Spyro Reignited Trilogy, un remake che promette fuoco e fiamme

Spyro Reignited Trilogy

Potremmo sederci a un tavolino e parlare per ore dei bei tempi della PlayStation, quando molti di noi (allora ragazzini, o comunque più giovani) spendevano interi pomeriggi in compagnia di marsupiali cerebrolesi e draghi viola che invece dei francobolli preferivano collezionare preziose gemme. Molto spesso i platform di allora non vengono più neanche considerati così validi: i tempi cambiano per tutti, e se noi invecchiamo è difficile pensare che non accada lo stesso per alcune produzioni o meccaniche di gioco. Fortunatamente non sono queste considerazioni a impedire agli sviluppatori riedizioni estremamente interessanti: e dopo la Crash Bandicoot N-Sane Trilogy, il prossimo giro lo offre Spyro Reignited Trilogy. In occasione dell’E3 2018 abbiamo avuto modo di analizzare a fondo il prossimo remake proposto da Activision: abbandoniamoci a qualche prima considerazione, sospesi su un piacevole limbo tra passato e presente.

Quanto ti sei fatto grande!

Quando il prossimo settembre Spyro Reignited Trilogy arriverà su Xbox One e PlayStation 4, saranno passati ben vent’anni dalla sua prima apparizione. Sarà impossibile non accoglierlo sul nostro televisore di casa esclamando “quanto ti sei fatto grande!”, perché è inutile girarci attorno, avremo tra le mani un prodotto nuovo che ne richiama concettualmente uno più vecchio. Va bene, i livelli, la posizione dei nemici e le meccaniche sono rimaste invariate, ma mettiamo un po’ a confronto un video gameplay qualsiasi del primo Spyro, e poi la demo mostrata all’E3 2018: sembra un altro gioco. Lo spirito, quello sì, è rimasto intatto, ma visivamente è cambiato tutto: e ci mancherebbe altro, aggiungiamo noi, dopo aver annunciato che si tratta di un vero e proprio remake, non di una remaster (come nel già annunciato caso della Medievil Remaster, tra l’altro sparita dai riflettori da oltre sei mesi). Insomma, il nostro Spyro si è fatto grande, anche se in fondo si è cercato di farlo sembrare un draghetto piccolo, com’era del resto nei primi tre capitoli della serie originale (non è chiaro se verrà rimasterizzata in futuro anche la sua “adolescenza” in The Legend of Spyro). Se Spyro appare comunque più grosso ed energico del dovuto, lo stesso è accaduto per i nemici e comprimari che sono stati mostrati fino a questo momento. Date un’occhiata alla demo dell’E3 2018 che vi abbiamo lasciato poco più in alto, guardate i mondi, guardate i dettagli: la proporzione nelle dimensioni tra il protagonista e gli ambienti è salva. Spyro sembra davvero il “piccolo” ma agguerrito Spyro dei giochi originali, anche in Spyro Reignited Trilogy. Coerentemente a qualche decisione presa ai piani alti, Toys For Bob ha mostrato fino ad ora solo livelli ed estratti del primo episodio della serie: di Ripto’s Rage e Year of The Dragon finora non si è visto quasi nulla. Fermi tutti: abbiamo detto “quasi”.

Spyro Reignited Trilogy

Il tocco degli Skylander

Si dice che il tratto di un artista, debitamente mutato, sia riconoscibile in ognuna delle sue opere: magari non sarà sempre vero, ma nel caso di Toys for Bob ci sembra di sì. Tra le altre cose, è il team che negli ultimi anni ha lavorato ad alcuni episodi del franchise Skylanders, che ad alcuni è piaciuto e ad altri no (a chi scriver personalmente è piaciuto). La direzione artistica degli Skylanders, anche dal punto di vista tecnico/visivo, era perfetta per Spyro Reignited Trilogy, tanto che (sempre chi scrive) è rimasto soddisfatto quando Activision ha annunciato che sarebbero stati loro ad occuparsi di Spyro. Il tocco di Toys For Bob si vede in ogni dettaglio, dall’erba alle linee di Spyro, persino nella gestione delle cutscenes: dopo aver giocato tutti gli Skylanders certe cose inizi a notarle, oppure siamo degli ossessivo-compulsivi, che può anche essere. Nella demo dell’E3 2018, comunque, abbiamo avuto modo di gustare qualche livello della Spyro Reignited Trilogy: non è molto, ma pur sempre qualcosa, e poi Settembre non è poi così lontano. A parte alcuni nemici e luoghi del Mondo degli Artigiani, c’era anche il primo circuito diurno di Spyro 1: è vedendo quest’ultimo che abbiamo capito la bontà dell’operazione in corso. D’accordo, andrà tutto debitamente valutato in sede di recensione, e lo faremo: ma guardate un po’ il video in apertura dell’articolo, è la seconda volta che ve lo diciamo. Guardate la “cadenza” del fuoco di Spyro mentre vola, guardate gli anelli, ascoltate i suoni, indagate nelle animazioni. Il gameplay potrà essere datato, non si può certo stravolgerlo: ma lo stile è stato perfettamente mantenuto. E quando riesci a prendere l’opera di qualcun altro e ad offrirla identica nello spirito, pur mettendoci del tuo a livello tecnico e artistico, vuol dire che sei un bravo sviluppatore, che sei un bravo artigiano. Le nostre aspettative per Spyro Reignited Trilogy son altissime. Abbiamo giusto qualche dubbio sulla fisica del salto, che ci ha lasciati leggermente perplessi: ma abbiamo bisogno di apposite sezioni di gioco per analizzarla per bene. Sarete invece contenti di sapere che la telecamera sarà ruotabile non solo con i comandi R2 ed L2 (come negli episodi originali) ma anche con il secondo analogico: possiamo tirare tutti quanti un sospiro di sollievo.

Spyro Reignited Trilogy

Spyro Reignited Trilogy promette di essere una restaurazione fedelissima alla trilogia originaria, che manterrà inalterato il proprio spirito pur aggiornandosi a livello tecnico, grafico e sonoro; qui e lì è perfettamente individuabile il personalissimo stile dei Toys For Bob, ma senza snaturare la produzione: è un team che sa fare il proprio lavoro. Torneremo a parlarvi di Spyro quando sarà il momento, non è detto che prima dell’uscita Activision non ci consenta di ammirare da vicino anche i novelli Regni di Avalar e i Mondi Dimenticati. Intanto l’attesa per Settembre si fa sempre più difficile da gestire.

La formazione del buon Simone, classe '93, avviene pad della prima PlayStation alla mano, a base di draghi viola, gemme e pecorelle fumanti (del resto è un vero abruzzese). Cresce a pane e Dylan Dog, mostrando fin da subito gravi problemi psicologici e mentali. Tra le altre cose ha ancora paura del buio, e probabilmente Stephen King lo approverebbe. Un paio di lauree in letteratura non gli hanno impedito di diventare uno dei massimi esperti del mondo Nintendo; compensa non riuscendo neppure ad accendere una Xbox. È attualmente ai domiciliari per abbandono dei cagnolini di Nintendogs e omocidio degli abitanti di AnimalCrossing.