Che fine hanno fatto i classici Disney videoludici?

Disney

In questi giorni è arrivato nelle sale cinematografiche il quarto episodio di un film d’animazione diventato ormai un’icona del panorama Disney, prima che acquisisse i diritti del mondo intero. Parliamo ovviamente di Toy Story 4, realizzato dalla Pixar. Come se non bastasse, a breve verrà trasmesso pure un live action de Il Re Leone, altra opera di gran spessore uscita originariamente nel 1994. L’arrivo di queste due pellicole ci ha riportato alla mente i rispettivi prodotti videoludici a tema: la serie di Toy Story e The Lion King (Il Re Leone). Le avventure di Buzz e Woody ci hanno accompagnato sin dal 1995 con un primo capitolo ispirato all’omonimo film, rilasciato per Super Nintendo, Mega Drive e PC Windows, nonché convertito per Game Boy. Di The Lion King, invece, è uscito un unico gioco, anch’esso in svariate versioni. Disney, però, non è solo Toy Story e Il Re Leone, ma molto di più e anche nell’industria videoludica le rispettive riproposizioni (spesso platform) non erano mancante. Da DuckTales a Micky Mania; da Donald in Maui Mallard (o Maui Mallard in Cold Shadow) a Disney’s Hercules; da Goof Troop a Disney’s Aladdin; da Castle of Illusion a Darkwing Duck. Insomma, se stiamo qui a citarli, terminiamo di sicuro domattina. Fu un periodo pregno di produzioni a tema, spesso targate Virgin Interactive, Capcom o Disney Interactive Studios e realizzate da svariati team di sviluppo (molti dei quali non più in attività, oggi) oppure proprio da questi stessi publisher. Con l’avvento del 3D non sono poi mancate ulteriori opere come ad esempio lo stesso Toy Story 2: Buzz Lightyear to the Rescue, un  bellissimo platform uscito nel 1999 per Nintendo 64 e PlayStation (arrivato insieme ad una conversione Game Boy Color) e nel 2000 per SEGA Dreamcast. In seguito abbiamo poi visto titoli come Paperino: Operazione Papero e Chi è PK?, realizzati entrambi da Ubisoft. Dopodiché sono arrivati i due Epic Mickey, Toy Story 3: The Video Game e molteplici altri, sebbene non sempre la qualità si sia rivelata alta; non come nel periodo 2D, almeno. Sotto l’etichetta Disney sono state rilasciate anche altre tipologie di giochi dedicate comunque al panorama iconografico della multinazionale statunitense oppure a ben altro. Tuttavia, qui prendiamo in esame solamente i platform.

Disney Toy Story 2

Il mitico Buzz in Toy Story 2

Disney e la penuria di platform 3D

Questo articolo nasce con un doppio fine: ricordare i platform targati Disney dedicati ai personaggi più iconici della compagnia, analizzare la loro attuale mancanza nel settore nonché la penuria complessiva di titoli appartenenti a questo genere. In fondo, diciamocelo: non fosse per Nintendo con i suoi Super Mario e qualche sporadico caso di SEGA attraverso Sonic, Sony con Ratchet & Clank o i dimenticabili Knack e il meraviglioso Astro Bot per PS4 VR, i platform 3D sarebbero quasi inesistenti. Il genere in parte vive grazie al panorama indipendente che ci ha offerto produzioni interessanti come Yooka-Laylee, A Hat in Time o Super Lucky’s Tale, giusto per citarne tre. Quello che però vogliamo esaminare è l’assenza di titoli tripla A appartenenti al genere in questione, se non per alcuni casi specifici poc’anzi succitati o i remake delle trilogie di Crash Bandicoot e Spyro the Dragon (sperando servano pure per sondare il terreno in vista di nuovi episodi). Certo, con questo non vogliamo affermare non ci siano più meccaniche da platform, anzi… ormai molte produzioni contemplano al loro interno tale essenza; il punto riguarda la carenza di videogiochi a piattaforme classici, e a nostro avviso oggi potrebbero offrire ancora tantissimo all’industria. Basti pensare ai risultati di un Marvel’s Spider-Man, tanto per citare uno degli ultimi tie-in a tema videoludico. Ora, provate ad immaginare la beltà di inediti platform dedicati ai tanto blasonati Topolino, Pippo o Paperino, ma anche agli altri personaggi Disney. Attraverso le attuali tecnologie, considerando quanto abbiamo visto col reboot di Ratchet & Clank o con il fantastico Super Mario Odyssey, potremmo raggiungere risultati sorprendentemente straordinari. Immaginate un’avventura in stile Castle of Illusion però immersa nell’immensità e l’atmosfera delle tre dimensioni e con una qualità audiovisiva ben superiore ad Epic Mickey. A nostro modo di vedere, opere di tal calibro potrebbero arricchire veemente il medium videoludico proprio in virtù della scarsa offerta di platform 3D. Così come ci fecero sognare dai venti ai trent’anni fa, potrebbero farlo tutt’oggi. Allo stato attuale sarebbe possibile produrre visivamente cartoni animati in movimento: un desiderio che diverrebbe realtà per molti. Qualcosa in stile Cuphead, ma in grande spolvero; non sarebbe meraviglioso?

Disney Chi è PK

Di Pikappa ce n’è solo uno

L’accorata realtà è che purtroppo Disney Interactive Studios ha chiuso i battenti proprio di recente; eppure non è di certo impossibile che altri publisher possano creare qualcosa in merito (chiaramente con la buona concezione della stessa Disney). Forse la penuria di platform 3D il pubblico di massa non l’avverte nemmeno, ma tutti coloro cresciuti a pane, Nutella e platform probabilmente sì, ed è un genere che dispone di tutte le carte in tavola per fare faville e suscitare nutrito interesse. Gli ultimissimi platform dedicati a Topolino, come ad esempio Epic Mickey 2, non si sono rivelati granché, motivo per cui non c’è stato chissà quale appeal. Con i giusti intenti e lavori meglio rifiniti il risultato finale sarebbe di gran lunga superiore e potrebbe entrare nelle grazie del pubblico. I platform sono adatti a tutti, bisognerebbe solo lavorare bene. Avendo poi a propria disposizione i personaggi dell’universo Disney, non si parte comunque da zero in quanto sono ben presenti nell’immaginario collettivo. Un po’ è triste vedere che qualcosa si muove in tal senso solo con Kingdom Hearts; non ce l’abbiamo assolutamente col brand Square Enix (anzi, siam più che felici che prosegua). Tutti i personaggi (Disney, ovviamente) presenti nella saga in questione meriterebbero però opere ad essi dedicate, proprio come succedeva in passato. Come già detto, supponiamo che i platform 3D abbiano ancora molto da poter offrire e le icone Disney sono quelle che, più di tutte, allo stato attuale, potrebbero riportare in auge il genere. Certo, non sono comunque le sole: non possiamo infatti dimenticare le piccole perle targate Warner Bros. come i due indimenticabili Bugs Bunny per PS1. L’episodio insieme a Taz si difende ancora bene, risultando una produzione curatissima e davvero poco invecchiata. Stesso dicasi per Lost in Time. Inoltre, con l’avvento di Banjo e Kazooie in Super Smash Bros. Ultimate confidiamo nel ritorno della mitica coppia Rare, in futuro; anche loro potrebbero essere di buon auspicio per la ricomparsa dei platform 3D in pompa magna nella scena videoludica. Insomma, chiunque decida di riportare il genere sotto la luce dei riflettori farebbe davvero una gran cosa per la nostra amata industria.

Tante sono le perle targate Disney appartenenti al lontano retrogaming. Altrettanti i numerosi platform che in passato venivano rilasciati ad oltranza. Nel panorama ludico odierno un po’ mancano gli esponenti di questo genere, soprattutto in 3D (se escono, è col contagocce). I tempi son cambiati, eppure i platform puri in tre dimensioni, nati nel 1996 con quella pietra miliare che porta il nome di Super Mario 64, sono a nostro avviso immortali. Certo, non come quelli 2D (che risultano più immediati), ma comunque capaci di suscitare interesse e venire apprezzati da un’ampia fetta di pubblico. Ci vuole solo il coraggio di riproporre opere di questo tipo e crediamo che i personaggi Disney possano essere i più adatti per tal impresa. Al contempo è altresì necessario realizzare prodotti al passo coi tempi; ad eccezione di Super Mario e pochissimi altri, tutti i platform 3D sono sempre low budget e strizzano maggiormente l’occhio al distante passato retroludico. Noi rivogliamo i platform tripla A; tornare a sognare proprio come i bei tempi che furono con i nostri eroi, beniamini di un’epoca ormai ancorata nei meandri dei nostri frammentari ricordi. Che sia un viaggio con Paperino, Aladdin, Buzz e Woody o altri non per forza appartenenti alla Disney non importa, purché sia una nuova, meravigliosa e memorabile avventura.

Appassionato di videogiochi sin dalla tenera età di 3 anni, Ismaele scrive per il settore dal 2010 e da allora non si è più fermato. Nutre amore profondo per Nintendo ed i suoi brand, in particolare per quello di The Legend of Zelda. Col tempo, però, ha conosciuto e scoperto tante nuove produzioni, sia odierne che del passato, affinando i suoi gusti e la sua cultura videoludica. Nel tempo perso, ambisce a diventare un game designer ed un compositore-musicista, ma restano sogni chiusi nel cassetto... almeno per ora!