa cambiava realmente. Cioè voglio dire, Kenny è un fuori di testa, ma come si fa a non volergli bene? E a non capire che tutto quello che ha fatto l’ha sempre fatto per la sua famiglia prima e per Clem poi? Il più cinico e sanguigno di tutti, ma anche quello che più degli altri ha capito che per cavarsela nella zombapocalypse c’è poco da cazzeggiare, occorre essere cinici e bastardi, punto e basta.
Blam.
Colpo di pistola nel fianco, e ciao Kenny.
A quel punto ho capito meglio le motivazioni di Jane, anche se mi sono sembrate un po’ deliranti: cioè, lei, pur di provare che Kenny era una bomba a orologeria pronta a esplodere, un Carver in erba, è arrivata al punto di abbandonare il bambino piangente sul sedile posteriore di una macchina in mezzo alla strada, in balia dei morti viventi, col rischio (una certezza, praticamente) che lo trovino? Perché gli zombi sono in giro, lo sappiamo: Clementine ne ha fatti fuori tre mentre arriva alla stazione di servizio, e molti altri si aggiravano tra le auto abbandonate in strada, e di certo i rumori della lotta e gli spari li stanno attirando. E difatti ho “giocato” la Clem incazzata nera che decide di andarsene per conto suo, mollando quella pazza scatenata di Jane. Un po’ mi è spiaciuto, perché il suo personaggio mi aveva intrigato un sacco nelle due puntate precedenti, ma adesso che mi è chiaro meglio chi fosse e a cosa puntasse, ho deciso che non faceva decisamente per me, che non era una con cui volevo condividere un altro passo.

UN PROIETTILE CAMBIA TUTTO

E fin qui, a metà del duello tra Kenny e Jane, siamo ancora alla parte in cui si decide se stare con uno dei due. A questo punto accadono diverse cose. Se ci si muove con Kenny si finisce, nove giorni dopo, davanti a una fortificazione modello Mad Max, in cui però i due (tre, con AJ Junior) non vengono fatti entrare. La tipa di guardia acconsente a far entrare solo Clementine, che poi a ben vedere è una scelta tutt’altro che razionale: un uomo adulto è sicuramente più utile al compound di sopravvissuti rispetto a una bambina e un neonato.

spoiler_alert_the_walking_dead_clem2

Se accetti Clem, buon senso vuole che ti prendi anche le due braccia muscolose dell’adulto. Oppure prendi lui e lasci fuori la bambina: oh, del resto fuori c’è l’apocalisse, cosa volete? Vabbè, nella deriva buonista potrebbero entrare solo Clem ed AJ, lasciando fuori Kenny. Io ho deciso di rimanere con lui, che mi spiaceva troppo mollarlo da solo in mezzo al nulla, ma volendo i due avrebbero potuto separarsi. E già qui, secondo me, Stagione Tre avrà un bel problema da risolvere. Ma il colpo di scena vero arriva se si sceglie Jane nel duello di cui sopra, e di andarsene da soli. Perché in questo caso non c’è nessuna roccaforte umana: la mia Clementine, con AJ in braccio, dopo gli stessi nove giorni supera la collina dietro cui lei e Kenny avevano trovato l’avamposto, e si ritrova davanti una distesa di erba alta in mezzo a cui brulicano decine di morti viventi. E lei cosa fa? Ammazza quello più vicino, e si copre con il suo sangue per camuffare l’odore. E lo fa anche con AJ! Le robe dei matti! Il neonato con le schifezze zombi in faccia!

spoiler_alert_the_walking_dead_clem

La stagione si chiude con un’inquadratura cazzutissima, ma davvero: piano lungo, con Clem, a destra, che cammina sicura e determinata verso l’orda di zombi, che l’aspetta sulla sinistra. Fantastica. Rispetto al finale con Kenny, duemila spanne sopra. Da un lato c’è la “solita” Clem, cresciuta ma ancora bisognosa della protezione di un adulto. Dall’altro c’è una ragazza tosta, che non ha bisogno più di nessuno, che affronta il futuro da sola, a testa alta (e anche qui, mi domando cosa si inventeranno per Stagione Tre, a meno di non ribaltare il tavolo e partire con altri personaggi, che incrociano Clem un sacco di tempo dopo. Vedremo).

Il punto di svolta è tutto in quello “Spara a Kenny” o “Stai a guardare”. Rimani come sei, non fare niente, aspetta che il destino faccia il suo corso, e la tua vita andrà avanti più o meno come sempre. Prendi in mano la situazione, fai quello che devi, non perdere tempo, e vedrai come cambierà tutto. La scelta di liberarsi una volta per sempre di Kenny è quella che stravolge la vita di Clementine, e la nostra. Finalmente libera, con il volto insanguinato, sola di fronte a un esercito di morti viventi. Non si torna più indietro.